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Olimpiadi, Djokovic torna su Sinner: Berrettini al posto di Jannik. Nole smonta il regolamento

Il forfait olimpico di Sinner continua a tenere banco: a tornare sulla questione, per contestare le modalità per la sostituzione di un tennista infortunato, è Djokovic.

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Auden Bavaro

Auden Bavaro

Giornalista

Lo sporco lavoro del coordinamento: qualcuno lo deve pur fare. Eppure, quando ha modo di pigiare le dita sulla tastiera, restituisce storie e racconti di sport che valgono il biglietto

Perché Matteo Berrettini non ha potuto prendere il posto di Jannik Sinner ai Giochi di Francia? Nole Djokovic, diventato testa di serie numero 1 alle Olimpiadi di Parigi proprio in seguito alla defezione dell’italiano, è tornato a parlare del ritiro dell’altoatesino a causa di una maledetta tonsillite arrivata nel momento sbagliato.

L’Italia è stata privata – dal destino – della sua racchetta migliore ma Nole, intervenuto in conferenza stampa dopo il netto successo nel suo debutto olimpico contro Matthew Ebden, ha rimarcato senza giri di parole che ci troviamo di fronte a un “regolamento che va cambiato”.

Il match senza storia contro Ebden

L’incipit del quesito posto da Djoko parte con l’analisi del suo match: 6-0, 6-1 per un successo agevolissimo in un paio di set durati, complessivamente, poco più di 50 minuti. Che Nole abbia abituato a tali punteggi anche contro tennisti più quotati è cosa arcinota, stavolta però la vittoria in grande scioltezza è arrivata contro una riserva della nazionale australiana.

Grande doppista, uno dei più quotati al mondo, Ebden non giocava una partita in singolare da oltre un paio di anni e s’è trovato con tutti e due i piedi nel torneo individuale solo perché – come accaduto a Sinner – anche Andy Murray è stato costretto al forfait anzitempo. Troppo tardi, però, per un rimpiazzo differente: da regolamento il subentrato è Ebden.

Qualcuno vuole giocare al posto mio?

Con Djoko, Ebden, divide l’età – quasi coetanei, si danno qualche mese di differenza – non certo il talento né la carriera: quando gli ha strappato ‘unico game della partita, Ebden ha esultato come avesse vinto tutta la posta in palio.

Non solo: autoironico come piace a noi, a una certa – quando s’è cisto che la differenza di valori in campo era netta – s’è rivolto al pubblico per chiedere se qualcuno volesse giocare al suo posto.

Non capisco questa regola

Anche per questo Djoko non ha infierito: semmai ha colto l’occasione per rendere palese una falla del regolamento che impedisce la sostituzione di un tennista legato a una nazione con una alternativa altrettanto credibile.

È una regola che non capisco perché non ha una logica: se si ritira un singolarista, perché deve essere rimpiazzato da un giocatore di doppio? È ingiusto, soprattutto perché ogni nazione può vantare singolaristi rimasti a casa che avrebbero potuto essere ottime e valide alternative. Penso anche a Ebden: senza un allenamento specifico gli è toccato scendere in campo con evidenti difficoltà.

Matteo al posto di Jannik

La critica manifesta all’Itf e al Cio è diventata spunto tale da suggerire a Djoko di rendere nuovamente d’attualità il caso Sinner.

Quello che è successo a Sinner è un altro esempio calzante: Jannik si è ritirato e perché, al suo posto, non è stato possibile chiamare Berrettini la cui condizione di forma, adesso, è molto buona?

Problemi di tempi e di logistica

Spedita la pallina dall’altra parte della rete, Djoko ha trovato la risposta degli organizzatori, i quali si sono appellati a questioni di tempistiche e logistica: l’indicazione del Cio, infatti, sarebbe quella di non effettuare sostituzioni di atleti o addirittura qualche novità nella fase immediatamente prossima alle Olimpiadi. Per questo motivo la priorità assoluta va a coloro i quali si trovano già coinvolti dall’evento.

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