“Galtier ai piedi del vulcano”: questa oggi la prima pagina de L’Equipe che dà per fatto l’approdo del tecnico marsigliese al Napoli. La trattativa si concluderà appena l’allenatore, attualmente sotto contratto con il Psg, giungerà a un’intesa col club parigino per la risoluzione dell’accordo firmato un anno fa. Il Napoli, dunque, avrà un allenatore francese: ma chi è Christophe Galtier, come gioca e cosa ha vinto in carriera?
Napoli, chi è Christophe Galtier
Christophe Galtier, 56 anni, è nato a Marsiglia, il che lo rende un ottimo candidato per allenare il Napoli: quella marsigliese è una piazza molto simile alla partenopea sotto il profilo calcistico, con tifosi appassionati e che esercitano una grande pressione sul club e sull’allenatore di turno, basti pensare ai problemi affrontati da Igor Tudor in questa stagione. Galtier ha giocato e, all’inizio della sua carriera da tecnico, è stato vice-allenatore (di Alain Perrin) nell’Olympique: considerando anche la contestazione subita dal Psg in questa stagione, si può affermare che il Napoli stia puntando su un uomo che sa bene cosa significa avere a che fare con una piazza esigente.
Napoli, cosa ha vinto Galtier
L’altro dato da sottolineare riguardo a Galtier riguarda la sua formazione. Dopo una buona carriera da difensore in Ligue 1 e due brevi esperienze in serie B al Monza (conosce dunque l’italiano) e in Cina con il Liaoning, Galtier ha vissuto una lunghissima gavetta, svolgendo per quasi 10 anni il ruolo di allenatore in seconda in diversi campionati, da quello greco all’Aris Salonicco all’Al-Ain negli Emirati Arabi fino al Portsmouth in Inghilterra. Bastia, Sochaux, Lione e Saint-Etienne le sue tappe in Ligue 1 fino a quando proprio i “Verts” decidono di metterlo alla guida della prima squadra nel dicembre 2009, al posto dell’esonerato Perrin.
Col Saint-Etienne Galtier si fa conoscere, salvando i “Verts” e poi conducendoli nelle 9 stagioni successive a una progressiva scalata alla classifica, con 3 qualificazioni all’Europa League (nel 2014 si piazza al 4° posto) e la vittoria della Coppa di Lega del 2013, primo trofeo del Saint-Etienne dopo 32 anni. Nell’estate 2017 passa al Lille, con cui in 4 stagioni lancia una lunga serie di talenti, da Rafa Leao a Osimhen, e vince il campionato nel 2021, piazzandosi da outsider davanti alla corazzata Psg.
Sfortunata la successiva parentesi al Nizza, lasciato al 5° posto (e in Conference League) e sconfitto dal Nantes nella finale di Coppa di Francia. Poi l’estate scorsa l’approdo al Psg, con la vittoria in Supercoppa di Francia, il successo sofferto (almeno nel finale) in Ligue 1 e l’amara eliminazione negli ottavi di Champions League contro il Bayern.
Napoli, come gioca Galtier
Tatticamente Christophe Galtier che ragiona che principi di gioco, più che per sistemi, adattando questi ultimi alle caratteristiche dei suoi giocatori: il modulo preferito del suo Saint-Etienne era il 4-3-3, mentre al Lille è passato al 4-4-2 (o 4-2-3-1) e al Psg ha utilizzato spesso la difesa a tre. Le squadre di Galtier sono però sempre state tutte basate su una certa solidità difensiva e sulla volontà di costruire il gioco partendo dal basso, attirando la pressione avversaria per poi raggiungere rapidamente le punte con improvvise verticalizzazioni: la presenza di Victor Osimhen, che con Galtier è esploso nella stagione 2019/20 segnando 18 gol e firmando 6 assist, potrebbe accentuare questa tendenza e quindi portare il Napoli a giocare un calcio più diretto, con meno possesso palla. Su piano della gestione dello spogliatoio Galtier è un tecnico diretto, anche severo, che può tenere bene in mano una squadra campione d’Italia che ha bisogno di nuove motivazioni.