Che Carney Chukwuemeka sia in uscita dal Chelsea non è esattamente una novità, stando all’intensità con cui i media britannici sostengono l’imminente cessione del centrocampista al servizio del tecnico Enzo Maresca.
Quel che si poteva ipotizzare, per quei buoni rapporti che paiono si siano instaurati tra i club, era che Cristiano Giuntoli avrebbe potuto ricevere una proposta relativa al suo cartellino nell’ambito di una trattativa come contropartita tecnica. Addirittura che si potesse includere nella missione londinese anche il giocatore, in qualità di obiettivo vero e proprio seppure come alternativa, non era prevedibile.
- Giuntoli a Londra, la missione Juve
- Nodo Vlahovic, no all'Arabia
- L'idea Chukwuemeka
- Cambiaso e il City, la distanza economica
Giuntoli a Londra, la missione Juve
La trasferta londinese è stata indispensabile a sbloccare il prestito di Renato Veiga, difensore portoghese insoddisfatto del suo impiego da parte di Maresca (che lo ha schierato solo in Conference e FA Cup) soprattutto in chiave Nazionale, che proprio ieri sera è stato ufficializzato dalla Juventus sempre più concentrata sugli innesti da chiudere da qui a una settimana dalla fine della sessione invernale.
Nodo Vlahovic, no all’Arabia
Posto che, passiamo al capitolo cessioni, sarebbe da chiudere almeno una delle operazioni imbastite fino ad ora compresa poi l’evidente difficoltà di procedere per Dusan Vlahovic a una vendita adeguata al valore del suo cartellino.
Vedremo. Il Benfica, ultima partita della prima fase della nuova Champions League, sarà un punto di svolta sia per Dusan sia per la Juventus di Thiago Motta, il quale, sia fondato o meno quanto riferito dall’Equipe smentito direttamente dal Barcellona non gode dell’appoggio incondizionato da parte della tifoseria bianconera.
Chukwuemeka con la maglia del Chelsea
L’idea Chukwuemeka
Durante il viaggio inglese, Giuntoli avrebbe negoziato i dettagli dell’accordo per Veiga e valutato l’inserimento o meno di contropartite tecniche, effettuato sondaggi in cui includere lo stesso Chukwuemeka sul quale la Juventus non aveva urgenza, vista la situazione a centrocampo a inizio gennaio e in essere salvo stravolgimenti. Come per l’eventuale cessione di Cambiaso al City, Fagioli o Douglas Luiz e allora forse, ma forse, potrebbe essere un calciatore funzionale agli obiettivi e al gioco di Thiago Motta.
Classe 2003, prodotto del vivaio dell’Aston Villa, è stato pagato dai Blues 18 milioni nell’estate del 2022 senza convincere del tutto Maresca, che lo ha relegato alla Conference nonostante l’ambizione del ragazzo.
Ma non è una priorità per la Juventus, almeno in questo momento: il discorso può accendersi negli ultimi giorni di mercato invernale solo e solo in un caso. Cioè se dovesse uscire un altro centrocampista: qualora vi fossero cessioni in quel reparto, Giuntoli potrebbe pensare di chiedere al Chelsea di liberare un posto per un altro prestito, senza dimenticare che su Chukwuemeka c’è molto forte la concorrenza del Porto. Attestato di stima che, fino ad ora, i media britannici non traducono in affare. Ma gennaio non è finito e qualche manovra stupefacente potrebbe starci.
Vlahovic
Cambiaso e il City, la distanza economica
Per Cambiaso sappiamo che se Giuntoli dovesse ricevere la proposta giusta da parte del club inglese (che continua a centrare dei colpi in prospettiva) non avrebbe resistenze, come d’altronde per Douglas Luiz che piace in Premier e anche su Fagioli che, da fulcro del gioco a inizio campionato, si vede ai margini del progetto Thiago Motta. E non disdegnerebbe un’esperienza lontano da Torino, in un club con meno pressioni come il Parma che aveva manifestato un interesse alquanto pacato. Inevitabile che le uscite si debbano preparare, a questo punto.
Con Danilo in partenza, le sliding doors juventine porterebbero Cambiaso a Manchester ma ci vogliono almeno 65 milioni da parte del club di Guardiola, utili all’acquisto di Hancko, nonostante la resistenza del Feyenoord. O a investire su Dorgu del Lecce, pur essendo favorito il Manchester United che cerca nuovi innesti per uscire dalla crisi.
Il nodo rimane Vlahovic che non andrà all’Al Nassr di Ronaldo e Pioli, perché l’ambizione ha il suo spazio e una squadra in Premier potrebbe rilanciarlo a livello europeo. Come potrebbe avvenire qualora si affacciasse con l’offerta giusta il Chelsea, ad esempio…