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Napoli, per Calzona i paletti della Slovacchia: tre condizioni, ecco quando mancherà

L'ultima carta di Adl è Calzona, che allenerà contemporeamente Napoli e Slovacchia. I precedenti nel calcio da Hiddink a Terim e quello nel basket

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

La mossa neanche tanto a sorpresa di De Laurentiis arriva di fatto alla vigilia della supersfida di Champions col Barcellona: via Mazzarri, al suo posto Francesco Calzona nel doppio ruolo di allenatore del Napoli e ct della Slovacchia. La speranza è che il precedente in città porti bene: già, Igor Milicic, coach della Gevi Napoli che ha appena vinto la Coppa Italia di basket, è anche ct della Polonia.

Napoli, si riparte da Calzona: si dividerà tra il Vesuvio e la Slovacchia

Dopo Garcia e Mazzarri, scocca l’ora di Calzona. L’ultima di carta di De Laurentiis per tentare di salvare il salvabile nella stagione che doveva essere della consacrazione in seguito alla conquista dello scudetto e che, invece, si è rivelata la più nera dell’era ADL. Il nuovo allenatore si dividerà tra il capoluogo campano e la Slovacchia, dove da ct sta svolgendo un ottimo lavoro. La Federazione ha imposto tre paletti per concedere il via libera al 55enne tecnico di Vibo Valentia, che già conosce bene il non facile ambiente partenopeo per i suoi trascorsi da vice di Sarri e Spalletti.

Le tre condizioni poste dalla Slovacchia per dare l’ok a Calzona

Il primo paletto è che il consenso della Federazione slovacca è “limitato nel tempo al periodo dal 19 febbraio fino all’ultima partita di Serie A o Champions League del Napoli nella stagione 2023/24”. La seconda condizione è che “l’allenatore è tenuto a rispettare tutti gli obblighi contrattuali derivanti dal contratto valido con la Federazione calcistica Slovacchia (SFZ)”. Infine “l’allenatore sarà sempre a disposizione della nazionale slovacca, ma non esclusivamente, durante le date dell’associazione delle squadre nazionali di calcio determinate dal calendario calcistico internazionale, inclusa la presenza personale alla conferenza stampa di nomina prima delle partite di marzo della nazionale slovacca squadra nazionale”. Nel caso in cui una di questa condizioni non dovesse essere rispettato la Federazione “ha il diritto di revocare il proprio consenso in qualsiasi momento”.

Napoli, ecco quando mancherà Calzona per gli impegni con la nazionale

Calzona mancherà in occasione dell’ultima sosta delle nazionali in programma a marzo: il 23 e il 26 guiderà la Slovacchia nelle due amichevoli pre-Euro 2024 contro Austria e Norvegia. Il 30 il Napoli sarà chiamato alla delicatissimo match di campionato con l’Atalanta, per cui a gestire un gruppo che sarà privo dei giocatori impegnati con le rispettive nazionali saranno i collaboratori tecnici di Calzona. Proprio per questo motivo quello dello staff tecnico è stato un punto cruciale della trattativa col club azzurro.

Allenatori col doppio incarico: quello del Napoli non è l’unico precedente

Diversi i precedenti di allenatori-ct. Negli Anni 70 il padre del calcio totale, Rinus Michels, guidò contemporaneamente Barcellona e Olanda, che condusse fino alla finale Mondiale. Restando in Olanda, stessa sorte è toccata anche a Dick Advocaat (Az Alkmaar e Belgio) e Guus Hiddink (Chelsea e Russia). La Russia ci è abituata: Leonid Slutsky prese il posto di Capello nel 2015 mentre allenava anche il Cska Mosca. Ci ha provato senza troppa fortuna pure il mito Alex Ferguson, prima della splendida avventura al Manchester United: da tecnico dell’Aberdeen fu chiamato a prendere in mano le redini della Scozia. Nel 2013 Terim ha allenato Galatasaray e Turchia, Miguel Herrera il Club America e il Messico.

Napoli, il precedente in città che lascia ben sperare: l’exploit di Milicic

Se la Napoli calcistica si lecca le ferite, quella del basket sorride eccome. La Gevi Napoli ha infatti appena vinto la Coppa Italia battendo in finale l’Olimpia Milano al termine di un’eccezionale cavalcata. Diciotto anni dopo l’ultimo trionfo, la pallacanestro partenopea torna a gioire. E lo fa grazie a Igor Milicic, la scommessa vincente di una società che punta a diventare sempre più grande. Il coach classe 1976 è anche il ct della Polonia, che agli Europei del 2022 ha portato fino al quarto posto compiendo un’autentica impresa ai quarti contro la Slovenia di Doncic. In città incrociano le dita, sperando che Calzona si riveli il salvatore della patria.

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