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Portanova, plusvalenze e violenza sessuale: a Bari non lo vogliono

Il Genoa sta trattando la cessione del giocatore, accusato di stupro e fuori squadra, ma i tifosi pugliesi sono in rivolta

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Manolo Portanova è al centro della cronaca. Da un bel po’. È infatti uno dei 32 trasferimenti che la Procura ha messo sotto la lente d’ingrandimento nell’inchiesta plusvalenze della Juventus, ma soprattutto è accusato di violenza sessuale. Ora il Genoa sta cercando di cederlo e avrebbe trovato nel Bari la sponda giusta, se non fosse che i tifosi pugliesi sono in rivolta e non lo vogliono. Ricostruiamo le vicende che lo hanno visto coinvolto negli ultimi anni.

Portanova: dalla Juventus al Genoa per Rovella

Il 29 gennaio del 2021 la Juventus annuncia l’acquisto di Nicolò Rovella, dal Genoa, all’epoca con appena 11 presenze in Serie A. Operazione a titolo definitivo per un corrispettivo di 18 milioni di euro più bonus, con il giocatore lasciato in Liguria in prestito. Il Genoa, in cambio, prende a titolo definitivo Manolo Portanova, 4 presenze in prima squadra, valutato 10 milioni di euro più bonus, ed Elia Petrelli (15 presenze in Under 23) per 8 milioni più bonus. Operazioni che, in casa bianconera, generano un effetto economico positivo rispettivamente di 9,6 milioni e 7,6 milioni di euro.

Ora sono al centro dell’inchiesta plusvalenze, come si può leggere nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Appello che ha inflitto 15 punti di penalizzazione alla Juventus.

Portanova: stupro, arresto e niente convocazioni

La vicenda più nera avviene poco dopo nella carriera di Portanova, nel 2021. Il giocatore viene infatti condannato in primo grado a sei anni di carcere per violenza sessuale di gruppo: avrebbe abusato insieme ad altri di una ragazza a Siena. Dal giorno della sentenza, lo scorso 6 dicembre, il Genoa decide di non convocarlo più. Avrebbe potuto visto che è in stato di libertà, ma la società rossoblù ha preferito evitare. La Procura della Figc ha aperto un fascicolo valutando se ci fossero gli estremi per squalificarlo in base all’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva che affronta il tema del rispetto dei principi di correttezza e lealtà dei tesserati, ma poi non c’è stato seguito.

Il Genoa non lo ha convocato rispondendo soprattutto alla piazza che si è opposto. Portanova ha sempre continuato ad allenarsi, ma ora il club ligure ha pensato che per lui fosse meglio cambiare aria. È nata la possibilità del trasferimento a Bari, sempre in serie B, pronto ad accogliere il giocatore in prestito per sei mesi.

Portanova: a Bari non lo vogliono

L’operazione è ben avviata e oggi potrebbe concludersi positivamente, ma anche il Bari deve confrontarsi con la piazza, con i tifosi. Non appena è circolata la voce del possibile trasferimento, infatti, sui social i baresi hanno fatto sentire nettamente la loro voce contraria.

Portanova ha passato un mese ai domiciliari, la misura in seguito è stata revocata e il giocatore è andato regolarmente in ritiro con il Genoa, iniziando la stagione di A, conclusa con 24 presenze. Pure Alexander Blessin l’ha utilizzato 12 volte in questa stagione e Portanova ha segnato anche un gol. Quando però è arrivata la sentenza di dicembre, seppure di primo grado, il Genoa ha scelto di non convocarlo più. Anzi, contro il SudTirol era stato convocato, ma i moti di piazza hanno consigliato di lasciarlo in tribuna. Ora arriva l’ultimo giorno di mercato: a livello qualitativo, di sicuro, al Bari potrebbe fare comodo, ma prenderlo significa dover litigare con i tifosi. Sarà un affare – se si farà – che si chiuderà sul gong. Un affare contrastato, benché ricordiamo che il giocatore debba ancora essere giudicato in appello e quindi fino ad allora non può essere considerato colpevole.

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