La Spagna imprime una svolta alla lotta al razzismo nel mondo del calcio: a partire dalla prossima stagione, in caso di comportamenti discriminatori sul piano razziale da parte del pubblico di uno stadio non sarà più l’arbitro a dover decidere se sospendere o meno la gara, ma le forze dell’ordine. A segnare il cambio di passo, secondo quanto anticipato da El Pais, è una direttiva del Governo.
- Spagna, un nuovo protocollo contro il razzismo negli stadi
- Razzismo nel calcio: in Spagna non deciderà più l’arbitro
- Spagna, il Coordinatore di Sicurezza può sospendere partita per razzismo
Spagna, un nuovo protocollo contro il razzismo negli stadi
Un nuovo protocollo per combattere il razzismo negli stadi sta per essere applicato in Spagna: lo ha rivelato El Pais, che racconta come il Governo di Pedro Sanchez abbia preso direttamente in mano la situazione dopo i vari episodi che hanno funestato la Liga in questa stagione, tra cui quello che ha avuto come protagonista l’asso brasiliano Vinicius durante l’ultimo Valencia-Real Madrid dello scorso 21 maggio.
Razzismo nel calcio: in Spagna non deciderà più l’arbitro
A partire dalla prossima stagione non sarà più l’arbitro a decidere se sospendere o meno la partita in caso di episodi di razzismo allo stadio. Secondo il nuovo protocollo contenuto in una direttiva del Ministero degli Interni la responsabilità ricadrà sul comando della forza di polizia in servizio nello stadio (o nei palazzetti, il provvedimento si applica a tutti gli sport) a decidere come reagire in casi di questo genere.
Spagna, il Coordinatore di Sicurezza può sospendere partita per razzismo
La figura centrale sarà il Coordinatore di Sicurezza, incarico creato con una legge del 2007 contro il razzismo, la xenofobia e l’omofobia, ma mai investito realmente di potere finora: questo funzionario coordinerà il lavoro delle forze di polizia e avrà il potere di sospendere parzialmente o definitivamente la partita e addirittura di ordinare lo sgombero parziale o totale di un settore o dell’intero stadio. L’arbitro, dunque, verrà liberato di questa responsabilità, sottraendosi a eventuali polemiche, e potrà concentrarsi esclusivamente sulle questioni di campo.