Non ha mai suscitato indifferenza, Naomi Osaka. Ha destato perplessità, dubbi, legittimi quesiti sull’evolversi della modalità di comunicazione tra media e personaggi pubblici, la gestione della propria immagine. Su quel che andava e va condiviso e ciò che alberga nell’inviolabile diritto alla riservatezza che pure, in una figura della sua caratura, viene rivendicato con l’orgoglio di chi ha vissuto. E ha conosciuto ogni sfaccettatura della celebrità. Del successo.
Naomi è tornata a giocare dopo aver attraversato tanto, molto nella sua vita. E in questi Us Open ha deciso di indossare degli outfit inconsueti, inediti per un contesto quale quello americano nel tempio del tennis moderno e davanti a un pubblico che l’ha attesa e amata, oltre ogni scelta di stile, moda.
- Us Open 2024: la discussione attorno agli outfit di Naomi Osaka
- La scelta della campionessa
- Il rientro dell'ex numero 1 e la tutela della salute mentale
Us Open 2024: la discussione attorno agli outfit di Naomi Osaka
Naomi Osaka è uscita di scena al secondo turno degli Us Open 2024, ad opera della ceca Karolína Muchová, la cui cifra tennistica è scivolata in secondo piano a causa della centralità delle scelte della campionessa di origine nipponica, tornata a giocare dopo la gravidanza e la nascita di sua figlia.
A New York, Osaka ha ripreso le redini della propria immagine pubblica optando per una serie di outfit sportivi decisamente diversi rispetto alla norma che, meno rigida rispetto a Wimbledon, ha posto delle domande sui social da parte dei suoi estimatori che ne hanno sottolineato l’eccezionalità.
Fiocchi sulla schiena, gonnellini a balze e una certa dedizione per i dettagli anche per cuffie e scarpe abbellite con dei nastrini che richiamano quelli posti sulla tutina indossata sia al primo sia al secondo turno. “Quando indosso ciò che sento come un buon outfit, mi sento decisamente più a mio agio”, ha dichiarato.
Naomi Osaka agli Us Open 2024
La scelta della campionessa
L’autorevole New York Times le ha dedicato un approfondimento: il completo prodotto dalla Nike e disegnato da Yoon Ahn ha conquistato una sua rilevanza. Verde e bianco il primo, bianco e nero il secondo visto contro la ceca, che l’ha superata mettendo fine al suo Open.
Le soluzioni di Osaka non avrebbero minimamente costituito un ostacolo per lei che ha rivendicato questa volontà di presentarsi con un abbigliamento che ha catalizzato l’attenzione spostandola sull’apparenza, più che sulla sostanza dei progressi raggiunti dall’ex numero 1 rientrata dopo un periodo di stop.
Il rientro dell’ex numero 1 e la tutela della salute mentale
Naomi era rientrata a gennaio 2022, dopo aver rotto il silenzio su uno dei tabù inesplorati della comunicazione sportiva: la sfera della salute mentale, prima che fosse Osaka a delinearne a i contorni erano banditi dalle dichiarazioni, dalle conferenze stampa e dalla dimensione del tennis e dello sport in generale. Come se ciò infastidisse l’immagine costruita attorno ai professionisti e costituisse, ancora oggi, un’area da evitare.
Ansia, timori, pressioni e la gestione dei media sono stati smarcati, quali temi centrali, da Naomi Osaka. Tedofora a Tokyo 2020, prima tennista giapponese a diventrae un personaggio così popolare, pur nelle controversie familiari che ha affrontato, campionessa capace di mettere uno stop è stata poi in grado di tornare a giocare, a mesi di sistanza dalla nascita di Shai, la figlia avuta dal rapper Codae, suo compagno dal 2019.
Una figura rivoluzionaria nel tennis femminile moderno, forse non vincente ancora quanto l’immensa Serena Williams, ma altrettanto incisiva per il contributo critico che ha saputo donare allo sport professionistico. Anche per i suoi outfit a Flushing Meadows.