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Mourinho, ecco cosa ha messo a verbale e quando racconterà la sua verità

Lo Special One furioso per la conferma della squalifica, la strategia dopo le manette e il silenzio stampa

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E’ stata un fulmine a ciel sereno per la Roma e per Josè Mourinho la decisione della corte d’Appello federale di confermare le due giornate di squalifica inflitte dopo il rosso in Cremonese-Roma. La sospensione sancita in un primo momento, che gli aveva consentito di andare in panchina nella vittoriosa gara di domenica scorsa contro la Juventus, diventa quasi incomprensibile in casa giallorossa, tanto più che per il IV uomo Serra è arrivato il pre-deferimento.

Mourinho, silenzio stampa e gesto delle manette

Mourinho crede che la sanzione a suo carico sia stata troppo severa, in considerazione dell’eccezionalità del caso: in pochi speravano in un azzeramento della pena, ma almeno in un dimezzamento della sanzione che gli avrebbe consentito di prender parte al derby, con buona pace di Sarri. Una decisione pesante, che ha portato al silenzio stampa della squadra per le prossime due gare e ha fatto rispolverare allo Special One il celeberrimo gesto delle manette: per presentare i gioielli della figlia e dell’Adidas che aveva ai polsi, Mou ha utilizzato una posa che ha richiamato alle mente il segno passato alla storia quando era tecnico dell’Inter.

Era il febbraio del 2010, tredici anni fa, quando durante un’Inter-Sampdoria in cui l’arbitro Tagliavento espulse due giocatori nerazzurri il portoghese sfoggiò il celebre gesto delle manette. Intanto sono state pubblicate le testimonianze rese in Procura.

La testimonianza di Mourinho messa a verbale in Procura

Lo Special One ha ricostruito quanto accaduto: “Senza neanche girarsi, dandomi provocatoriamente le spalle e con manifesta superiorità, Serra mi ha detto: ‘Vai a casa, vai a casa’. Io gli ho detto ‘ma che?’ e lui: ‘Tutti ti prendono per il culo’. Per poi aggiungere ‘sempre lo stesso show, vai a casa’. Poi quando l’arbitro mi ha espulso ha concluso con un ‘bravo’. Ho bussato nello spogliatoio, sono stato autorizzato a entrare e ho detto: “Vengo qui perché voglio che tu (Serra, ndr) mi chieda scusa”. “Io non ho mancato di rispetto a lui”, afferma il IV Uomo. “Io allora gli ho detto che era un bugiardo e ho aggiunto una battuta: ‘Tu sei di Torino’”, conclude Mourinho. “Lo sapevo che venivi per questo motivo”, risponde infine Serra.

Ecco dove Mourinho vedrà Roma-Sassuolo

Ieri, come scrive il Corriere dello sport, l’allenatore ha stemperato la tensione con una lunga passeggiata in centro, partendo proprio dalla sede dell’Aia di Via Campania (a due passi da Via Veneto) per poi tornare nella casa dei Monti Parioli. Domani Mourinho si sistemerà in un angolo nascosto dell’Olimpico, probabilmente sul pullman della squadra, comunicando via telefono con la panchina, augurandosi che i giocatori sappiano rinunciare al suo carisma. Poi mercoledì, alla vigilia del ritorno di Europa League contro la Real Sociedad, Mou tornerà a parlare e chissà magari racconterà la sua verità.

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