La Procura federale ha assegnato i primi deferimenti derivati dal caso plusvalenze. Ben undici i club coinvolti, tra cui spiccano Juventus e Napoli, e altre squadre di Serie A: Empoli, Sampdoria e Genoa. Sessantuno, invece, le personalità dirigenziali coinvolte direttamente. Stando a quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva, al momento, i club rischiano un’ammenda con diffida. Per i dirigenti, invece, può scattare l’inibizione.
- Plusvalenze, la nota della FIGC
- Plusvalenze Juve e Napoli, la reazione dei social
- Plusvalenze Juve e Napoli, l'amarezza dei tifosi
- Plusvalenze Juve e Napoli, i bianconeri non ci stanno
Plusvalenze, la nota della FIGC
A rivelarlo è una nota della FIGC in cui si legge:
Il Procuratore Federale, espletata l’attività istruttoria in sede disciplinare ed esaminati gli atti del procedimento, ha deferito dinnanzi al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare le Società FC Juventus, UC Sampdoria, SSC Napoli, FC Pro Vercelli 1892, Genoa CFC, Parma Calcio 1913, Pisa Sporting Club, Empoli FC, AC Chievo Verona, Novara Calcio, Delfino Pescara 1936 a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, per avere contabilizzato nelle Relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette Società, sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale, violando in tal modo anche l’art. 31 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva.
La nota prosegue e spiega:
Le stesse Società sono state deferite a titolo di responsabilità diretta, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da propri soggetti apicalidotati di potere di rappresentanza e per responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da soggetti apicali non dotati di poteri di rappresentanza. Con le predette società sono state deferite anche 61 persone fisiche che a vario titolo hanno ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione o di dirigente dotato dei poteri di rappresentanza.
Plusvalenze Juve e Napoli, la reazione dei social
Sui social la decisione scatena il caos. C’è chi scrive: “Quindi hanno accertato che han fatto plusvalenze gonfiate ma non ricevono danni. Un invito per continuare a fare ciò e falsare tutto”, e ancora: “La cosa peggiore è che alla fine non succederà nulla, nonostante tutti si sappia che meccanismo delle plusvalenze è meccanismo che droga il mercato e lo altera surrettiziamente!”, “Che naturalmente finirà a tarallucci e vino, perché è così. Negli altri stati mica perdono tempo co’ ste str***ate”.
Plusvalenze Juve e Napoli, l’amarezza dei tifosi
I commenti sono veramente tanti. Un altro tifoso posta polemicamente: “Ci sarà 1 euro di multa simbolica per far capire il pugno duro della giustizia sportiva”. Non manca l’ironia: “Napoli più deferimenti che trofei”, “Saranno punite con un filmato di Italia-Macedonia”. Il giornalista Fabrizio Biasin twitta con amarezza: “Mentre dall’altra parte del mondo vanno in scena i sorteggi per Qatar 2022, in Italia la Procura Federale deferisce 11 società di A e B in merito al caso plusvalenze. Non c’era un modo migliore per dipingere la situazione del nostro calcio”.
Plusvalenze Juve e Napoli, i bianconeri non ci stanno
Non ci stanno i tifosi della Juventus: “La cosa più sconvolgente è il tempismo con cui esce questo deferimento ai danni della Juventus, guarda caso proprio alla vigilia di Juventus-Inter e guarda caso magicamente proprio l’Inter sparisce da questa inchiesta, tutto un caso ovviamente… ma fatela finita buffoni!”, scrive qualcuno, o anche: “L’inchiesta più fasulla della storia del calcio. Stessa inchiesta la fecero qualche anno fa su Milan e Inter, evidentemente quell’accaduto non ha fatto nessuna giurisprudenza. Ricordiamo che questi sono “professionisti” e questa è la Procura italiana. In mano a che gente siamo?”.