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Napoli su Tudor dopo Garcia: chi è, come gioca e quale azzurro ha già allenato

Igor Tudor in vantaggio su Mazzarri per succedere a Garcia sulla panchina del Napoli: un'ex bandiera della Juve alle falde del Vesuvio. Addio 4-3-3

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Tudor-Napoli, sembra – ormai – solo questione di tempo. Il tecnico croato è in vantaggio su Mazzarri per succedere a Rudi Garcia, che ha le ore contate dopo il ko con l’Empoli, sulla panchina della squadra campione d’Italia. Con ogni probabilità, oggi l’incontro decisivo con De Laurentiis. Sergente di ferro, scopriamo insieme come potrebbe giocare il Napoli con Tudor.

Con Tudor finisce l’era del 4-3-3 voluta da De Laurentiis?

In estate, in seguito all’addio di Spalletti, De Laurentiis ha fortemente voluto un allenatore che portasse avanti lo stesso sistema di gioco adottato dall’allenatore di Certaldo, il 4-3-3. In tanti hanno rifiutato la panchina del Napoli scudettato: da Luis Enrique a Thiago Motta e, alla fine, la scelta è ricaduta su Rudi Garcia.

I risultati, però, hanno smontato il credo del patron. Perché non è solo un modulo a sancire il successo di una squadra. Con Igor Tudor il Napoli passerà quasi sicuramente al 3-4-2-1, schieramento che gli ha consentito di ottenere ottimi risultati nelle sue ultime due esperienze al timone di Verona e Olympique Marsiglia, club che, la scorsa annata, ha portato ai preliminari di Champions.

Chi è Tudor: un’ex bandiera Juve alle falde del Vesuvio?

Si, sa, la rivalità tra Napoli e Juventus è accesa più che mai. Dopo i casi Sarri e Higuain, per citare i ‘tradimenti’ più recenti e clamorosi, per una volta si assisterebbe al percorso inverso, ovvero a un’ex bandiera della Juventus che approda alle falde del Vesuvio.

Già, da giocatore – difensore all’occorrenza centrocampista dotato di un gran fisico (è alto 193 centimetri) e di ottimi piedi – ha collezionato 174 presenze, 21 gol e sei assist con la maglia della Vecchia Signora che ha indossato dal 1998 al 2007 (con una breve parentesi al Siena). Non solo, 13 anni dopo, nel 2020, è tornato nel capoluogo piemontese come vice di Andrea Pirlo.

Tudor, la carriera da allenatore ha spiccato il volo negli ultimi anni

Ha chiuso la carriera da calciatore nell’Hajduk Spalato e proprio l’Hajduk gli ha affidato, nel 2013, la panchina da primo allenatore, vincendo subito una Coppa di Croazia. Poi diverse esperienze senza troppi acuti, come quella alla guida del Galatasaray, prima del ritorno in Italia, chiamato dall’Udinese. Ingaggiato due volte a stagione in corso, riesce sempre a salvare i friulani. Ma, quando nel 2019/20, parte dall’inizio finisce per essere esonerato a novembre.

La svolta a Verona: a Napoli ritroverebbe il Cholito Simeone

Ancora un ritorno all’Hajduk Spalato, quindi l’avventura da vice di Pirlo alla Juve e la chiamata del Verona nel settembre 2021, al posto dell’esonerato Di Francesco. Al Bentegodi Tudor si esalta: il 3-4-2-1 dei veneti incanta e arrivano successi prestigiosi come quelli centrati contro Juventus e Atalanta.

Addirittura si sogna la qualificazione in Europa, con quei tre lì davanti – Caprari, Barak e Simeone – che segnano a raffica. A Napoli potrebbe riabbracciare il Cholito, che con l’allenatore croato ha dato il meglio di sé: 17 gol in 35 presenze. Accantonato da Garcia, l’argentino tornerebbe sicuramente ad avere un ruolo importante – anche se non centrale per via della presenza di Osimhen – con Tudor.

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