Niente passerella al Quirinale da Mattarella: troppo stancante, troppo stressante dopo le fatiche degli Australian Open. Con tanto di certificato medico a “giustificare” l’ingombrante assenza. A Las Vegas, però, Jannik Sinner non ha detto di no. E nella metropoli del Nevada, capitale dei giochi, dell’azzardo e dei vizi, non ci sono presidenti e rappresentanti delle istituzioni ad attenderlo, ma altri tennisti top. Quando si parla di tennis giocato, il rosso di San Candido non dice mai di no.
- L'annuncio: Sinner al MGM Rewards Slam
- Jannik nel Nevada tra Doha e Indian Wells
- No a Roma, sì a Las Vegas: è ancora bufera
L’annuncio: Sinner al MGM Rewards Slam
Il numero 1 della classifica ATP sarà tra i protagonisti di una singolare esibizione sul cemento di Las Vegas, “The MGM Rewards Slam”. Due giorni di partite e spettacolo con alcuni sparring partner d’eccezione, a cominciare da Sascha Zverev, appena sconfitto nella finale dello Slam di Melbourne. Insieme a lui Taylor Fritz, battuto invece all’ultimo atto degli US Open e delle ATP Finals, e Tommy Paul, “tributo” agli organizzatori americani. Due vedette d’eccezione anche per l’esibizione al femminile: Aryna Sabalenka, numero 1 della classifica WTA, e Naomi Osaka.
Jannik nel Nevada tra Doha e Indian Wells
Cambio di programma, dunque, per Jannik, che si aggiunge alla partecipazione all’ATP 500 di Doha, una sorta di Masters 1000 ombra, in luogo del torneo di Rotterdam. In Qatar il rosso di San Candido sarà di scena a partire da lunedì 17 febbraio, poi a torneo concluso volerà con qualche giorno d’anticipo rispetto al passato. Un modo per acclimatarsi e ambientarsi in anticipo con gli Stati Uniti, per preparare al meglio il Double Sunshine, il doppio – e sentitissimo – appuntamento coi tornei di Indian Wells e Miami, i due prestigiosi Masters 1000 di marzo.
No a Roma, sì a Las Vegas: è ancora bufera
Insomma, l’aggiunta di un impegno a inizio marzo ha una sua logica più che valida per Sinner e il suo team. Non però per buona parte del popolo del web. La “ferita” del gran rifiuto al gran gala del tennis italiano al Quirinale è ancora aperta e l’annuncio di Las Vegas è un po’ come l’aggiunta di qualche granello di sale. “Questa esibizione è meno stancante di mezz’ora da Mattarella?“, scrive un appassionato. “Ma dai, i medici lo fermeranno di sicuro”, è invece un commento sarcastico. E ancora: “A quanto ammonta il cachet?”. Oppure: “No a Roma, sì a Las Vegas. Tutto a posto“.