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Panatta: "L'arbitro di Sinner-Tsitsipas? L'avrei buttata a mare con tutto il seggiolone"

La battuta tagliente e per nulla politically correct di Panatta durante il podcast "La telefonata" con l'amico Bertolucci e la confessione di Vagnozzi sull'errore.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

L’ATP di Montecarlo si è chiuso col trionfo di Stefanos Tsitsipas, ma cosa sarebbe successo senza il clamoroso errore arbitrale nel corso della semifinale vinta dal greco su Jannik Sinner? Quella seconda di servizio di Tsitsipas sul 3-1 a favore dell’italiano nel terzo e decisivo set era uscita di sette centimetri, secondo quanto accertato dai più sofisticati strumenti di calcolo. Come ha fatto Aurelie Tourté a vederla dentro? E perché Jannik non s’è fermato? Ne hanno discusso Adriano Panatta e Paolo Bertolucci nel corso de “La telefonata”, il seguitissimo Fandango Podcast su Spotify. E soprattutto Adriano ne ha detto delle belle.

La telefonata: Panatta e Bertolucci discutono di tennis con leggerezza

Il format del podcast è noto e molto apprezzato dagli utenti. I due, vecchi amici oltre che compagni di squadra in Davis, parlano amabilmente al telefono sui temi del giorno. Si punzecchiano, si scambiano battute, arrivano pure a sfottersi – “Paolo dillo che non ci vedi. E che sei anche un po’ sordo” – ma poi tornano seri quando si parla di tennis. Seri, insomma: si fa per dire. Panatta, ad esempio, s’è sbizzarrito in una serie di considerazioni non propriamente politically correct nei confronti della giudice di sedia della semifinale di Sinner.

Panatta tranchant: le riflessioni su Aurelie Tourte e occhio di falco

È stato Bertolucci a pungolare Panatta sulla questione. “Avrei voluto vederti in campo quando l’arbitra dice che la palla è buona”, ha detto il commentatore Sky offrendo un assist al bacio all’amico. “Cosa avrei fatto? L’avrei buttata a mare con tutto il seggiolone, il microfono, l’ombrellino”, la risposta tranchant. “Era pure una seconda palla molto lenta: come hanno fatto? E perché l’occhio di falco non funzionava? Ce l’avevano l’inquadratura per vedere se era fuori o dentro, allora dico: perché non utilizzarla?”.

Retroscena Bertolucci: “Vagnozzi mi ha spiegato perché Sinner non s’è fermato”

La discussione è proseguita e Panatta non ha nascosto le sue perplessità di fronte all’atteggiamento di Sinner: “È forte sì, di un’altra categoria. Stava per vincere il torneo contro il Tsitsipas più forte degli ultimi due anni. Ma doveva fermare la palla su quell’errore“. Bertolucci a quel punto ha confidato un curioso retroscena: “Ho parlato con Vagnozzi, mi ha detto che Sinner nella risposta era in allungo e aveva mandato la palla nell’altro campo. Ha preferito proseguire, poi ha sbagliato il passante. Io dico solo che non ho dormito la notte per l’incazzatura”.

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