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Processo Juventus, i retroscena sulla manovra stipendi e le parole di Gravina: è bufera

La Gazzetta dello Sport rivela la genesi della “manovra stipendi” in casa Juventus, nata nelle chat tra giocatori. Intanto fanno discutere le parole del presidente della Figc Gravina che parla di Juve come “brand da tutelare”

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il mondo del calcio italiano vivrà un’estate decisamente lunga. Il processo che riguarda la Juventus, sia per il caso plusvalenze sia relativo alla manovra stipendi, rischia di incendiare un’estate che già si preannuncia calda. Da una parte i tifosi della Juventus che si sentono vittima di un complotto da parte dei vertici federali, dalla parte opposta gli “altri” tifosi che sperano in una punizione esemplare per la Vecchia Signora.

Juventus, il retroscena dietro la manovra stipendi

La Gazzetta dello Sport con un articolo a firma di Giovanni Albanese rivela un retroscena sulla manovra stipendi. Secondo il giornale l’idea di venire incontro alla società Juventus in un momento molto difficile dal punto di vista del lockdown è nata nella chat tra i giocatori, sarebbe stata di Chiellini la prima bozza condivisa con i compagni e che riguardava alcune mensilità a cui rinunciare definitivamente in modo da garantire lo stipendio a tutti gli altri dipendenti del club.

Juventus: i due messaggi che insospettiscono gli inquirenti

Dopo tante parole arriva il momento di prendere una decisione ed il 27 marzo 2020 arriva il primo messaggio di Chiellini alla squadra: “Ci mancano 4 mesi di salario, 3 mesi pagati in caso che riusciamo a finire il campionato, 2 mesi e mezzo in caso di stop. Per questioni legislative di Borsa, la comunicazione che uscirebbe è solo della rinuncia ai 4 mesi”, e qui scatta il primo campanello d’allarme. Nel 2021 arriva il secondo messaggio del difensore ai compagni, ma stavolta gli accordi vengono presi singolarmente dagli agenti e ai calciatori viene richiesto di spalmare delle somme nel tempo.

Juventus, le parole di Gravina: “Brand da tutelare”

Ad infiammare ancora di più questo periodo già particolarmente complesso arrivano anche le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina. Il numero uno della Federazione nel corso di un’intervista con il giornalista Sergio Vessicchio infatti parla della Juventus come “un brand straordinario da tutelare nell’interesse di tutti”.

Juventus, Gravina scatena la polemica sui social

Le parole del presidente Gravina non passano inosservate ma sembrano per scontentare tutti, sia i fan della Juventus sia tifosi delle altre squadre italiane. “Intanto questo signore da 36mila euro l’anno è passato a 300mila e vicepresidente nonché braccio destro al guinzaglio di Ceferin”, scrive West. Mentre Glabro commenta: “Lei è lì per tutelare la giustizia e il rispetto delle regole, non è un dipendente dei gobbi, una dichiarazione del genere è gravissima”. E sono tanti i commenti di questo tenore: “Questo è un discorso che può fare un dirigente della Juventus – scrive Maurone – dovrebbe tutelare lealtà e rispetto delle regole della competizione non il brand di una concorrente”.

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