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Scudetto Napoli, un trionfo anni 80: le pagelle dei (pochi) protagonisti

I voti agli eroi azzurri che hanno riportato il tricolore a Napoli: McTominay il migliore, sorpresa Raspadori, bene Lukaku, Anguissa e Rrahmani

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Pochi, ma buoni. Il Napoli è riuscito nell’impresa di scalzare l’Inter e conquistare il quarto scudetto della sua storia con una rosa ridotta all’osso. È vero: senza l’Europa non era necessario costruire un organico con troppe alternative di lusso, ma tra infortuni e scelte tecniche Conte si è affidato a un gruppo ristretto di calciatori. Ecco le pagelle degli eroi azzurri che hanno fatto esplodere di gioia la città.

Napoli, le pagelle dei protagonisti: i portieri

  • Meret 7: Il portiere meno battuto d’Italia ha ritrovato serenità e certezze grazie a Conte, che ha pensato prima di tutto a blindare la difesa.
  • Scuffet 6: Chiamato in causa una sola volta, ma nella delicatissima trasferta di Bologna, l’ex Udinese non ha fatto rimpiangere il titolare Alex. La scuola friulana non ha tradito.
  • Caprile 6,5: Un voto lo merita anche Elia, che nelle 4 presenze collezionate tra settembre e ottobre per l’infortunio di Meret, ha incassato un solo gol. A gennaio il prestito al Cagliari per giocare con continuità.
  • Contini: sv.

Difensori: Buongiorno di cristallo, Rrahmani super

  • Rrahmani 7,5: La stagione del riscatto. Il kosovaro si è riproposto ad altissimi livelli dopo un annus horribilis.
  • Buongiorno 7: Voluto fortemente da Conte, l’ex Toro si è rivelato un gigante di cristallo. Prestazioni da urlo, ma pure qualche infortunio di troppo.
  • Di Lorenzo 7: La scorsa estate era deciso a lasciare il capoluogo campano. L’allenatore, però, l’ha convinto a continuare insieme. E Gio ha riconquistato i tifosi giocando sempre al massimo. L’intesa con Politano sulla corsia destra si è rivelata una delle armi vincenti del Napoli.
  • Juan Jesus 7: La fotografia del lavoro di Conte. Se la scorsa stagione i tifosi consideravano l’ex Roma e Inter il simbolo del naufragio post scudetto, ora il popolo del Maradona si è ricreduto. Il sudamericano ha sempre fornito il suo prezioso contributo quando è stato chiamato in causa.
  • Spinazzola 7: Pensate: a gennaio è stato a un passo dall’addio, chiuso da un sistema di gioco – il 4-3-3 – in cui sembrava impossibile da collocare. L’addio di Kvara e gli infortuni di Neres e Olivera gli hanno poi spalancato le porte della titolarità. E Spina, anche da esterno offensivo alto, ha colto la palla al balzo tornando sui livelli dell’Europeo del 2021.
  • Olivera 6,5: Anche l’uruguaiano è stato frenato dagli infortuni. Ma in campo non ha mai tradito e nel momento decisivo della stagione e anche di maggiore difficoltà s’è reinventato difensore centrale come già fatto con la Celeste.
  • Mazzocchi 6: Napoletano doc, ma a volte criticato con troppa ferocia dai suoi concittadini: il buon Pasquale si è battuto con generosità ogni volta che Conte lo ha mandato in battaglia. Meriterebbe 10 solo per aver coniato il soprannome ‘McFratm’.
  • Rafa Marin sv: L’ex Alaves non ha avuto mai l’opportunità di mettersi in mostra.

Centrocampo: McTominay dominatore, Anguissa al top

  • McTominay 9: Il mancato arrivo di Brescianini, che aveva pure svolto le visite mediche, ha consentito quello dello scozzese venuto dal Manchester United che in riva al Golfo è diventato appunto ‘McFratm’. Senza dubbio il miglior acquisto di tutta la Serie A: inserimenti letali, gol, percussioni. Fenomenale.
  • Anguissa 8,5: L’anno scorso passeggiava, oggi è un centrocampista goleador. Conte ha esaltato le sue caratteristiche, facendo di Frank un calciatore letale anche sotto porta.
  • Lobotka 7,5: Il motore e il cervello del Napoli. Sarà pure piccolino, ma lì in mezzo è un gigante.
  • Gilmour 6,5: L’altro scozzese, ingaggiato dal Brighton come vice Lobotka, ha faticato un po’ di più a emergere. Billy, però, ha dimostrato di avere talento: il tempo è tutto dalla sua parte.
  • Billing 6: Arrivato a gennaio al posto di Folorunsho, ha trovato pochissimo spazio. Ma il gigante ex Bournemouth merita la sufficienza per il gol dell’1-1 in zona Cesarini nello scontro diretto con l’Inter al Maradona.
  • Hasa: sv.

Attaccanti: Lukaku ok, sorpresa Raspadori

  • Lukaku 7,5: Non sarà devastante come ai tempi dell’Inter, ma il connubio Conte-Lukaku è risultato ancora una volta funzionale alla causa. Il Big Rom di oggi non è Osimhen, Mertens, Higuain oppure Cavani (sì, i napoletani sono stati abituati proprio bene), eppure ha fatto reparto da solo, andando in doppia cifra e confezionando un’infinità di assist per i compagni.
  • Raspadori 7,5: L’asso nella manica di Conte. Come Spina, anche Jack ha rischiato di andar via a gennaio, visto che fino a quel momento era rimasto ai margini. Il passaggio al 3-5-2 ha dato una svolta alla sua annata e a quella del Napoli, perché l’ex Sassuolo ha trovato gol pesantissimi.
  • Politano 7,5: Lasciò l’Inter proprio a causa del tecnico pugliese. I due si sono ritrovati a Napoli e questa volta il matrimonio ha funzionato come meglio non avrebbe potuto.
  • Kvaratskhelia 7: Al di là della rottura e dell’addio improvviso a gennaio, resta il contributo fornito dal georgiano fino a dicembre: cinque gol e tre assist che non possono essere dimenticati.
  • David Neres 6,5: Meglio da riserva, quando entrava e incideva, che da titolare. Nella seconda parte di stagione praticamente non s’è visto causa infortuni.
  • Simeone e Ngonge sv: I due hanno dovuto accontentarsi di un minutaggio davvero ridotto.

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