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Olanda-Ecuador: Valencia come Eusebio e la bella esultanza sudamericana

L'Olanda si salva contro un ottimo Ecuador e, nonostante una prova da dimenticare, vede gli ottavi. Bene Gakpo, male Dumfries. Valencia eguaglia Eusebio ed esulta con il gruppo

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Gustavo Alfaro e il suo Ecuador incantano nel match contro l’Olanda, imbrigliando la nazionale Oranje per larghi tratti di gara e sfiorando il successo che avrebbe portato alla qualificazione agli ottavi. Eroe di giornata ancora Enner Valencia che, però, lascia tutti con il fiato sospeso uscendo dal campo in barella e con le mani sul volto nel finale di gara. Disastrosa, invece la prova dell’interista Denzel Dumfries.

Olanda-Ecuador: che prova per i sudamericani

Dopo aver fatto male al Senegal nella gara d’esordio, Cody Gakpo sembra mettere subito in chiaro le cose, trovando il secondo gol del suo Mondiale: sulla palla lavorata da Klaassen al limite dell’area si fionda il talento classe ’99 del Psv Eindhoven, che si libera sul centro-sinistra, prende la mira e con il mancino non lascia scampo a Galindez insaccando la sfera sul primo palo.

Incassato lo svantaggio, i sudamericani non stanno certo a guardare e, anzi, fanno la gara, sfondando a più ripresa sulla destra e mettendo in apprensione la retroguardia di Van Gaal. L’azione più pericolosa, dopo una conclusione di Valencia neutralizzata da Nopper, sul finale di primo tempo, con la deviazione vincente di Estupiñán vanificata dall’offside attivo di Jackson Porozo.

Nella ripresa, Van Gaal si gioca la carta Depay per Bergwijn, ma al 5′, l’Ecuador trova il meritato pareggio. Il gol è del solito Valencia, che insacca il sesto gol di fila al Mondiale (come Eusebio, Paolo Rossi e Oleg Salenko), approfittando della respinta corta di Noppert sulla botta dalla sinistra di Estupiñán per fissare il pari con la terza marcatura personale in Qatar, ma l’errore è di Timber, che si lascia soffiare la sfera sulla trequarti e avvia l’azione. L’Ecuador continua a spingere e, al 59′, ci vuole la traversa per salvare gli Oranje sulla conclusione mancina di Plata. La gara finisce praticamente qui, con pochi altri spunti degni di nota.

Olanda-Ecuador: quante critiche per Dumfries

Sui social i tifosi olandesi e italiani bocciano su tutta la linea la nazionale olandese. Qualcuno scrive: “Come nel primo match, sempre brutta questa Olanda, gioca proprio male” e un altro commenta: “Che squadraccia ‘st’Olanda”, “Olanda: i mecenati non fanno una squadra quando dimostrano la loro mediocrità” e ancora: “Che c..o che ha l’Olanda! L’Ecuador sta giocando alla grande!”.

Tra i più criticati c’è Denzel Dumfries. “Non riesco a trovare delle buone ragioni (mediocri sì, buone no) per giustificare la presenza di Dumfries al posto di Frimpong. E parlo da interista”, scrive un tifoso nerazzurro a cui fanno eco i commenti che arrivano dall’Olanda: “Fate entrare Frimpong. Dumfries oggi non mi convince affatto” è la richiesta di qualcuno e poi: “Dumfries sembrava disorientato anche nella partita precedente! Sarebbe bello dare una possibilità a Frimpong”, “Sto ancora aspettando che Dumfries faccia un qualcosa di giusto in questo mondiale”.

Olanda-Ecuador, il significato dell’esultanza ecuadoriana

Come nella gara d’esordio contro il Qatar, l’Ecuador festeggia la rete del pareggio con l’esultanza di tutto il gruppo, panchina compresa, a circondare Valencia inginocchiato in segno di preghiera con le mani e lo sguardo rivolto al cielo. Un gesto dal grande valore simbolico e religioso, capace di unire un gruppo che sul campo sta dimostrando di poter mettere in difficoltà chiunque e togliersi ancora grandi soddisfazioni in questa Coppa del Mondo.

Olanda-Ecuador, apprensione per Valencia

L’Ecuador paga a caro prezzo l’importante pareggio contro l’Olanda. A un minuto dal termine, infatti, i sudamericano perdono Enner Valencia, che si accascia al suolo ed è costretto ad abbandonare il campo in barella. Poi, il classe ’89, torna zoppicando vistosamente a sedersi in panchina. A tre giorni dalla decisiva sfida con il Senegal, Alfaro e un intero Paese trattengono il fiato nella speranza di recuperare il proprio bomber.

Al novantesimo, all’Olanda resta, invece, la consapevolezza di aver evitato una sconfitta che, ai punti, non avrebbe certamente demeritato. A conti fatti, il pari col brivido a Van Gaal va più che bene, ma nell’ultima gara del girone occorrerà ritrovare gioco e idee per superare un Qatar già fuori dal Mondiale, ma che cercherà in tutti i modi di onorare fino all’ultimo il ruolo di padrone di casa.

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