Il dolore per la scomparsa di Francesco Valdiserri, figlio di due giornalisti e grande tifoso della Roma, è ancora vivo in tutti e non solo nei genitori. La straziante morte del 18enne travolto ed ucciso da un’auto mentre camminava su un marciapiede su via Cristoforo Colombo ha toccato anche i tifosi e domenica, prima del fischio d’inizio del match tra Roma e Napoli l’Olimpico ha tributato un momento d’emozione per il ragazzo ma qualcosa è andato storto.
- Valdiserri, l'omaggio dell'Olimpico prima di Roma-Napoli
- Valdiserri, fischi dal settore dei napoletani al momento dell'omaggio
- Valdiserri, i tifosi del Napoli fanno chiarezza sull'episodio
Valdiserri, l’omaggio dell’Olimpico prima di Roma-Napoli
Sul tabellone dell’Olimpico è apparsa la foto di Francesco Valdiserri (chiamato così in onore di Totti).
“In un posto dove ha vissuto tante emozioni, lo salutiamo tutti insieme. Ciao Francesco”, le parole dello speaker.
Prima del lungo applauso dell’Olimpico, dal settore ospiti sono partiti però dei fischi, sommersi dall’applauso commosso del resto dello stadio.
Valdiserri, fischi dal settore dei napoletani al momento dell’omaggio
L’episodio è stato stigmatizzato duramente anche sui giornali: nel mirino la frangia di tifosi napoletani che avrebbe oltraggiato la memoria del ragazzo morto ma dal Club Napoli Bologna e dal suo presidente Maurizio Criscitelli è arrivata una doverosa precisazione.
Valdiserri, i tifosi del Napoli fanno chiarezza sull’episodio
Questo i passaggi principali del comunicato, in cui si ricorda anche la figura di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso nel 2014 a Roma da un tifoso giallorosso prima della finale di coppa Italia tra Napoli e Fiorentina:
“Siamo arrivati al punto di dover fare chiarezza su un episodio che sta montando polemiche e, come se ce ne fosse bisogno, alimentando odio…Poco prima dell’inizio della partita, in un clima caldo e comunque di tensione, dove già c’erano stati scambi di “sfottò” tra le due tifoserie, tra un inno e l’altro della Roma, appare sullo schermo la foto di un ragazzo, lo speaker dice qualcosa, ma si sente a stento perché nel frattempo nel settore ospiti un gruppetto ha fatto partire un coro a sostegno degli azzurri, il settore segue l’intero stadio ed inizia ad applaudire quando, dalla Curva Nord, iniziano a levarsi insulti e fischi verso di noi, prontamente rimandati al mittente.
Da qui nasce l’equivoco, se così vogliamo chiamarlo, perché quello che sta succedendo in queste ore è un vero e proprio attacco alla tifoseria partenopea e noi, che eravamo presenti, rigettiamo con fermezza le accuse che ci stanno rivolgendo. Non è nè nel nostro essere nè nella nostra visione dello sport offendere e non avere rispetto per le vittime, ancor di più se trattasi di una vittima innocente la cui morte è estranea al mondo del calcio. Non accettiamo lezioni o paternali, noi che sappiamo bene cosa significa perdere un figlio della propria terra, un fratello di tifo, caduto in un agguato, e vedere offesa la sua memoria in ogni occasione possibile. Il nostro abbraccio va alla famiglia Valdiserri, perché nessun genitore dovrebbe vedere il proprio figlio portato via dalla follia di un altro essere umano”.