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Milan-Atalanta 2-0 pagelle: Hernandez di corto Musso, Thiaw fa il muro. Leao irritante, San Siro fischia

L'autorete del portiere orobico spiana la strada alla squadra di Pioli che domina Gasperini sotto il profilo tattico e del gioco. Di nuovo in campo Maignan, si rivede anche Ibra

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Un Milan a tratti dominante svilisce – sotto il profilo del gioco – un’Atalanta davvero sotto tono e mai pericolosa. I rossoneri vincono 2-0, una rete per tempo: il vantaggio arriva al 26′ della prima frazione ed è un’autorete di Musso favorita da un’azione travolgente di Theo Hernandez. Il raddoppio è di Messias che, al 42′ della ripresa, sfrutta a dovere un assist di Leao.

Napoli in fuga: la capolista è una monoposto che sta viaggiando a un ritmo insostenibile per tutti gli altri ed è scappata via. Non si vede più. La corsa degli altri è per centrare almeno il quarto posto, che vale la qualificazione in Champions League: Inter e Milan provano a fare corsa a due e, complice l’ennesima frenata dei nerazzurri – stavolta a Bologna – sono i rossoneri a sfruttare il turno e raggiungere i cugini al secondo posto a quota 47.

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Milan-Atalanta, Mike Maignan e il grande ritorno dal 1′ dopo cinque mesi

Il ritorno di Mike Maignan

È uno dei temi della serata: il grande ritorno tra i pali del Milan di Mike Maignan, di nuovo titolare dopo la bellezza di 162 giorni lontano dai campi. La sua assenza, che si è protratta più a lungo di quanto si credesse, è legata a un polpaccio malandato e a una serie di ricadute che ne hanno procrastinato i tempi di recupero.

Nel frattempo, il malumore dei tifosi rossoneri è cresciuto giornata dopo giornata non solo perché le motivazioni di tale ritardo sono state spiegate poco e male ma anche per il fatto che, dalla panchina alla titolarità obbligata, Anton Ciprian Tatarusanu per molti supporter non è stato rincalzo all’altezza. Si è addirittura paventato che i compagni del reparto non si fidassero di lui. Di vero c’è che, dopo un inizio titubante, Tatarusanu ha inanellato prestazioni di peso, fino a convincere o, quantomeno, a lasciare intendere che i problemi del Milan non avessero il suo volto.

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Milan-Atalanta, panoramica di San Siro nel pre partita

Le dichiarazioni di Massara nel pre partita

Frederic Massara, direttore sportivo del Milan, ha parlato nel pre gara della sfida tra rossoneri e Atalanta. Diversi i temi toccati dal Ds che si è soffermato, in particolare, sulle prestazioni di De Ketelaere e sui rinnovi di contratto di Leao e Giroud

De Ketelaere ha bisogno di tempo e glielo diamo

A proposito della stagione non esaltante di De Ketelaere, nemmeno stasera titolare, Massara ha detto che si tratta di un calciatore “forte e di talento. Vediamo crescere ogni giornata, ogni settimana la convinzione di riuscire ad aiutarlo nell’esprimerlo. Non va dimenticato che si tratta di ragazzi giovani che hanno a che fare con una maglia molto pesante. Le aspettative su di loro sono giustamente alte perché il Milan deve competere sempre al massimo”.

I rinnovi di Leao e Giroud

Rispetto ai rinnovi di contratto che interessano i cartellini delle due punte rossonere più pregiate, ovvero Leao e Giroud, Massara si è pronunciato in maniera chiara e, sebbene i due casi siano tra loro differenti anche per motivi anagrafici, il Ds ha detto che “aiamo fermi al capitolo precedente (ovvero quello delle trattative aperte, ndr) ma siamo pronti a scriverne di nuovi sia con Leao che con Giroud. Lavoriamo per trovare una soluzione che arrivi in tempi brevi”.

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Milan-Atalanta, Theo Hernandez capitano

Theo Hernandez capitano

Tornato su livelli molto elevati, Theo Hernandez ha vestito la fascia da capitano nel match contro l’Atalanta. I numeri della sua stagione non sono esaltanti come quelli dello scorso anno ma annoverano 20 gare disputate in serie A per un bilancio di due reti e tre assist. ha messo lo zampino anche nel gol del vantaggio del Milan: azione straripante, gran conclusione di Hernandez con palla che va a sbattere contro il palo, rimbalza sulla schiena di Musso e finisce in rete.

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Milan-Atalanta, al minuto 74 Ibrahimovic torna a calcare l’erba di San Siro

Ibrahimovic entra al 29′ della ripresa

San Siro in piedi, la curva canta: è il minuto 29 del secondo tempo e Zlatan Ibrahimovic, che già aveva stimolato applausi ed esultanze durante i mi8nuti di riscaldamento, sveste la pettorina e fa il suo ingresso in campo. Sostituisce Giroud che Pioli ha probabilmente risparmiato perché, diffidato, un giallo gli avrebeb fatto saltare la Fiorentina.

Milan-Atalanta la diretta live testuale della gara

Milan-Atalanta gli highlights della partita

Forcing immediato del Milan, che alza immediatamente il baricentro. Al 2′ Giroud si allarga sul lato corto sinistro dell’area di rigore, riceve da Leao e prova la conclusione al volo. Palla alta di poco.

Al 7′ altra occasione per Giroud, stavolta nitida. Bel movimento di Leao che serve il francese tagliando dentro la difesa orobica: conclusione di controbalzo con palla fuori di un nulla.

Al 20′ è sempre il Milan a fare la partita: grande forcing rossonero, intensità elevata dei rossoneri.

Al 26′ il vantaggio del Milan è un’autorete dell’estremo atalantino Juan Musso che ha la sfortuna di sbattere con la schiena contro un pallone scagliato da Theo Hernandez di collo al volo da fuori area e impattato sul palo.

Al 33′ Giroud libera Leao che si invola nell’uno contro uno con Djimsiti, si sposta il pallone sul destro e calcia a lato di poco.

Al 15′ della ripresa filtrante di Messias per Brahim Diaz, che allunga leggermente di tacco per Giroud, il quale si ritrova solo davanti al portiere argentino e prova a superarlo con un pallonetto. Musso resta in piedi e respinge.

Al 24′ della ripresa Brahim Diaz serve Tonali, che offre a Leao il pallone del 2-0. Il portoghese, però, viene chiuso da Maehle e manca l’appuntamento con il tiro a botta sicura.

Al 26′ della ripresa Theo Hernandez serve Leao, il quale passa a Messias un pallone che va solo spinto in rete. Il numero 30 calcia clamorosamente alto.

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Milan-Atalanta 2-0, Messias scavalca Musso con un pallonetto

Al 42′ della ripresa raddoppio di Junior Messias. Leao lo assiste, il 230 brucia Palomino e anticipa l’uscita di Musso, battendolo con un pallonetto.

Le pagelle di Milan-Atalanta

Theo Hernandez e Thiaw i migliori in campo. Male Leao e Lookman: il primo irritante, il secondo avulso dalla manovra.

Le pagelle del Milan

  • Maignan 7: cosa vuol dire averlo tra i pali? Poter beneficiare di un fenomeno con le mani e con i piedi. E’ evidente che tutto il reparto ne beneficia in termini di sicurezza. Il bentornato più bello è il tributo che gli riserva San Siro.
  • Kalulu 7: prestazione di sostanza, praticità e attenzione. L’averlo messo in discussione gli è servito perché la sua reazione è da campione. Non lo supera nessuno.
  • Thiaw 7: il tedesco è giovanissimo ma si sta ritagliando, a suon di prestazioni, un ruolo di primo piano in questa squadra. Le sue partite – impeccabili, puntuali, un mix di classe e acume tattico – sono di riflesso un onore al merito di una dirigenza che ha creduto ciecamente nella linea verde. Togliergli il posto, adesso, è impossibile.
  • Tomori 6,5: senso della posizione e doti da leader. E’ colui da cui dipende la compattezza della retroguardia, cui detta tempi e movimenti.
  • Messias 6,5: più di una incertezza, soprattutto in fase di fraseggio e impostazione. Vero che si presta a un lavoro di grande sacrificio ma a tratti spegne l’interruttore. Sbaglia un gol a porta vuota e ne fa uno molto bello, scavalcando Musso con un pallonetto.
  • Krunic 6,5: anche per lui, partita a pieni polmoni e di tanta corsa. mette sempre sotto scacco la mediana avversaria. Gara da incursore nato.
  • Tonali 6,5: perde qualcosa in termini di qualità ma si presta a un lavoraccio costante e incessante per scardinare palloni e mettere sotto pressione gli omologhi avversari.

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    Milan-Atalanta, l’esultanza di Theo Hernandez dopo il vantaggio ro

  • Hernandez 7: non è solo colui che veste la fascia da capitano, è anche chi la incarna nel migliore dei modi. Theo conferma la crescita esponenziale – di forma e psicologica – ed è il primo a trascinare i compagni anche a vantaggio acquisito. La grande voglia, mista a una tecnica sopraffina, ne fanno un valore aggiunto imprescindibile. Il gol non è suo ma ne è l’artefice per tre quarti. Il resto della sua prova è da applausi.
  • Diaz 6: parecchio movimento e poca inventiva. Non incide e si limita al compitino. Qualche errore di troppo in fase di finalizzazione. Cresce a vista d’occhio nella ripresa: prima si divora il 2-0, poi serve in maniera pregevolissima Giroud (e anche Giroud si mangia il raddoppio).
  • Leao 4,5: per un approccio superficiale, per la sfrontatezza con cui gestisce (male) più di una occasione con il Milan in costruzione nella metà campo atalantina, per gli atteggiamenti di scarsa professionalità nei quali si perde senza motivo, per l’ammonizione rimediata con eccessiva leggerezza e perché (lo fa vedere in un paio di circostanze) ha i mezzi tecnici per diventare un fattore rossonero ma il problema di fondo è che non li usa. Intermittente e a tratti evanescente. Si divora almeno quattro gol: indisponente. Entra Ibra e cambia atteggiamento, piazza anche l’assisit del 2-0. Ma così non va bene.

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    Milan-Atalanta, Giroud con le mani sul volto dopo aver sciupato un’occasione d’oro

  • Giroud 6: la grande volontà non si discute mai. E’ l’autentico mattatore di un reparto che non può farne a meno. Fa a sportellate, fa da sponda e lo fa sempre benissimo. Poi va al tiro e incappa in errori grossolani.
  • Allenatore Pioli 7: il Milan si è ripreso alla grande e lui ci ha messo del suo. Quarta vittoria di fila e, soprattutto, squadra di nuovo padrona del campo per lunghi tratti del match.

Le pagelle dell’Atalanta

  • Musso 6: l’autorete è una beffa del destino che prima lo illude lasciandogli intendere che il palo è una evidente estensione del suo corpo, poi gli sbatte addosso un pallone che finisce nella sua porta. Per il resto, nessuna sbavatura ma non gli tocca fare gli straordinari perché le conclusioni del Milan non sono mai davvero pericolose.
  • Toloi 6: il migliore della difesa orobica. Tiene testa a Giroud e Leao, spende un giallo intelligente, non tira mai dietro la gamba.
  • Djimsiti 5,5: soffre la velocità rossonera le volte in cui Leao si ricorda di essere un calciatore, soffre la fisicità di Giroud e soffre anche la capacità di Diaz di infilarsi negli spazi.
  • Scalvini 5,5: incerto, a tratti in soggezione. Che sia l’effetto San Siro? Sì, nei primi minuti sicuramente, poi cerca di aggrapparsi a Toloi e ne beneficia sicuramente. Nella ripresa la compattezza del reparto è maggiore e anche lui soffre meno.
  • Zappacosta 5,5: spinge poco ma gli capita il compito più difficile, ovvero doversela vedere con quel satanasso di Hernandez. Tanto lavoro di copertura.
  • De Roon 5,5: va in sofferenza di fronte al ritmo elevatissimo tenuto dalla mediana rossonera. Meglio nella ripresa.
  • Koopmeiners 5,5: non è piaciuto, troppe volte imbrigliato dal raddoppio di marcatura sistematico dei rossoneri. Fatica a impostare, fatica a contenere.
  • Maehle 6: sufficienza piena per la quantità che riesce a garantire. Tanto movimento, a volte a vuoto e altre più efficace ma non riceve supporto dal reparto d’attacco.
  • Ederson 6: ci prova sempre ma non riceve assistenza.

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    Milan-Atalanta, prestazione incolore di Lookman

  • Lookman 5: inconsistente. Mai pericoloso. Avulso dal gioco.
  • Hojlund 5,5: non riceve palloni giocabili, può solo metterci del suo ma non è abbastanza.
  • Allenatore Gasperini 5: che succede, Gasp? Secondo ko di fila ma questo fa ancora più male perché l’Atalanta è stata inoffensiva. Vedi alla voce tiri in porta: zero. Forse non succedeva da anni. Qualcosa non va, urge correre ai ripari

Il calendario del Milan in serie A e in Europa

A piccoli passi verso una delle partite più importanti della stagione. Diventato marginale l’obiettivo scudetto – anche perché le probabilità di competere per il primo posto si riducono con il passare delle giornate e devono fare i conti con la marcia trionfale di un Napoli spaziale -, ai rossoneri resta la missione obbligatoria di centrare almeno il quarto posto e garantirsi la qualificazione in Champions League ma diventa ancor più vitale – soprattutto per le casse del club – fare di tutto per capitalizzare nel secondo tempo della sfida di Londra quanto costruito con la prima delle due gare.

Solo la trasferta contro la Fiorentina, in programma il 4 marzo, separa gli uomini di Pioli dal ritorno degli ottavi di Champions League contro il Tottenham, in programma a Londra l’8 marzo. Due risultati su tre: al Milan, in virtù dell’1-0 dell’andata, basterà anche il pareggio.

L’esito di quella sfida peserà sicuramente anche sugli umori in casa rossonera ed è più che possibile che determini conseguenze psicologiche inevitabili ma opposte, in un senso o nell’altro. Di nuovo testa al campionato il 13 marzo, con i rossoneri che ospitano a San Siro la Salernitana, poi due trasferte: la prima a Udine il 18 marzo e la seconda a Napoli il 2 aprile.

Prossime partite e calendario completo del Milan

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