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"Pressioni dal Napoli per non giocare col Kosovo". Rrahmani fa scoppiare il caso, poi chiarisce sui social

Tutta colpa della traduzione errata di una parola? L'ultimo caso di dichiarazioni inappropriate di un calciatore in nazionale ha sollevato un polverone.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Le nazionali con le rispettive convocazioni sono sempre un problema per i club. Spesso per gli infortuni, talvolta per dichiarazioni inopportune che hanno il rischio di destabilizzare l’ambiente. L’ultima uscita intempestiva è stata quella del napoletano Amir Rrahmani che dal ritiro del Kosovo ha confessato delle pressioni esercitate dal Napoli stesso per non farlo giocare. Il difensore ha fatto marcia indietro: in ritardo?

Le pressioni del Napoli su Rrahmani

Che sia un problema di traduzione o di concetto non adeguatamente spiegato dal diretto interessato? Stanno facendo discutere le parole di Amir Rrahmani nel post partita della sfida tra il suo Kosovo e l’Islanda, valida per la Nations League.

Questo quanto dichiarato dal centrale del Napoli: “Ho avuto molti dubbi se giocare o meno, perché sono uscito dall’ultima partita, quattro giorni fa, e ho avuto anche un po’ di pressione dal club per non giocare, ma ho deciso di scendere in campo e ne è valsa la pena“.

La precisazione del difensore

Rrahmani è stato poi costretto a una precisazione che è arrivata attraverso il suo profilo Instagram. Il difensore kosovaro ha in pratica offerto la sua definizione del termine “pressione” associandolo in realtà a “preoccupazione”. Insomma, il Napoli sarebbe stato semplicemente preoccupato del possibile impiego del proprio giocatore ma non avrebbe esercitato alcuna pressione. Quest’ultimo termine, in sostanza, sarebbe stato utilizzato impropriamente.

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La fedeltà alle due maglie

Alla fine del suo messaggio, il centrale ha poi rimarcato la sua fedeltà alle due maglie che indossa: quella del Napoli e quella della sua Nazionale. In tutto questo è legittimo credere che i partenopei, alle prese con la lotta scudetto, non avessero particolare voglia di correre rischi per un giocatore ritenuto fondamentale nello scacchiere tattico di Antonio Conte.

Rientra nella classica dicotomia esistente tra club e nazionale, un rapporto in qualche caso conflittuale a causa delle divergenze nei reciproci interessi. Caso rientrato, quindi? Sembrerebbe di sì, in attesa di capire se il 31enne di Pristina giocherà anche il prossimo match oppure no. Di certo Rrahmani, autore di una buona stagione in azzurro, qualche segnale di stanchezza nel recente passato lo ha dato.

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