Puntata ricca di spunti quella di ieri notte per “Notti Olimpiche” su Rai2: ospiti di prestigio si sono alternati a commentare la ricca giornata dei Giochi, coronata con l’oro delle spadiste azzurre. Grande successo anche di pubblico, nonostante l’ora: il programma condotto da Jacopo Volpi, direttore di Raisport, raccoglie 1.365.000 spettatori pari al 14.9%.
- La Dysneyland di Cassani
- La beffa di Macchi già dimenticata
- Il siparietto con Yuri Chechi
- Il retroscena sull'addio al calcio
La Dysneyland di Cassani
Nello studio centrale, assieme al padrone di casa Volpi, anche Yuri Chechi e Davide Cassani che ha fatto il giro di vari campi per assistere a quante più gare è possibile ieri: “Per noi sportivi è come essere a Dysneyland” ma i riflettori sono soprattutto su Filippo Macchi, l’azzurro di scherma scippato dall’arbitro nella finale.
La beffa di Macchi già dimenticata
Filippo Macchi ha perso la finale del fioretto individuale di Parigi 2024 all’ultima stoccata contro il campione olimpico in carica Cheung Ka Long, di Hong Kong. Macchi era arrivato in finale piuttosto a sorpresa: è alla prima Olimpiade ed è il più giovane della squadra di fioretto italiana (22 anni) ma le decisioni degli arbitri hanno scatenato la bufera.
Nello studio esterno con Simona Rolandi c’era già Daniele Garozzo quando è entrato Filippo Macchi, ed ha avuto parole al miele per il compagno: “Quello che ha detto Filippo mi rende orgoglioso, ha capito che bisogna rispettare il giudizio arbitrale, due volte complimenti, in questi anni mi sono coccolato questo piccolo fratellino e l’ho visto crescere, vincerà anche più di me”
Macchi era stato l’unico a mantenere la calma dopo il “furto” ed è apparso felice e sorridente: “Tanti mi hanno scritto, facendo polemiche, ma alla fine i drammi sono altri, mi reputo fortunato ho una famiglia strepitosa, tanti amici e compagni, una fidanzata che mi lascia senza parole, lo devo dire perché mi paga, scherzo… So che le agenzie di scommesse hanno deciso di pagare ugualmente chi ha puntato sul mio oro, l’ho sentita questa storia, è una cosa bellissima, spero che i miei amici abbiano scommesso su di me ma devono pagare da bere a tutti. Non so se essere più contento o meno, io so di aver dato tutto, ho combattuto con un grande campione che ha colpi da fuoriclasse, non mi sono sentito inferiore, potevo chiuderla prima, ho avuto un po’ di sfortuna, su una stoccata l’ho presa ma non si è accesa, capita”.
Il siparietto con Yuri Chechi
Dallo studio arriva un piccolo rimprovero di Chechi: “Sul 14-12 dovevi avere più cazzimma, è stata comunque per te un’esperienza importante, sei giovane, ricordati questa cosa che sarà molto utile”. Da Cassani soprattutto complimenti: “Tanti si sarebbero fasciati la testa e si sarebbero lamentati, tu hai preso questo argento che non è una sconfitta e in questo scontro hai imparato tante cose, quel qualcosina che è mancato lo ritroverai nelle prossime Olimpiadi”. Da Volpi la chiosa: “Abbiamo un collega che scommette, quindi sapevamo tutto”.
Il retroscena sull’addio al calcio
Infine un retroscena: Macchi era un buon portiere di calcio, poi una volta il suo tecnico lo chiamò solo portiere e non col nome di battesimo, sugli spalti il nonno capì che non avrebbe continuato più col pallone: “Successe questa scena, mio nonno era maestro di scherma e disse: no, questo torna a fare scherma. E sono tornato”. Sull’impresa delle spadiste ha aggiunto: “Hanno detto tutto loro stando in silenzio dopo il successo, in un momento difficile sono riuscite a vincere. Ora chiedo agli italiani di sostenerci nella gara a squadre il 4 agosto sperando di coronare un sogno”.