Il Napoli e Luciano Spalletti si separano. L’annuncio arriva dal presidente Aurelio De Laurentiis presente negli studi televisivi della Rai dove era ospite della trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio. La notizia era nell’aria da tempo ma ora arriva l’ufficialità che i tifosi non avrebbero mai voluto sentire.
- Napoli, De Laurentiis ufficializza l’addio di Luciano Spalletti
- Napoli, De Laurentiis svela un retroscena sullo scudetto
- Napoli, De Laurentiis spaventa il comune sul tema stadio
Napoli, De Laurentiis ufficializza l’addio di Luciano Spalletti
L’eroe dello scudetto quello che solo pochi giorni fa si era tatuato il Napoli sulla pelle ha deciso di andare via. Luciano Spalletti nella prossima stagione non sarà l’allenatore del Napoli. L’ufficialità arriva dalle parole di Aurelio De Laurentiis.
Lui è un uomo libero. Quando qualcuno viene da te e ti dice che in fondo ha fatto il massimo e si è concluso un ciclo della vita, che fai? Ti opponi? Mi ha detto che preferirebbe avere un anno sabbatico. Lui mi ha dato e io lo ringrazio. Adesso è giusto che continua a fare ciò che ama, rispetterò la sua scelta nonostante il contratto.
Napoli, De Laurentiis svela un retroscena sullo scudetto
Nel corso della chiacchierata con Fabio Fazio, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato dello scudetto conquistato dalla squadra quest’anno, un titolo arrivato dopo una mezza rivoluzione sulla rosa della scorsa stagione e l’addio di tanti big.
Secondo me tanti giocatori avevo finito il loro ciclo, quando mi hanno chiesto cosa pensassi di fare, ho detto che pensavo di vincere lo scudetto e ho lasciato tutti sgomenti. Spalletti compreso, perché non sapeva chi avevamo acquistato. Gli allenatori si dividono tra chi vuole fare mercato e chi allena, noi gli abbiamo dato una materia prima straordinaria che lui ha fatto crescere.
Napoli, De Laurentiis spaventa il comune sul tema stadio
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, difficilmente concede un’intervista senza aggiungerci anche un pizzico di polemica e stavolta arriva sulla questione stadio di proprietà con il numero uno partenopeo che fa chiarezza sulle sue scelte in vista del futuro.
Intitolare lo stadio a Maradona era un annoto dovuto, ora voglio farlo diventare del Napoli. Il Comune ce lo darà per 99 anni e se non farà così me ne andrò a costruire a Caserta. Voglio un impianto che pulsi 7 giorni su 7, devi avere il museo, poter fare concerti e sposare le persone.