Mentre si parla già del Real del domani, con Xabi Alonso in panchina e nuovi acquisti come Zubimendi e Tah, quello di oggi è chiamato all’ultima occasione per riscattare una stagione deludente: c’è Barcellona-Real Madrid, derby tra deluse visto che gli azulgrana si stanno ancora leccando le ferite dopo il ko in Champions con l’Inter. Ancelotti, a -4 in classifica, vuol lasciare con un bel ricordo e crede ancora nella remuntada in Liga.
Ancelotti dice la sua su Xabi
Il tecnico emiliano prova a tenere a freno un po’ di nervosismo tamburellando con le dita sul tavolo: “Stiamo bene, siamo motivati ed entusiasti, sappiamo che sarà dura ma vogliamo vincere. Bisogna difendere bene, perché tengono gli avversari nella loro metà campo. Ma non esistono squadre perfette. La posta in gioco è alta.”
Arriva inevitabile la notizia di Xabi che lascia il Bayer: Ha fatto un lavoro fantastico, dimostrando di essere uno dei migliori allenatori del mondo ed ha tutte le porte aperte”. Ancelotti non teme che tutte queste voci possano avere ripercussioni sulla squadra: “In queste gare è facile motivare la squadra, quello che è successo in questi giorni non ci ha toccato per niente. Siamo stati eliminati dalla Champions ma questo è il football. Una volta che vieni colpito, il football ti dà l’opportunità di reagire immediatamente.”
Per lui sarà la partita n.350 da tecnico del Real: “Non ricordo tutte le 350. In alcune partite abbiamo fatto bene, e in altre è meglio dimenticare perché non sempre sono andate bene.”
Ancelotti-Real, luna di miele infinita
La luna di miele tra lui e il Real sta calando ma lui dice di no: “Continua e continuerà sempre, il Real, come è stato il Milan in precedenza, è nel cuore più di altre com’è normale che sia visto il tempo che ho passato qui. Come allenatore non so se continuerà la luna di miele ma per il resto sì, fino all’ultimo giorno della mia vita. All’inizio c’è più passione, è normale, poi si trasforma in affetto”
Il bilancio finale ci sarà alla fine ma intanto dice: “È stato un buon campionato e una buona stagione. Serve continuità. Vincere o andarci vicino spiega esattamente come sarà la partita di domani. Abbiamo entrambi molto in gioco. Se il Barcellona avrà più possibilità di noi, ma se vinciamo noi, è tutto in palio”
Ancelotti, che del suo futuro non dice nulla, parla anche della semifinale con l’Inter: “Ho trovato la partita molto combattuta. Il Barcellona è andato vicinissimo a raggiungere la finale. Se ci fosse riuscita nessuno avrebbe avuto niente da ridire. Congratulazioni a PSG e Inter, che giocheranno una finale di Champions League bellissima e equilibrata, senza favoriti.”
Flick si lecca le ferite
Dall’altra parte Flick ammette che la botta dell’eliminazione dalla Champions ancora brucia: “Dopo la sconfitta di Milano, tutti sanno che non è facile, ma stiamo facendo bene. Abbiamo parlato di cosa pensano i giocatori. Tutti sanno che nel Clásico bisogna dare il 100%, essere aggressivi e dominare. Abbiamo il supporto dei tifosi, giochiamo in casa”.
Dopo una battuta sul rinnovo di Szczesny (“Ha una grande personalità, è molto positivo, calmo e composto. Sta andando molto bene per noi. Credo che gli piacerebbe rimanere in città e continuare a difendere la maglia. Szczesny è rilassato, a volte fuma un po’, ma è bravo”) il tecnico del Barca non rinnega la sua filosofia di gioco.
“Quando abbiamo iniziato, avevo ben chiara la filosofia che volevo adottare. Avevamo qualche dubbio, ovviamente, perché è uno stile di gioco diverso rispetto a prima. Quello che si vede normalmente è la linea difensiva, ma è anche importante pressare dove c’è la palla. Quando li vedo, come si allenano… sono contento.Puntiamo a vincere un altro titolo. La Liga è il titolo più onesto. Devi giocare 38 partite, e se arrivi fino in fondo e concludi vinci”.