Il mondo del giornalismo perde una delle sue figure più importanti. La scomparsa di Rino Tommasi lascia un vuoto enorme nello sport e nel suo racconto e lo fa in particolare per quelle discipline che il giornalista nato a Verona aveva saputo portare nelle case di milioni di italiani.
- L’impatto di Tommasi nel mondo dello sport
- La coppia con Gianni Clerici
- Sinner e il grande rimpianto dei social
L’impatto di Tommasi nel mondo dello sport
Una passione incredibile per il mondo dello sport a 360 gradi, quella di Rino Tommasi. Una passione che lo ha portato anche al di fuori dai canoni e dei parametri di un “semplice” giornalista. Nella sua carriera Tommasi è stato infatti anche conduttore televisivo, telecronista ma anche organizzatore di eventi. Ed era stato egli stesso sportivo con la partecipazione alle Olimpiadi del 1932 nel salto in lungo. Il suo lavoro, la sua voce e la sua dedizione lo hanno fatto diventare un’icona per i tanti appassionati di sport soprattutto gli amanti di tennis e boxe.
La coppia con Gianni Clerici
Per un’intera generazione il tennis e il modo di raccontarlo aveva un solo riferimento: quello della coppia formata da Rino Tommasi e Gianni Clerici. Il primo grande appassionato di statistiche, record e numeri, il secondo capace di trovate geniali. Le frasi e i tormentoni creati dai due telecronisti hanno raccontato più di una generazione di tennisti, il “circoletto rosso” è stata una delle espressioni coniata proprio da Tommasi e il loro racconto dell’era dorata del tennis con i Big 3 (Federer, Nadal e Djokovic) resterà tra le più amate di tutte. Ma i due non hanno potuto commentare la grande ascesa e il momento più bello della storia del tennis italiano.
Sinner e il grande rimpianto dei social
La morte di Rino Tommasi è stata accolta ovviamente con tristezza dai tanti appassionati italiani, il giornalista ha rappresentato un punto di riferimento per la sua qualità nel raccontare e per il modo in cui insieme a Clerici ha saputo trasferire non solo la bellezza di quanto vedeva in campo ma la sua passione per lo sport stesso. E sui social cresce il rimpianto di non aver potuto ascoltare le telecronache dell’anno d’oro del tennis italiano e di Jannik Sinner in particolare dai due cantori più apprezzati.
“L’unico grande rammarico – scrive Marco – è che non è stato lui e non sarà lui a raccontare le grandi gesta di Sinner”. E ancora: “Se ne va il miglior giornalista tennistico italiano di sempre. Non ha mai avuto paura di dire la sua. Avrebbe saputo come mettere al suo posto Kyrgios. Un gigante, a cui il destino ha negato Sinner”. E i messaggi di questo tenore si sprecano: “Quanto sarebbe stato bello se ci avesse raccontato lui le imprese di Jannik”. E Mariangela scrive in riferimento alla sua collaborazione con Clerici: “Avreste meritato un Sinner allora, ne sareste stati autenticamente felici”.