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Portogallo, la confessione di Ronaldo dopo le lacrime e la gioia. Il retroscena

La folle notte sulle montagne russe dell'ex Juve dopo la Slovenia: dal pianto per il rigore sbagliato alla felicità per la qualificazione ai quarti

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Le immagini delle lacrime di Cristiano Ronaldo sono già tra le più iconiche di Euro2024. Sì, anche i ricchi piangono. L’asso del Portogallo è crollato alla fine del primo supplementare del match contro la Slovenia dopo aver sprecato un penalty. Poi, però, la gioia incontenibile per l’approdo ai quarti, conquistati in seguito alla lotteria dei rigori.

Cristiano Ronaldo: la voglia matta di segnare, il rigore, le lacrime

Ci ha provato in tutti i modi, CR7. Di testa, su punizione (ripetutamente), in diagonale, ma il pallone proprio non ha voluto saperne di entrare. Un ossessione, il gol. Che è linfa vitale per il sempre ambizioso Cristiano. I 39 anni si avvertono sulle gambe (diciamolo pure: gli anni d’oro sono alle spalle), ma non nella testa. Perché la fame – quella – è rimasta intatta. Nel primo tempo supplementare dell’ottavo andato in scena sul pessimo terreno di gioco di Francoforte l’occasionissima per sbloccarsi: Orsato assegna un rigore al Portogallo. Neppure si discute sul tiratore: tocca a Ronaldo. Ma Oblak alza il muro e infrange i sogni di gloria dell’attaccante dell’Al Nassr. L’ex Juve è disperato e crolla nel breve intervallo abbandonasi alle lacrime (come sua madre in tribuna) tra le pacche e gli abbracci dei suoi compagni di squadra.

La partita sulle montagne russe di CR7: dal pianto alla gioia

Diogo Costa tiene in vita il Portogallo con un paratone sul talento Sesko: si va ai rigori. CR7 è il primo a presentarsi sul dischetto. Non teme il fallimento. Ha troppa personalità e spalle larghe per reggere il peso della pressione di un intero Paese. Questa volta non sbaglia. Oblak è battuto. Diogo Costa fa il resto parandone tre su tre: Slovenia fuori, lusitani ai quarti contro la Francia. “Non ho mai avuto dubbi sul fatto che dovesse essere il primo a calciare – ha spiegato nel post partita il ct Roberto Martinez -. Cristiano è il nostro capitano e avevo la certezza al 1.000% che potesse indicarci la strada. Oggi ha mostrato il suo lato umano ed emotivo. E non si è mai arreso”.

Portogallo-Slovenia, Cristiano Ronaldo racconta le emozioni vissute

“Dalla tristezza iniziale alla gioia finale: questo è che dà il calcio – ha detto Cristiano Ronaldo – Ho avuto la possibilità di sbloccare la partita ma non l’ho fatto: Oblak ha fatto una bella parata”. Poi svela un retroscena legato alla sua carriera in Arabia Saudita. “Devo rivedere il rigore, non so se ho tirato bene o male: durante l’anno non ho sbagliato nemmeno una volta”. Sulle sue lacrime ha aggiunto: “Capita anche alle persone più forti, ero triste perché la squadra aveva bisogno del gol. Non ho mai avuto paura di affrontare le difficoltà a testa alta e arrendersi è qualcosa che non mi appartiene. Questa sarà il mio ultimo Europeo”.

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