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Pagelle Napoli-Apollon 2-0: Garcia sta tranquillo con Osimhen e Simeone. Olivera indomito

Il Napoli batte l’Apollon Limassol nella sua ultima amichevole di fine ritiro. Le pagelle del match, i top e i flop.

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Il Napoli vince per 2-0 la sua ultima amichevole in ritiro. Osimhen e Simeone fanno stare tranquillo Garcia e regalano alla squadra un buon risultato prima della prossima gara in campionato. Le pagelle del match e i top e i flop della gara.

Le pagelle degli azzurri

Meret (6). Nessun intervento particolarmente rilevante, poche parate per le poche occasioni offensive create dagli avversari. Guida la linea è la difesa.

Di Lorenzo (6, out dal 45’). Prova sufficiente del capitano, Garcia si fida di lui e lo utilizza come uomo cardine e guidatore della linea difensiva. Poco impegnato in fase difensiva, prova a salire in fase offensiva per cercare spunti maggiori. Zanoli (6 dal 45’). Bravo nel far salire la squadra e guadagnare metri in avanti. Pian piano entra sempre più negli schemi di gioco di Garcia, Faraoni può attendere.

Juan Jesus (6). La forma fisica è migliorata rispetto le prime amichevoli. Quest’oggi si concentra nell’impostazione di gioco con le uscite palla bassa dalla difesa. Natan (6 dal 80’). Da un brasiliano all’altro, Natan entra e prende il posto di Juan Jesus a risultato sicuro. In coppia con Ostigard è attento a seguire la linea difensiva e ad attuare la trappola del fuorigioco, da ultimo uomo.

Rrahmani (6). Non corre rischi in difesa e tiene alta la linea. Non è la gara un cui deve stare particolarmente attento agli attaccanti avversari ma la prova è pienamente sufficiente. Ostigard (6 dal 65’).

Olivera (7). Prende sempre di più confidenza con il campo e al posto di Mario Rui fa sempre meglio. Veloce e fluido in fase di uscita palla al piede. Segue perfettamente la linea di gioco con il suo passo felpato. Non fa rimpiangere Mario Rui. Mario Rui (6 dal 65’).

Lobotka (6.5). È in grado di tenere in mano il centrocampo anche da solo, come vertice basso e isolato dal resto dei centrocampisti. Con Spalletti era più metronomo, con Garcia è l’uomo d’ordine acchiappa palloni. Quando sbaglia è talmente veloce a recuperare immediatamente, come se nulla fosse. Zerbin (6 dall’ 85’). Alessio, Alessio. Chiama Garcia, lui attento segue i suoi consigli in copertura sugli avversari. Si schiera nel 4-3-3 come mezzala sinistra di centrocampo e dialoga nella catena con Rui e Lozano in avanti.

Elmas (6 out dal 45’). Discreta la prova del macedone che tra sacrificio di ruolo e tenacia prova ad inserirsi sempre di più nel nuovo Napoli di Garcia e nei suoi meccanismi di gioco. Da mediano è stato provato anche in posizione più avanzata per partecipare maggiormente nel vivo della manovra. Politano (6 dal 45’)

Zielinski (6). Prestazione senza infamia e senza lode ma da sufficienza piena, sta prendendo confidenza con i nuovi meccanismi di gioco nel passaggio da 4-3-3 a 4-2-3-1. Jens Cajuste (6.5 dal 65’)

Raspadori (6). In campo per tutta la partita, Garcia riparte da lui e si vede. Intanto tra ripartenze, contropiedi e coperture di gioco resta l’uomo di affidabilità del reparto offensivo.

Osimhen (7.5). Non è ancora al top della forma ma averlo o meno fa tutta la differenza di questo mondo. È l’uomo in più dell’attacco del Napoli: corre, tira, lotta e sbaglia anche. Ma quando ha la palla gol è dentro al 100%: riceve su cross basso da Olivera e si fa trovare al posto esatto nel momento esatto. Se non ci fosse stato lui quest’oggi, il Napoli avrebbe terminato la gara per 0-0. Simeone (7 dal 65’). Non è facile essere il vice dell’attaccante più cercato d’Europa, eppure il Cholito entra e fa gol con un pallonetto al volo, dopo aver rubato il tempo in velocità alla difesa avversaria. Si conferma ancora l’attaccante di cui il Napoli non potrà farne a meno e un vice-Osimhen STREPITOSO.

Kvaratskhelia (6). Gara da sufficienza. Le sue doti tecniche fanno in modo che illumini ad ogni tocco di palla. Quest’oggi un po’ con il freno a mano tirato ma è pronto a tornare al meglio della condizione, solo questione di brevissimo tempo. Lozano (6 dal 65’).

Top e flop della gara

Osimhen, Simeone, Olivera. Sono gli uomini in più che danno velocità al gioco e risultati concreti. Garcia sa già sui chi puntare.

Lozano non brilla al posto di Kvara, Zielinski non è ancora illuminante come sempre, ancora troppo distratto, forse, dalle voci di mercato. Sotto porta si mangia un gol già fatto, forse più per sfortuna.

Cosa funziona del Napoli

Gli azzurri affrontano l’ultima amichevole partendo forte da subito, con i titolarissimi e con baricentro alto in fase di impostazione.

La metamorfosi della squadra di Garcia: si passa in velocità da un 4-3-3 mascherato che diventa 4-2-3-1 in fase offensiva.

In fase di non possesso si torna al 4-3-3 e talvolta si intravede anche un 4-1-4-1 con Lobotka, isolato come vertice basso di centrocampo, Raspadori sulla destra con Elmas e Zielinski centrali e Kvaratskhelia abbassato nella linea dei 4 a centrocampo.

Cosa non va nel Napoli di Garcia

La costruzione del gioco da dietro è un punto su cui lavorare ancora per migliorare: ancora troppo lenta e caotica.

Garcia, per provare a portare uomini in avanti e guadagnare metri, isola i due centrali di difesa e alza i due laterali di difesa in linea con Lobotka, unico centrocampista a restare arretrato come vertice basso: lo potremmo definire un 2-3-2-3.

La fluidità di manovra, in fase di costruzione, va recuperata e i tanti errori sotto porta sono sinonimo di condizione ancora con al top per tutti.

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