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Napoli polveriera: rissa Di Lorenzo-Juan Jesus per il ritiro, il retroscena su cosa è successo

Alta tensione nello spogliatoio azzurro nella settimana che ha preceduto il confronto con la Roma: dalla decisione di Adl alla mediazione di Calzona

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Polveriera Napoli. Sono stati giorni ricchi di tensione quelli che hanno preceduto la sfida interna con la Roma di Daniele De Rossi, pareggiata ieri al “Maradona” nonostante le reti realizzate da Olivera e Osimhen. Dalla volontà di Aurelio De Laurentiis di mandare la squadra in ritiro punitivo a Caserta alla mediazione di Francesco Calzona, su indicazione di alcuni senatori. Sarebbe emersa, però, una chiara spaccatura all’interno dello spogliatoio partenopeo, con capitan Di Lorenzo e Juan Jesus arrivati ad un acceso faccia a faccia.

Napoli, bufera nello spogliatoio: cosa è successo prima della Roma

Dopo aver vissuto in ritiro soltanto le 48 ore antecedenti al fischio d’inizio di Napoli-Roma, la squadra di Francesco Calzona ha offerto una buona prestazione sul terreno di gioco del “Maradona”, tutto esaurito per l’occasione. Il momento, però, resta piuttosto delicato, complice un campionato al di sotto delle aspettative e i risultati che stentano ad arrivare, condizionando una classifica che non può soddisfare Kvaratskhelia e compagni.

Peraltro, stando ad una prima ricostruzione di CalcioNapoli24.it, gran parte dello spogliatoio azzurro ha fatto di tutto in settimana per spingere il presidente De Laurentiis a fare dietrofront sul ritiro punitivo, inizialmente imposto dalla proprietà. Il ko di Empoli aveva lasciato scorie non indifferenti, con il confronto tra calciatori e tifosi che ha scosso i calciatori sotto il settore ospiti del “Castellani”. I primi ad aver manifestato la volontà di non andare in ritiro sarebbero stati Zambo Anguissa e Juan Jesus, che avrebbero scavalcato addirittura la figura di capitan Di Lorenzo per andare direttamente da Calzona a chiedere una mediazione con il presidente De Laurentiis. Una scelta che non ha certo rasserenato gli animi, alimentando una spaccatura all’interno delle mura dello spogliatoio.

Scontro Di Lorenzo-Juan Jesus, duro faccia a faccia

Una volta venuto a conoscenza della richiesta di Anguissa e Juan Jesus, Giovanni Di Lorenzo si sarebbe ritrovato faccia a faccia con il difensore brasiliano, chiedendo spiegazioni. Una versione confermata anche dal giornalista Umberto Chiariello, nel corso di Campania Sport su Canale 21.

“Juan Jesus e Di Lorenzo sono venuti quasi alle mani – ha rivelato Chiariello –. Anguissa e Osimhen sono andati da Calzona a chiedere di togliere il ritiro di mezzo. Bypassando il capitano, Di Lorenzo si é arrabbiato perché si é sentito scavalcato. Osimhen si é scusato con il capitano perché ha detto che non sapeva. Ma Juan Jesus e Anguissa sono stati autori di questa iniziativa. Il brasiliano se ne deve andare!”, ha poi aggiunto alla sua considerazione personale.

Napoli, niente ritiro in vista di Udine

Lo spogliatoio del Napoli, complice il ponte del 25 aprile e la disponibilità di una sola struttura ricettiva in quel di Caserta, è riuscito a ridurre i giorni di ritiro punitivo, convincendo Aurelio De Laurentiis grazie alla mediazione dell’allenatore. Gli animi a Castel Volturno non sono certo sereni come un anno fa, quando per le strade si festeggiava lo Scudetto di Luciano Spalletti. Lunedì prossimo, alle ore 20.45, è in programma la sfida con l’Udinese di Fabio Cannavaro al “Bluenergy Stadium”, ma Osimhen e compagni andranno in ritiro soltanto tra sabato e domenica, senza stravolgere in maniera particolare il programma settimanale.

Quest’anno non ce ne va bene una – ha dichiarato con un pizzico di amarezza Calzona, a margine del 2-2 del “Maradona” –. Il calendario non mi preoccupa perché i malati siamo noi e non dobbiamo pensare all’avversario. Tra l’altro, la Roma era probabilmente la squadra più in forma e io, da questa partita, esco rinfrancato. Ci sono tre componenti responsabili di questa situazione: la società, che ci fa lavorare tranquilli, io e i calciatori. E io e i calciatori dobbiamo darci una svegliata: l’andazzo degli ultimi tempi non era quello giusto”. Parole che riassumono quanto successo in questi giorni in uno spogliatoio diventato presto una polveriera.

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