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Napoli, Conte choc dopo l’espulsione: Non vedevi l’ora ti vengo a prendere pezzo di m..Poi lo sfogo in conferenza

Tensione alle stelle in Parma-Napoli: espulsi Conte e Chivu. I retroscena e le spiegazioni dell'allenatore dei partenopei in conferenza stampa

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sulle interviste ai grandi protagonisti

Cosa è successo a Parma mentre la Lazio a Milano ha pareggiato a pochi minuti dalla fine? Il finale incandescente di Parma-Napoli ha visto ‘protagonisti’ in negativo Antonio Conte e Cristian Chivu, entrambi poi allontanati dal campo dall’arbitro Doveri. Mentre Conte tentava di mantenere alta la concentrazione tra i suoi, dalla panchina del Napoli arrivavano segnali che alimentavano la confusione per il risultato in contemporanea dei nerazzurri. Poi, nel finale di gara, la tensione alle stelle è sfociata in una ‘rissa’ verbale accesissima tra Conte e il tecnico del Parma (e il suo vice) che se ne sono dette di tutti i colori.

Lo scontro tra panchine: parole grosse e rossi inevitabili

La miccia si è accesa a seguito del comportamento ostruzionistico del Parma, reo secondo Conte di aver rallentato il gioco con continue interruzioni. Il tecnico del Napoli ha avuto un acceso confronto con Antonio Gagliardi, collaboratore di Chivu, culminato in un vero e proprio scontro verbale che ha coinvolto anche l’allenatore del Parma.

E’ stato poi diffuso il labiale pronunciato da Conte nel finale di Parma-Napoli: “Non vedevi l’ora, pezzo di me…! Poi ti vengo a prendere!” Le telecamere e i microfoni a bordocampo hanno immortalato la scena, che ha portato all’espulsione di entrambi i tecnici.

L’accusa di Conte: “Troppo ostruzionismo, non si è giocato”

In conferenza stampa, post Parma-Napoli, Conte ha motivato il suo comportamento: “Mi ha dato molto fastidio l’ostruzionismo che ha fatto il Parma nel secondo tempo, l’ho trovato esagerato in tutto e per tutto. E per di più si stavano pure lamentando del recupero, che era di soli 6 minuti”.

Il tecnico ha poi paragonato quanto visto in campo con la cultura calcistica inglese, sottolineando come certe situazioni vengano lì punite anche dal pubblico: “In Inghilterra queste cose vengono fischiate sonoramente. Posso capire che ci siano obiettivi diversi, però a tutto c’è un limite”.

L’assenza contro il Cagliari e la guida di Lukaku in campo

L’espulsione costringerà quindi Conte a seguire dalla tribuna il decisivo match contro il Cagliari, che potrebbe valere lo scudetto. In sua assenza, sarà lo staff a gestire la squadra. Dopo il pareggio della Lazio, Conte ha dato una nuova indicazione alla squadra, con Lukaku ed altri azzurri a fare da messaggeri in campo: evitare di subire gol, consapevole dell’importanza del punto in chiave classifica.

Emergenze e spirito di gruppo

Conte ha sottolineato il cammino difficile della sua squadra, pieno di ostacoli e imprevisti: “Manca l’ultimo passo e dobbiamo cercare di farlo assolutamente. Ai ragazzi dirò: andiamo a prendere lo scudetto”.

Ha poi invitato l’ambiente a restare concentrato fino alla fine: Ai tifosi dico: stiamo sul pezzo, non tiriamo fuori bandiere. I numeri verranno dopo. Questo non è uno scudetto vinto in carrozza”.

Il messaggio finale: un traguardo costruito nel sacrificio

Infine, Conte ha espresso il suo orgoglio per quanto fatto dalla squadra in una stagione segnata dalle difficoltà con un pesante sfogo: “E’ passato tutto per normale, i giocatori non c’erano e noi abbiamo sempre cercato di trovare la soluzione senza lamentarci. Noi non ci siamo lamentati mai, non ho voluto dare alibi, abbiamo sempre cercato la soluzione. Ma da gennaio in poi abbiamo dovuto trovare sempre soluzioni per arrivare ad una giornata dalla fine con un punto di margine. Rosa ridotta, che ora è all’osso. Manca Lobotka, è mancato Neres, Buongiorno quasi sempre fuori nel girone di ritorno, nessuno ha mai tirato in ballo questo. Ma davvero stavamo raschiando il fondo dal barile eppure siamo là in classifica, riconoscerlo sarebbe onestà intellettuale. Viene detto poi che si è sofferto, ca… come si fa a non soffrire. Due anni fa lo scudetto è stato in carrozza, con un’altra squadra e un’altra situazione. Quest’anno invece… se qualcuno ha la soluzione alzo le mani, mi arrendo… Però solo a fine stagione”.

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