Dopo la doppia delusione di Baku, la Ferrari a Montreal è riuscita a rialzare parzialmente la testa con Carlos Sainz che ha concluso sul podio e Charles Leclerc che ha rimontato fino alla quinta posizione.
- Ferrari, Binotto spiega l’utilizzo della nuova ala
- Ferrari, il rimpianto di Binotto per la safety car
- Ferrari, Binotto irremovibile sul porpoising
Ferrari, Binotto spiega l’utilizzo della nuova ala
Lo spagnolo in particolare è andato avvero vicino al suo primo successo in F1 contestando pericolosamente a Verstappen la vittoria. Nel finale però l’olandese ha resistito ai tentativi del pilota iberico il quale, forse, secondo alcuni con la stessa ala che aveva Leclerc avrebbe avuto qualche chance in più di portare a casa il Gran Premio del Canada.
“Non era possibile montare quell’ala su Carlos, perché il rischio sarebbe stato troppo elevato. Se fosse stata montata in qualifica e poi fossimo finiti a muro, non avremmo avuto scorte. Sono ali che avevamo preparato per l’Inghilterra. Avevamo il primo esemplare pronto e lo abbiamo spedito all’ultimo minuto. Se avesse sbattuto, non avendo una scorta, sarebbe partito dalla pit-lane” ha spiegato con attenzione Binotto rivelando poi come la situazione di Leclerc fosse diversa.
“Charles invece sapeva che sarebbe partito dal fondo, quindi non ha corso particolari rischi in qualifica e per questo ha potuto montarla. Anche nel caso di un incidente inoltre, partire dalla pit-lane anziché dal fondo della griglia non sarebbe stato un dramma eccessivo. Se poi quell’ala l’avesse avuta anche Carlos, sicuramente sarebbe stato un piccolo vantaggio, ma affermare che sarebbe bastata a superare Verstappen mi sembra eccessivo”.
Ferrari, il rimpianto di Binotto per la safety car
Più che sull’ala, Binotto è parso recriminare qualcosa per come è stata gestita la Safety Car il cui ingresso, secondo il Team Principal del Cavallino, avrebbe oltremodo penalizzato Sainz.
“Penso che ci sia voluto molto tempo per decidere l’ingresso della Safety Car. Al momento Carlos era in testa alla gara e penso che la Safety Car sia stata data quando era proprio alla fine del rettilineo principale arrivando all’ultima curva. La squadra è stata molto, molto brava a reagire, e anche il pilota stesso ad entrare ai box” ha dichiarato il dirigente svizzero a RaceFans.
Penso che abbiamo avuto solo un secondo per reagire. Senza quelle buone reazioni sarebbe stata una situazione molto difficile per Carlos. E penso ancora una volta che qui abbiamo bisogno di decisioni più rapide. […] Comunque credo sia molto difficile giudicare e dire come sarebbe finita la gara senza la Safety Car”.
Ferrari, Binotto irremovibile sul porpoising
Binotto quindi è tornato a parlare del porpoising schierandosi nettamente contro la direttiva tecnica per disciplinarlo.
“È un fenomeno dipendente dalla pista. Penso che sia un problema che debba essere discusso ed è ancora una domanda aperta. Per quanto riguarda la direttiva tecnica però, la nostra posizione è che non sia applicabile ed è qualcosa che abbiamo fatto presente alla FIA. La ragione è che le direttive tecniche servono a chiarire i regolamenti, non a cambiarli. Non è possibile fare questo” ha affermato netto il TP della Ferrari.
“Quello che può fare la FIA è tenere delle discussioni, cambiare il regolamento e andare direttamente al Consiglio Mondiale per ottenere l’approvazione, senza necessariamente avere quella delle squadre. Per questo abbiamo fatto presente alla FIA che la direttiva tecnica non è applicabile”.