Questo sarà un weekend davvero speciale per tutti gli appassionati di Motorsport in giro per il mondo, ma per gli italiani un po’ di più. Il 24 ottobre 2021 infatti la leggenda della Motogp Valentino Rossi correrà la sua ultima gara davanti al pubblico italiano a Misano, sul circuito che dista appena 15 Km da Tavullia. La lotta per il titolo mondiale tra Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo (con el Diablo avanti di 52 punti in classifica rispetto al ducatista) passerà certamente in secondo piano rispetto alla festa che ci sarà per il Dottore. Tantissime iniziative in programma, organizzate dal suo Fan Club e dagli organizzatori del GP. Ci sarà spazio anche per una dedica a Marco Simoncelli nel decennale della sua tragica scomparsa e per Fausto Gresini.
LA CONFERENZA STAMPA DI VALENTINO ROSSI
Valentino Rossi ha appena finito di parlare nella classica conferenza stampa dei piloti che precede il weekend di gara, e le sue prime parole sono state ovviamente per tutti itifosi che accoreranno sulle tribune a vederlo correre:
“La prima gara Misano è stata già qualcosa di davvero emozionante, naturalmente questa sarà una gara molto più speciale in casa: spero davvero che i tifosi italiani possano esserci e godersela al massimo. È una situazione particolare correre per la seconda volta qui, già questo è strano perché solitamente si corre una volta all’anno nello stesso posto. Sarà un’ottima chance per salutare tutti i tifosi italiani, nel mio circuito di casa. Spero che si corra sull’asciutto e che faccia caldo. Ho corso più di 400 gare nella mia lunga carriera e non posso che ringraziare tutti, anche per il sostegno che ricevuto ovunque sia andato. Io faccio sempre il massimo, insieme ci siamo sempre divertiti. Vedremo cosa succederà dopo Misano ma è stato comunque bellissimo, ci siamo divertiti”.
A Vale viene chiesto un rimando sull’intervista a DAZN nella quale aveva dichiarato di essere “in paranoia” per la fine della propria carriera. Ovviamente un’espressione del “dialetto” italiano non può essere compresa dall’estero, dunque urge una rettifica:
“In Austria tutti mi chiedevano come mi sentissi. La decisione l’ho presa ufficialmente là, ma avevo necessità di rimanere focalizzato sul resto della stagione, mentre a Valencia sarà diverso perché sarà l’ultima gara e sarà più emozionante, ho detto questo. Dire che sono in paranoia è un’espressione tipica italiana, ma non finisce il mondo. E sicuramente non cambierò idea sul ritiro. Mi sento normale, niente di speciale, voglio solo cercare di fare un bel weekend. Sarà bello, emozionante, ma non c’è una grande differenza per me”.
Ma a parte tutte le emozioni del caso, nel weekend ci sarà anche una gara da correre, con Rossi che nonostante la pessima stagione in termini di risultati si pone comunque degli obiettivi importanti per la terzultima gara di Motogp:
“Voglio rimanere concentrato al massimo in questo fine settimana, senza pensare che sia la mia ultima gara in Italia. Ho voglia di essere competitivo e di restare nella top ten. Già è difficile rimanere concentrato in una situazione di gara comune, figuriamoci oggi per me, ma bisogna pensare che prima di tutto viene il risultato di domenica, poi il resto…”.
A Valentino viene chiesta una risposta a quanto affermato dall’ex rivale Casey Stoner, che in videoconferenza per la presentazione di un casco celebrativo di Nolan, sponsor del GP, ha dichiarato di essersi ritirato dalla corse perchè preferiva le moto due tempi rispetto alle attuali quattro tempi. Rossi ha corso ha lungo con entrambi i tipi di moto, e dunque sa bene quello che dice:
“Ho girato con Stoner in tutta la sua carriera, abbiamo sempre girato insieme. Ha dimostrato tutto il suo talento naturale dal primo anno. Mi è sempre piaciuto correre con lui, penso sia stato uno dei più forti. Due tempi e quattro tempi? I due tempi hanno più ‘carisma’ ma tutto cambia, siamo passati ai quattro, le cose sono andate così… Le moto di adesso sono più controllabili anche per l’evoluzione dell’elettronica, ma incredibilmente più veloci in accelerazione”.
Dopo 26 anni di onorata carriera, è ora di tirare le somme. Al Dottore viene chiesto cosa resta di tutti gli anni passati in sella, e come si vede nel ricordo della gente, delle persone che lo hanno amato:
“Non so come desidero essere ricordato. Quando sei uno sportivo hai una vita duplice: da una parte il pilota che la gente ama e segue e dall’altra l’uomo che conoscono solo le persone più vicine. Vorrei essere ricordato come un bravo pilota. La cosa che più mi piace ricordare è che ci siamo divertiti. Dallo sport apprendi tanto, anche per la vita di tutti i giorni. Quello che ho sempre fatto io è stato divertirmi. Ho avuto splendide esperienze. Impari a lavorare in un team, questa è una bellissima cosa che ti fa crescere, impari a trarre il meglio dagli altri”.
LE INIZIATIVE PER CELEBRARE VALENTINO ROSSI NELL’ULTIMA GARA IN ITALIA
Come anticipato, nel corso del weekend ci saranno alcuni eventi speciali per celebrare Valentino Rossi e non solo. Partiamo col più imponente: prima della partenza della gara sfrecceranno nel cielo le Frecce Tricolore, come già accaduto tre anni fa nel Gran Premio d’Italia. In quell’occasione il Dottore arrivò terzo alle spalle dei due ducatisti Lorenzo e Dovizioso. Improbabile che la cosa si ripeta visti i risultati stagionali di Vale, ma sperare in un miracolo non costa niente.
Oltre a ciò è in programma una bellissima iniziativa del Fan Club del 46, come anticipato dal responsabile del Fan Club ufficiale Flavio Fratesi in un’intervista a GpOne.com:
“Stiamo preparando una cosa speciale: Vale è un signor pilota, quindi abbiamo creato uno ‘chapeau’, un borsalino, in modo che i tifosi possano alzarlo e fargli tanto di cappello per salutarlo. Ne abbiamo fatti 11.000 per l’occasione. Se ci sarà spazio anche una per gag? Ci avevamo pensato, ma Vale ci ha detto che preferisce salutare tutti i suoi tifosi presenti in circuito, non solo quelli della sua tribuna, e quindi non vorrebbe fermarsi per 10-15 minuti per una scenetta e non avere più tempo da dedicare a tutti. Magari da qui a Valencia ci ripenseremo, ma sono d’accordo con lui. Se abbiamo raggiunto questi livelli è stato grazie al pubblico e a nessun altro”.
Fratesi ha inoltre confermato che le attività del Fan Club non si fermeranno di certo col ritiro del Dottore:
“Continueremo perché i toglierci i dubbi sono stati gli stessi tifosi. Continuano ad arrivarci mail in cui ci chiedono di proseguire. Inoltre abbiamo qualche scusa per non smettere, Vale continuerà a correre in auto, avrà un team in MotoGP e ci sono anche i piloti dell’Academy. Poi da tanti anni organizziamo delle iniziative negli ospedali, è una parte importante della nostra attività. Fra le idee in piedi c’è quella di portare alcuni bambini, che possono lasciare gli ospedali, a Tavullia e passare una giornata come se fossero Valentino Rossi. Il progetto si chiamerà ‘Anche io come Vale’ e lo stiamo già preparando. Poi all’interno dello Yellow Park di Tavullia c’è un piccolo circuito senza barriere architettoniche e vogliamo organizzare un mini-Gp per bambini in sedia a rotelle. Il pensiero è che abbiamo ricevuto un dono che abbiamo condiviso con tutti. Se non proseguissimo, perderemmo una grande occasione”.
OLTRE VALENTINO ROSSI: IL RICORDO PER MARCO SIMONCELLI E FAUSTRO GRESINI
Ma non ci sarà solo Valentino Rossi, nel corso del weekend al Misano World Circuit si terranno celebrazioni per ricordare anche altri due grandi personaggi della Motogp, ovvero Marco Simoncelli e Fausto Gresini. Per quanto riguarda il Sic, questo fine settimana ricorre il decennale della sua tragica scomparsa, avvenuta il 23 ottobre 2011 nel corso della gara in Malesia. Per ricordarlo come si deve, nella storica curva “Quercia“, verrà piantata una vera quercia. Questa idea, piaciuta immediatamente alla famiglia, è stata lanciata dal famoso designer di caschi Aldo Drudi:
“A me i rami della quercia hanno sempre ricordato i capelli di Marco e l’idea è piaciuta anche a Paolo, che infatti ne ha piantata una anche a casa. È bello che lì torni a essercene una”.
Infine, verso le 17:40 Luca Gresini, figlio del grande Fausto, farà un giro d’onore del circuito in sella alla Garelli 125 con cui il padre vinse il titolo mondiale.