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Napoli, per Rinaudo Kvara va venduto, poi retroscena su Lavezzi, come sta ora il Pocho ESCLUSIVA

A Virgilio Sport l'intervista all'ex difensore degli azzurri ed ex ds del Palermo tra amarcord e stretta attualità con pronostici sul campionato di B

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Marco Festa

Marco Festa

Giornalista

Frequentatore di stadi ed esperto di calcio, ama agganciare e far domande a idoli e futuri campioni. Anzi, spesso precorre gli addetti ai lavori e li scova prima di loro

Leandro Rinaudo fa le carte alla Serie B, ma i trascorsi da giocatore non si scordano e Napoli resta una delle parentesi che ricorda con maggior piacere. A Virgilio Sport, l’ex direttore sportivo del Palermo è partito proprio da una riflessione sugli azzurri.

Rinaudo: “Scudetto? Il Napoli se la giocherà ma non è favorito”

Il Napoli è al comando della classifica di Serie A, ma Rinaudo sa bene quanto sia importante nel calcio l’equilibrio. In particolar modo in un contesto così passionale: “Non bisogna creare l’aspettative che l’obiettivo è vincere il campionato, sarebbe controproducente. Il Napoli se la giocherà, ma non parte come una favorita”.

“Conte è molto, molto bravo. Lo ha dimostrato e continua a farlo. Manna è un direttore capace, giovane e dinamico. Sono riusciti a creare un connubio perfetto. De Laurentiis ha dimostrato di avere intuizioni lungimiranti, ma il Napoli è fase di formazione è c’è bisogno di tempo e pazienza”.

Rinaudo: “Kvaratskhelia? Rinnovo e cessione la strada giusta”

Il rinnovo di Kvaratskhelia sembra in alto mare: “Credo che il Napoli debba fare in modo di trovare un accordo e non andare al muro contro muro. Parliamo di un giocatore, forte, importante, determinante. La soluzione potrebbe essere un prolungamento con una clausola di svincolo a un tot di milioni di euro per poterlo vendere a giugno”.

“Sono del parere che i top-player devono essere venduti se hanno richieste. Il lavoro di un manager nel calcio deve essere orientato a prendere giocatori, farli performare al massimo e venderli all’apice del loro rendimento avendo pronto un valido sostituto. I fuoriclasse sono patrimoni da mettere disposizione dell’allenatore in modo che si creino i presupposti per lavorare serenamente, ma vanno dati via se arriva la proposta giusta. Osimhen ne è l’esempio lampante”.

Rinaudo, il ricordo più bello con il Napoli e Lavezzi: “L’ho sentito”

Il ricordo più bello in azzurro: “Il 28 ottobre 2009, il 2-2 in casa col Milan. Pronti, via e perdevamo 2-0. C’erano ottantamila persone. Il Milan davanti aveva Inzaghi, Pato e Ronaldinho che giocavano coi piedi sulla linea. Nel finale pareggiammo con un gran gol dalla distanza di Cigarini e un gol di Denis. Non ho mai sentito vibrare il terreno sotto i miei piedi così forte”.

Era il Napoli di Lavezzi: “L’ho sentito, per la nascita di suo figlio Vittorio. Mi ha detto che ora sta bene. Ne sono davvero felice”.

Rinaudo sulla Serie B: “Pisa e Spezia meritano il primo posto”

La Serie B è stato, invece, il pane quotidiano per Rinaudo da dirigente di Cremonese e Palermo: “Pisa e Spezia non sono partite con i favori del pronostico come Palermo e Cremonese, che sono scattate in prima fila per le piazze che rappresentano, gli investimenti, gli acquisti e i rispettivi monte ingaggi. Pisa e Spezia hanno, però, due squadre che incarnano totalmente l’essenza Serie B. Filippo Inzaghi e D’Angelo sono tecnici pratici e concreti. Badano meno alla parte esteta del calcio. La loro è determinante per capire come contrapporsi in base all’avversario che hanno di fronte. Meritano il primato”.

Rinaudo su Sassuolo, Palermo, Cremonese e Juve Stabia

Il Sassuolo è terzo: “Grazie a un lavoro eccezionale. Quando si retrocede ci si porta dietro qualche scoria. Qualche giocatore che resta controvoglia e via discorrendo. Tenere giocatori importanti non è semplice, il Sassuolo ci è riuscito. Laurienté felice, Thorstvedt che rincorre l’avversario come se fosse primo anno tra i professionisti sono esempi virtuosi. Qui si vede tutta la bravura di Palmieri e Carnevali nel mettere insieme giocatori qualitativi, giovani di grande intensità nel breve e nelle lunghe distanze, e di Grosso nell’allenarli”.

Il Palermo e la Cremonese sono, invece, partite col freno a mano tirato. E nella Cremonese è appena arrivato Corini, che con Rinaudo ha condiviso la quasi totalità del biennio al Palermo: “Eugenio ha iniziato a lavorare da poco tempo ma già a Castellammare di Stabia ho visto una Cremonese più concreta, solida, che dirà la sua”.

A proposito della Juve Stabia: “La rivelazione lo era stata già l’anno scorso quando ha vinto il campionato con budget di gran lunga inferiore rispetto alle dirette concorrenti. Vanno fatti i complimenti a Lovisa e Pagliuca, che è un allenatore veramente molto bravo. Anche quando la Juve Stabia ha perso non ha mai smarrito la sua identità”.

Rinaudo sul Frosinone: “Dispiace per Angelozzi, Greco è in gamba”

Il Frosinone è, a sorpresa, fanalino di coda: “Dispiace in particolare per Angelozzi, che reputo uno dei direttori sportivi più bravi in circolazione in questa categoria. Una persona perbene che ha grandi intuizioni. Come per il Sassuolo, non è semplici ritrovarsi declassati”.

“Vivarini ha pagato con l’esonero ma a Catanzaro ha fatto qualcosa di straordinario. Ci voleva tempo, ma i risultati sono determinanti. Leandro Greco, con cui ho giocato, è un ragazzo che si aggiorna. Ha una passione incredibile. A Bolzano forse i tempi per affermarsi come allenatore era un po’ prematuri ma ha maturato esperienza ed è un allenatore moderno. Gli auguro di fere bene”.

Rinaudo su Sampdoria e Bari: “Accardi e Magalini sono garanzie”

Sampdoria e Bari nel limbo della metà classifica: “Entrambe hanno cambiato tanto, dentro e fuori dal campo. Accardi e Magalini sono colleghi che stimo. Sono certo che troveranno la strada giusta per arrivare lontano. Non si trovano nella condizione, come altri club in cui la vittoria della Serie B è d’obbligo dopo un triennio e grandi investimenti. Per loro non deve essere l’anno giusto a ogni costo”.

Rinaudo: “Berti, Fortini e Amatucci, ne sentirete parlare”

Serie B fucini di talenti: Berti del Cesena è ragazzo sveglio, intelligente, sa giocare a calcio, ha ottimi numeri. Mi hanno fatto una buona impressione Fortini della Juve Stabia e Amatucci della Salernitana”.

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