Con una sola vittoria negli ultimi 10 anni nel GP più caro ai tifosi della Rossa, quella di Charles Leclerc nel 2019, la Ferrari si è avvicinata alla penultima tappa europea del Mondiale 2021 di Formula 1 senza troppe speranze di poter dare una nuova gioia ai propri sostenitori.
Non è un mistero che le caratteristiche del circuito brianzolo, che richiede tanta potenza al motore e un basso carico aerodinamico, non sono ideali per la SF21.
Si aggiunga a questo l’avvicinarsi della prossima stagione, quella dei tanto attesi cambi regolamentari che dovrebbero ridurre le distanze tra le scuderie, ed è chiaro come l’edizione 2021 del GP d’Italia non sembri destinata a passare alla storia per la Ferrari, come anticipato alla vigilia del weekend da un sincero Carlos Sainz: “La verità è che stiamo già pensando al 2022 e che l’auto attuale non avrà sviluppi. Ci piacerebbe regalare un podio a Monza ai nostri tifosi, ma sappiamo che sarà dura”.
Tifosi che non si scaldano certo per il testa a testa con la McLaren per terzo posto del Mondiale costruttori, traguardo che pure evidenzia i passi in avanti compiuti dalla nuova Ferrari rispetto al disastroso 2020 e lo stesso Charles Leclerc non ha nascosto nelle scorse settimane come arrivare davanti o dietro la scuderia di Brackley non farà poi tutta questa differenza.
Più interessante allora è leggere le parole all’insegna dell’ottimismo pronunciate dal team principal Mattia Binotto a poche ore dal via del weekend monzese, proprio in vista del 2022.
Intervistato da ‘Repubblica’, Binotto ha stilato un vero e proprio crono-programma della nascita della nuova Ferrari: “Adesso è il momento di iniziare a costruire e produrre il telaio per averlo pronto per dicembre, così come il cambio e le sospensioni. Il concetto vettura è già stato scelto, stiamo ancora lavorando sulle forme esterne, l’aerodinamica, gli alettoni, la carrozzeria ma anche sulla power unit. Anche qui l’architettura è fissa ma adesso si tratta di sviluppare gli ultimi dettagli di prestazione e affidabilità, per gennaio dovrà essere completato. E sarà molto innovativo”.
Poi le parole che fanno sperare maggiormente i tifosi: “Avremo un motore completamente diverso e nuovo che per noi rappresenta una forte discontinuità di progetto, devo dire anche con scelte coraggiose visto che nei prossimi anni la power unit sarà congelata. Per noi rappresenterà il miglior prodotto che eravamo in grado di sviluppare. Abbiamo cambiato la parte meccanica del motore, ma anche di combustione turbo e ibrida di cui stiamo anticipando l’evoluzione nel 2021. Rispetto al passato, è un progetto rivisto su tutti i fronti. Non sappiamo cosa stiano facendo gli altri, ma noi ci stiamo allenando bene”.
Insomma, è ancora presto per sognare di porre fine al lungo digiuno di titoli (quello piloti manca a Maranello dal 2007, quello costruttori dal 2008), ma gli indizi ci sono.
Binotto chiude poi con una considerazione su come cambierà il proprio ruolo: “Ho fatto l’ingegnere, adesso sono una specie di direttore d’orchestra. Essere bravi team principal significa mettere tutti in condizione di fare bene, guardando alle risorse, all’aspetto umano, all’armonia. Lo spirito di squadra è una cosa a cui io tengo molto, si creano le giuste basi per un gruppo vincente agendo sulla cultura delle persone, oltre che stimolando la passione”.