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MotoGp: Marquez torna ad Assen, ma nubi nere si addensano sulla Honda

Dopo il 'gran rifiuto' al Sachsenring, l'otto volte iridato sarà ad Assen prima della pausa estiva: "Raccoglierò dati utili per il lavoro degli ingegneri".

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Continua a far parlare di sé Marc Marquez, anche quando non corre, o annuncia che l’ennesimo rientro agonistico sarà più ‘morbido’ che si può: domenica, dopo le cadute in Francia e in Italia e la decisione di non prendere parte alla Germania, sarà al via in Olanda, dove la MotoGP 2023 terrà la sua tappa numero 8, l’ultima prima della pausa estiva.

Assen, la decisione di Marc Marquez

Nonostante la caviglia gonfia e la microfrattura al pollice, Marc Marquez ha deciso di volare ad Assen con un paio di obiettivi chiari: “Voglio lasciarmi alle spalle il duro week-end in Germania; abbiamo un’altra gara prima della pausa estiva e vogliamo raccogliere dati che aiutino il lavoro degli ingegneri. Dobbiamo stare calmi e affrontare Assen con un piano chiaro”. Non saranno presenti al via né Joan Mir, vittima di un infortunio alla mano nelle PL del Mugello, nè Alex Rins, che sul circuito di casa nostra ha rotto tibia e perone: i loro sostituti saranno Iker Lecuona e Stefan Bradl.

Honda, la Suzuki è l’apripista?

Le difficoltà a ottenere risultati (Marc Marquez è 15^ a -145 punti dal campione in carica Pecco Bagnaia, Honda e Yamaha provano a evitare la maglia nera dei Costruttori), unità all’elevato rischio che i piloti si prendono nell’andare al limite in pista, al punto che l’iberico ha rinunciato al Sachsenring perché non si sentiva pronto a correre, fanno sì che non solo il centauro di punta della marca giapponese, sotto contratto fino al 2024, chiami a sé corteggiatori, ma che si alimentino le voci inerenti a un disimpegno sul modello Suzuki. Per ‘La Repubblica’ “Honda non ha più interesse a produrre moto da corsa; a Tokyo son incredibilmente in ritardo con lo sviluppo tecnologico e la Ducati continua a volare. La soluzione ci sarebbe: imitare la KTM che ha assunto qualche elemento italiano di spicco, ma per i giapponesi sarebbe una umiliazione”: un ritiro nel 2025 non sarebbe dunque ipotesi folle.

Honda, le parole del presidente HRC

A fare il pompiere ci prova il presidente dell’HRC Koji Watanabe, che in un’intervista a ‘Marca’ sparge ottimismo, domandando però pazienza: “Abbiamo scoperto qual è il problema della moto, ma non sappiamo quanto tempo ci vorrà per risolverlo. Speriamo che entro la fine della stagione riusciremo a raggiungere gli avversari, ma non è facile. Marquez? Vogliamo tenerlo, ma non c’è fretta, il dialogo è costante. Non abbiamo timore se ne vada, ma rispetteremo la sua decisione: fa parte della nostra famiglia“. E proprio gli allori mietuti in 11 anni di sodalizio, assieme a un contratto che sa adesso di prigione dorata, spiegano la caparbietà con cui l’asso di Cervera sta provando a risollevare Honda..

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