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Sinner salta Rotterdam, ma non per soldi: a Doha il miglior "allenamento" in vista dei tornei americani

La rinuncia di Sinner a difendere il titolo a Rotterdam ha le sue fondate ragioni: a Doha troverà condizioni simili a quelle dei due tornei del "sunshine double".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Mattarella è in buona compagnia: anche a Rotterdam hanno fatto spallucce, appiedati dal numero uno del mondo. Perché sarebbe stato bello avere ancora Jannik Sinner ai nastri di partenza del torneo olandese, ma per quest’anno dovranno accontentarsi di avere… Carlos Alcaraz. Perché Sinner in Olanda non volerà: niente ospitata a Sanremo (finalmente c’è uno sportivo italiano che riesce a sottrarsi dal quel carrozzone pregno di inutilità), solo riposo e allenamento in vista del primo torneo mediorientale della stagione, quello in programma a Doha a partire da lunedì 17 febbraio. Dove Sinner proverà a difendere i 500 punti che perderà in virtù dell’assenza dal main draw del torneo di Rotterdam.

Riposo, programmazione e testa ai “sunshine double”

Il riposo, prima di tutto. L’ha spiegato a chiare lettere proprio il diretto interessato: la trasferta australiana è sempre tra le più sfiancanti, vuoi per la distanza, vuoi soprattutto per il caldo (anche se quest’anno a Melbourne le temperature erano abbastanza fresche, almeno rispetto al passato). I malesseri accusati soprattutto nella prima settimana del torneo hanno però convinto Jannik ad andarci cauto.

Non sarebbe stato intelligente andare a Rotterdam con soli 3-4 giorni di allenamento nelle gambe, meglio allora prendersi una piccola pausa e poi preparare la campagna sul cemento outdoor di fine inverno (o inizio primavera, scegliete voi), che lo vedrà impegnato appunto a Doha e poi nella trasferta americana di Indian Wells e Miami (il “sunshine double”), i primi due tornei del circuito Masters 1000 della stagione.

La scelta “ragionata”: proseguire a giocare outdoor

Indian Wells non procurerà subito bei ricordi a Sinner, ripensando alla contaminazione da Clostebol con la quale ancora oggi, a quasi un anno di distanza, deve fatalmente fare i conti (il TAS di Losanna si esprimerà sul ricorso della WADA il prossimo 16-17 aprile). Ma potrà portargli comunque in dote un bel gruzzoletto di punti, dal momento che i 400 ottenuti lo scorso anno per il raggiungimento della semifinale gli sono stati tolti proprio in virtù della doppia positività all’infinitesimali tracce di Clostebol rinvenute nel suo corpo.

E la scelta di presentarsi a Doha due settimane prima del torneo californiano non è affatto così casuale: in Qatar si giocherà sul veloce outdoor, con la possibilità di dover fare i conti con il vento, oltre che con un caldo abbastanza umido (specie nelle ore serali).

Condizioni che Sinner ritroverà abbastanza simili proprio nella trasferta americana, tanto che la tappa mediorientale gli servirà per adattarsi al clima e anche per “allenarsi giocando”, cioè sfruttando il torneo di Doha come prova generale in vista dei primi due Masters 1000 della stagionale. Una scelta ponderata che nelle intenzioni dovrà consegnare un Sinner tirato a lucido per i prossimi appuntamenti, aspettando poi di capire cosa ne sarà della sua stagione sul rosso.

Non è una questione di soldi: a Doha un torneo “vero”

Qualcuno, nella decisione di rinunciare a Rotterdam per andare a giocare a Doha, aveva visto anche una motivazione legata a motivi economici, memori anche della profusione di dollari arrivata grazie al Six King Slam di Riyadh di ottobre.

In realtà i soldi non c’entrano affatto nulla: il torneo del Qatar non godrà di alcun privilegio extra rispetto agli altri 500 del circuito ATP, pertanto la scelta di Sinner è soltanto di natura tecnica. A Doha peraltro ci saranno tanti top ten: Alcaraz, Medvedev, Djokovic, de Minaur, Rublev e Dimitrov (più Tsitsipas) fanno parte della entry list del torneo mediorientale, che da quest’anno ha assunto lo status di 500 dopo che nelle precedenti 16 edizioni faceva parte del circuito 250 (Khachanov l’ultimo vincitore: nell’albo d’oro si contano tre vittorie di Federer, due di Djokovic e una di Nadal).

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