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Per i suoi 100 anni di vita l'Autodromo di Monza si rifà il trucco

E' pronto uno stanziamento di 100 milioni di Euro da parte della Regione Lombardia per i lavori di ammodernamento dell'impianto brianzolo.

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In occasione dei cent’anni dalla sua inaugurazione l’Autodromo Nazionale di Monza cambia pelle, con tutta una serie di lavori di ammodernamento il cui calendario è stato presentato dal presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani.

Autodromo di Monza: procedura di appalto dei lavori entro l’autunno

L’Automobile Club d’Italia stima la data di presentazione della procedura d’appalto, malgrado l’aumentato costo dei materiali, entro l’autunno di quest’anno e di terminare poi i lavori riguardanti il circuito di Monza nella primavera del 2023. Ci saranno poi altri interventi riguardanti la riqualificazione energetica ed edilizia delle vecchie rimesse e dell’area hospitality, quindi verranno eseguiti altri lavori riguardanti le zone fuori pista, per esempio la sostituzione delle tribune, la riqualificazione dell’anello ad alta velocità, ormai in disuso da tanti anni, la messa in sicurezza delle parti riservate al pubblico, come le aree verdi per la viabilità ciclo-pedonale, e di altre strutture come, per esempio, il centro medico.

Autodromo di Monza, Monti (Lega): “I 100 milioni della Regione un punto di partenza”

A illustrare il contenuto dell’audizione in Regione Lombardia, tenutasi proprio con il numero 1 di ACI, è stato il vicecapogruppo della Lega al Pirellone Andrea Monti. Ecco le sue parole.

“I cento milioni di euro stanziati da Regione Lombardia per l’Autodromo di Monza a mio parere devono rappresentare un punto di partenza, non di arrivo, per restare competitivi nel mondo della Formula 1. Stiamo parlando di un patrimonio lombardo che è un marchio internazionale, che abbiamo il dovere di salvaguardare. Voglio ricordare che l’indotto del Gran Premio del 2019, che a causa della pandemia si svolse a porte chiuse, fu di 120 milioni di euro. Per il 2022 ci aspettiamo introiti ancora maggiori, con ricadute importanti per la prevista grande affluenza di pubblico, come dimostra l’aumentata vendita di biglietti”.

“Come consigliere brianzolo, la mia prima preoccupazione è preservare questo nostro patrimonio lombardo, valorizzandolo per le enormi potenzialità che ha. In molti, nel mondo, fanno a gara per organizzare un campionato mondiale di Formula 1. A Monza abbiamo la fortuna di avere ogni anno un evento che ha un blasone internazionale. È assurdo, come fanno i grillini, discutere della convenienza o meno dell’organizzarlo. Le ricadute non sono solo per ACI, ma per tutto il territorio, con imprese che lavorano, nuove assunzioni, alberghi e ristoranti pieni. In un momento come questo, dopo due anni di crisi e chiusure prima per colpa della pandemia e poi per le conseguenze della guerra, avere la fortuna di tornare a vivere da un punto di vista economico grazie al Gran Premio è un’occasione che non va nemmeno messa in discussione”.

Autodromo di Monza: dure critiche M5S all’ACI

Molto dura la posizione del Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli verso lo stanziamento dei 100 milioni di euro da parte della Regione al termine dell’audizione svoltasi in Commissione permanente – Programmazione e Bilancio:

“Apprendiamo dal suo Presidente la notizia che, nemmeno a fronte dei cento milioni di risorse pubbliche stanziate, ACI sarà in grado di coprire i 42,5 milioni di euro di perdite cumulate attraverso gli eventi organizzati a partire dal 2017, fra i quali il Gran Premio d’Italia. Ammesso che, ma si dovrebbe documentare oggettivamente l’affermazione, questi eventi abbiano generato un indotto maggiore per l’economia brianzola e lombarda, resta sempre valido il principio che i guadagni sono privati, mentre i debiti pubblici. Una regola che il centrodestra lombardo persegue dall’inizio della legislatura. Analogo, ad esempio, il caso Pedemontana. Per quanto riguarda l’organizzazione del Gran Premio d’Italia di Formula 1 non si capisce perché il tessuto economico e imprenditoriale non debba farsi carico, almeno in parte, di questo evento, esonerando in tal modo ACI che lo avverte come un fardello e conferma evidenti difficoltà legate alla gestione delle risorse. In questo modo, chi beneficia di profitti avrebbe anche l’onere di partecipare all’investimento. Così facendo si risparmierebbero ingenti risorse pubbliche, che Regione potrebbe investire laddove c’è più bisogno come, ad esempio, in sanità”.

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