Prove di disgelo tra John Elkann e Andrea Agnelli. Dopo le ultime dichiarazioni in cui aveva puntualmente evitato di citare il cugino, l’amministratore delegato e numero uno di Exor torna ad aprire la porta all’ex presidente della Juventus e lo fa prendendo le sue difese per il caso plusvalenze nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano economico francese Les Echos.
- Juve, Elkann giura amore eterno nel nome di nonno Gianni
- Elkann conferma Agnelli nel CdA
- Elkann, la condanna della Juve e le prossime sfide
Juve, Elkann giura amore eterno nel nome di nonno Gianni
In merito al legame della famiglia Agnelli con il Juventus, che in questo periodo festeggia il centenario di proprietà, Elkann dichiara di non voler abbandonare la “nave” e conferma la volontà di continuare a scrivere la storia del club bianconero, tra le passioni forti di nonno Gianni Agnelli:
È un legame forte che ha resistito a varie crisi durante la sua esistenza. Ho sempre ammirato il coraggio di mio nonno. Se c’è un esempio che mi ha dato è quello di essersi sempre assunto le proprie responsabilità, nei momenti difficili e nonostante gli alti e bassi che ha attraversato.
Elkann conferma Agnelli nel CdA
Poi, il messaggio ad Andrea Agnelli e la sottolineatura di come le accuse a lui indirizzate sia ancora tutte da provare:
Andrea resta azionista della nostra holding Giovanni Agnelli Bv, dove siede nel Consiglio di amministrazione. Nei suoi anni come presidente della Juventus ha svolto un lavoro molto importante. Ha deciso, con il CdA della società, di fare un passo indietro per poter difendersi meglio da una serie di accuse che, a oggi, non sono state ancora provate. Vuole chiudere questo capitolo della sua carriera ed esamina le opzioni che ha a disposizione.
Elkann, la condanna della Juve e le prossime sfide
Nella sua intervista rilasciata in esclusiva a La Repubblica e La Stampa, senza mai citare il cugino, Elkann aveva concentrato l’attenzione sulla Juve, prendendone le parti e definendo “un’ingiustizia” la sentenza della Corte d’Appello Federale che aveva condannato la Juventus a 15 punti di penalizzazione e inibito per 16 mesi il presidente uscente della Juventus. In attesa del ricorso, a marzo, con l’udienza preliminare del 27 sull’inchiesta Prisma, la Juventus ed Elkann giocheranno l’ulteriore fondamentale battaglia giudiziaria, quella per far valere le proprie posizioni in merito alle accuse di falso in bilancio e la cosiddetta “manovra stipendi”.