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Napoli, De Laurentiis stuzzica i tifosi su Osimhen e Kvaratskhelia. E asfalta la Superlega della Juve di Agnelli

Il presidente azzurro: “Io sono bravo a fare i contratti, anche se poi magari arrivano offerte irrinunciabili”

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Come spesso avviene, quando a esternare è il presidente del Napoli, l’eclettico Aurelio De Laurentiis, le sue dichiarazioni sono divisive, quasi provocatorie.

E così è stato e sarà per quanto affermato ai microfoni di Tnt Mexico: Hirving Lozano, calciomercato, Superlega e progetti UEFA sono i temi toccati dal numero uno della società partenopea che gode del primato in classifica ed è reduce da una Champions perfetta.

Il Napoli pigliatutto: Serie A e Champions

Prima della sfida di Francoforte, vinta 2-0 dal Napoli, De Laurentiis ha rilasciato un’intervista estremamente interessante.

“Questa squadra non è del singolo, o di due-tre singoli, ma è un Napoli del gruppo. In fondo sono 14 anni che giochiamo in Europa, forse l’unica squadra italiana. Abbiamo trovato Osimhen e gli abbiamo affiancato Kim, Kvaratskhelia e Anguissa… Credo che questo Napoli potrà dire la sua per tanto tempo”, ha detto De La, toccando subito la questione rinnovi.

Osimhen e Kvaratskhelia nel mirino delle big europee

Non è preoccupato per quel che attende la società, in termini di prolungamento di contratti e ritocchi agli ingaggi, richiesta prevedibile viste le premesse. Quindi la domanda che tutti si pongono, a questo punto del campionato, è Osimhen e Kvaratskhelia sono incedibili?:

“Quando vengono da me sono bloccati, non sarà difficile trattenerli. Io sono molto bravo a fare i contratti, però mai dire mai, perché delle volte ci sono delle offerte che sono tali da non poter fare a meno di accettarle. Secondo me li vedremo ancora brillare per molto tempo”.

Tipo Lozano: “Mi piace molto, gioca quasi sempre. Ha cambiato agenti continuamente, per cui dobbiamo incontrare i suoi nuovi agenti e parlare del suo futuro. Mi auguro che possa restare ancora per lungo tempo a Napoli. È straordinario con queste grandi accelerazioni, che fa segnare tanti gol e a volte li segna lui”.

Napoli capolista, il segreto

Per il numero uno della società, questo primato oltre ad essere espressione della qualità e dell’inventiva di Luciano Spalletti, tornato di prepotenza in Serie A dopo un lungo stop, è un tributo alla città e al suo più grande campione:

“È molto importante per i napoletani dopo tutti questi anni. Maradona ci ha lasciato una grande eredità e credo che questa squadra la stia raccogliendo. È bello perché finalmente potrà restituire al popolo napoletano quello che sta aspettando da troppo tempo”.

Le critiche alla Superlega e la stoccata ad Agnelli

De Laurentiis non si risparmia quando c’è da esternare un’opinione rispetto alla Superlega, un progetto naufragato e che ha segnato il declino dell’era Andrea Agnelli alla Juventus, poco prima che l’inchiesta Prisma la travolgesse.

“La Superlega è una grossa stupidità perché non si può pensare a un torneo per pochi eletti. Chiaro che la formula della UEFA è molto antica ormai e andrebbe cambiata. Bisognerebbe sedersi con la UEFA chiedendosi come poter migliorare 10 miliardi di euro sul tavolo. Il problema è che mancano i soldi, si gioca troppo, i calciatori appartengono ai club, c’è il rischio di incidenti che nessuno ti ripaga e secondo me si sta tenendo poca considerazione dei tifosi. Vorrei dire alla UEFA che senza i tifosi il calcio muore e non ha senso. Il tifoso è tifoso del campionato nazionale, poi c’è anche la Champions League, l’Europa League e Conference League. Ma facciamo un unico torneo internazionale che porti 10 miliardi sul tavolo. Forse la UEFA dovrebbe lasciar fare alle leghe nazionali facendo solo opera di segretariato e di rappresentatività”.

Un messaggio alla UEFA e all’avvocato Aleksander Ceferin, che recentemente è stato accusato da The Guardian per la finalissima del 28 maggio scorso. L’increscioso pre-partita fuori dallo Stade de France di Saint-Denis, con violenti scontri tra la polizia locale e alcuni tifosi dei Reds che avevano provocato 238 feriti e 68 arresti, oltre a 36’ di ritardo sull’inizio della gara più attesa della stagione è stato oggetto di un report molto netto.

Ceferin nel mirino dopo la Superlega

La UEFA, nella giornata di martedì, ha accolto il report preparato in proposito dall’Independent Review Panel guidato dal dottor Brandão Rodrigues, documento redatto basandosi sulle testimonianze di numerose persone presenti all’esterno dello stadio. E le reazioni non hanno tardato ad arrivare, con il quotidiano britannico The Guardian che non ha utilizzato mezzi termini riguardo la vicenda:

“Il report rivela un quadro devastante della Uefa e dello stato del modello calcistico europeo, una catastrofica assenza di leadership, democrazia e responsabilità che non può continuare – si legge in un durissimo editoriale firmato dal giornalista investigativo David Conn –. Si tratta di conclusioni devastanti, che in una cultura dignitosa e responsabile porterebbero alle dimissioni da parte del presidente Aleksander Ceferin. La finale allo Stade de France tra Liverpool e Real Madrid è stata la prima organizzata dall’Uefa di Ceferin da quando la battaglia contro la Superlega è stata vinta, eppure i tifosi che avevano fatto una campagna di cuore a favore della Uefa sono stati sottoposti a un lungo incubo distopico, durante il quale la Uefa ha cercato di declinare la propria responsabilità sostenendo che la colpa fosse dei tifosi del Liverpool”.

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