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Tifosi Napoli in attesa sentenza Viminale, il sindaco chiede clemenza

Si attende la decisione del ministero sulle trasferte dei tifosi di Roma e Napoli. Da quest'ultimo fronte arrivano le parole del sindaco Manfredi, e l'opinione del pm Amato

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Oggi era attesa la decisione del ministro Matteo Piantedosi in merito al blocco o meno delle trasferte a seguito dei recenti disordini provocati dalle frange di ultras: tuttavia, il titolare del dicastero ha posticipato ulteriormente le sue valutazioni finali, con i tifosi – in particolare quelli del Napoli – che restano in vigile attesa.

L’attesa misura sulle trasferte è stata posticipata: ecco i possibili motivi

In queste ore si è tenuta la riunione del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive convocato dal prefetto di Firenze e presieduto dallo stesso Piantedosi, come risposta ai recenti scontri avvenuti sulla A1 nella zona di Arezzo e in particolare all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino, tra ultras del Napoli e della Roma. “Massima severità” si era detto come reazione a caldo da parte delle istituzioni, ed alleggiava perciò nell’aria la volontà di vietare le trasferte per un periodo di uno-due mesi, stando alle ipotesi circolate in questi giorni.

Eppure, nelle ultime ore le posizioni se non ammorbidite stanno vivendo un momento di stasi. Uno stop così severo avrebbe come unico precedente i fatti del 2014, quando l’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano tramite decreto ministeriale proibì per tre mesi le trasferte ai tifosi atalantini (anche se in quel caso si trattava di diversi episodi). Secondo però indiscrezioni di stampa, negli uffici del Viminale pare si sia paventato un rischio impopolarità in merito ad una decisione così draconiana, considerando il fatto che il Governo ha già al momento il suo bel da fare per arginare i malumori sul caro benzina.

Daspo in arrivo?

Al termine dell’incontro con il prefetto, Piantedosi ha comunque assicurato che verranno prese delle decisioni, anche se al momento si stanno valutando quali a parte un generico richiamo “ad una serie di Daspo“: “Per il resto deciderò in maniera serena dopo aver valutato le considerazioni dal comitato di analisi”, ha spiegato il ministro, ma è probabile che oggi si sia preferito evitare di prendere ogni decisione per evitare eventuali disordini in occasione di Napoli-Juventus che si giocherà stasera.

L’appello del sindaco Manfredi

E a proposito della squadra partenopea, a rischio trasferta alla pari della Roma, in queste ore è partito un appello da parte del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha così dichiarato: “Io rispetto ovviamente le decisioni del ministro Piantedosi con cui abbiamo un’ottima collaborazione e con cui stiamo lavorando molto bene. È chiaro che mi augurerei che si penalizzassero i tifosi violenti ma non i tanti sostenitori che seguono la squadra anche in trasferta e che ovviamente non hanno nulla a che fare con quei tifosi violenti. Un intervento più selettivo aiuterebbe a dare una risposta più efficace ad un problema che esiste ma che deve essere affrontato colpendo chi veramente si rende colpevole di questi atti così gravi e gratuiti”.

Il pm Amato: “Il Daspo a vita non basta, ma De Laurentiis sta tenendo a bada le frange violente”

A tal proposito ha offerto il proprio punto di vista anche Sergio Amato, ovvero il pubblico ministero che coordina la Procura sui reati collegati agli eventi sportivi. Su Repubblica il magistrato ha spiegato che le misure di Daspo sono state sì efficaci “per ridimensionare sensibilmente gli atti di teppismo che avvenivano sugli spalti”, ma al tempo stesso “non hanno eliminato una carica di violenza che si canalizza verso altri contesti. La partita, da questo punto di vista, rappresenta un pretesto, un’occasione”. E il Daspo a vita renderebbe “gli stadi più sicuri”, ma “questo non ha impedito ai facinorosi di partecipare a scontri o di andare in trasferta nonostante le restrizioni”.

Amato ha dato merito alla gestione di Aurelio De Laurentiis di aver “tenuto sempre a debita distanza le frange violente della tifoseria”, e ha proposto la sua soluzione, tenendo presente “che non si tratta di una questione limitata al mondo dello sport, ma investe tutti i settori della società”: “Servono strumenti di cui attualmente, nonostante gli sforzi quotidiani, le forze dell’ordine e la magistratura non dispongono. Una persona trovata in possesso di un coltello, una mazza da baseball o un tirapugni può essere arrestata in flagrante in occasione di manifestazioni sportive. La legge non lo consente invece se lo stesso accade in altri contesti perché si tratta di reati contravvenzionali. È evidente che così l’impianto del sistema non è efficace”.

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