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Roddick e le previsioni per il 2025: l’incognita Sinner, un Djokovic inedito e un Alcaraz più simile a Jannik

Da un inedito Djokovic costretto a inseguire, alla necessità di Alcaraz di diventare più Sinner, fino a un Jannik che non può far altro che sperare di non essere sospeso: le previsioni di Roddick per il 2025

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Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

La multimedialità quale approccio personale e professionale. Ama raccontare lo sport focalizzando ogni attenzione sul tempo reale: la verità della dirette non sono opinioni ma fatti

La stagione 2025 è ormai iniziata e nel corso dell’ultima puntata del podcast Served, Andy Roddick ha analizzato i protagonisti del tour facendo le sue valutazione su quello che potrebbe essere il nuovo anno tennistico, focalizzandosi anche sulle aspettative e sui miglioramenti che potrebbero apportare Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, probabilmente i giocatori più attesi. L’ex n°1 al mondo ha poi espressole sue sensazioni positive su Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini.

Roddick: “Per la prima volta Djokovic parte senza una consapevolezza importante”

Novak Djokovic è l’incognita più grande del 2025 tennistico. Il serbo viene da una stagione deludente che lo ha visto passare in secondo piano rispetto a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, ma nonostante tutto è riuscito comunque a conquistare il suo obiettivo principale, la medaglia d’oro alle Olimpiadi, nonostante tutta la pressione che si era e gli era stata messa addosso.

In più si tratta comunque di quello che, numeri alla mano (ma non solo), può essere considerato il più forte di tutti i tempi. Di tutti i tempi ma non questi, perché come fa notare Andy Roddick, il 2025 sarà la prima stagione da parecchi anni a questa parte in cui Nole partirà senza la consapevolezza di essere l’uomo da battere: “A chi importa cosa farà Djokovic nel 2025, la sua carriera parla già per sé. Riuscirà a giocare meno tornei ed essere ugualmente competitivo negli slam? Nel 2024 questa tecnica non ha funzionato bene nei Major, ma ha funzionato alle Olimpiadi. Il fatto che abbia deciso di farsi affiancare da Andy Murray darà a noi zucconi sempre qualcosa di cui parlare.

Ovviamente non intendo dire che a nessuno interessi cosa fare Nole nel 2025, a tutti interessa, ma ormai la sua grandezza è già scolpita nella pietra e nulla di quello che farà potrà modificarla, a meno di risultati positivi. Anche se dovesse perdere tutti gli incontri lui non verrebbe intaccato. Ma l’aspetto interessante è che forse per la prima volta Djokovic inizierà una stagione pensando di non essere il miglior giocatore al mondo e forse nemmeno dei due migliori. Era già riuscito a scavalcare ai tempi Roger e Rafa, ma ormai la sua carriera è al tramonto. E comunque Novak merita solo rispetto”.

Alcaraz deve diventare più Sinner per Roddick

Roddick ha poi dato un giudizio sulla particolare stagione vissuta da Alcaraz, fatta di ben due titoli slam ma anche di tanti scivoloni, che nonostante l’incredibile talento nel 2025 sarà chiamato a fare dei passi in avanti importanti per avvicinarsi e magari spodestare il rivale Sinner, che a parere dell’ex n°1 al mondo deve essere per Carlos un punto di riferimento:

È strano, perché è un talento incredibile che ha appena vinto due slam salendo a quattro in carriera a soli 21 anni. Il tutto insieme ai Masters 1000 e agli tornei vinti, ma l’anno scorso non vinse un torneo da Wimbledon 2023 a Indian Wells 2024 e ha saltato gran parte della stagione su terra e poi ha perso da Botic van de Zandschulp agli US Open. E poi batte Sinner a Pechino e in seguito perde un altro paio di partite non da lui. Dove può migliorare? Nell’essere sano fisicamente e riuscire mantenersi costante vincendo magari più di 70 partite in una stagione, esattamente come Sinner.

Ed è diventato abbastanza chiaro che Jannik domina sul duro, mentre tutto il resto sembra essere il territorio di Carlos al momento. È uno spettacolo da vedere e uno dei giocatori con maggiori aspettative addosso, è una superstars globale non solo nel tennis. È migliorato in tutto, ma sembra avere bisogno dello spazio e del tempo a livello mentale, perché su quell’aspetto non sembra affatto una macchina come Sinner, anche il modo in cui gioca sembra essere condizionato da come si sente”.

Roddick: “Sinner? L’unico suo miglioramento possibile è non essere sospeso”

Al momento di parlare di Sinner, Roddick ne ha tessuto nuovamente le lodi, faticando a trovare aspetti in cui l’altoatesino potrebbe effettivamente migliorare per diventare più incisivo e parlando dell’unica incognita riguardante la possibile sospensione della WADA, sulla quale ha fatto una battuta dopo che in passato non aveva mai nascosto di stare dalla parte di Jannik su questa spinosa questione: “Cos’è cambiato in positivo per Sinner nel 2024? Be’, ha iniziato a fare molti meno errori, a colpire più forte, a servire molto meglio, ha vinto il suo primo slam, ha trionfato allo US Open dominando in campo dall’inizio alla fine. Avere più tornei vinti che partite perse in un anno è straordinario.

Guardando al 2025 l’unica incognita è la WADA. Sarà sospeso? Per il resto si, può migliorare nelle volée, ma in generale non c’è molto spazio per crescere, è una macchina esattamente come lo era Djokovic, sapevi sempre quello che sarebbe successo quando vince. Può migliorare sulla terra, ma non ne ha bisogno per vincere 8 slam. Può vincere a Wimbledon? Probabilmente, ma non ne ha bisogno per arrivare a 6 major. Quale miglioramento effettivo potrebbe apportare Sinner? Non essere sospeso. È il miglior giocatore dell’anno, ha conquistato gli stessi slam di Alcaraz ma vinto 19 partite in più e perso sette partite in meno”.

Il pensiero di Roddick sugli altri italiani

Roddick ha parlato anche di altri due tennisti, il primo dei quali è Lorenzo Musetti, che con la semifinale a Wimbledon ha sorpreso l’ex n°1 ATP: “Se mi avessero detto due anni fa che Musetti avrebbe raggiunto la semifinale a Wimbledon dopo aver fatto finale al Queen’s non ci avrei mai creduto. Ha fatto un lavoro incredibile per essere efficace anche su superfici dove fino a poco tempo non sembrava a suo agio”.

L’ultimo giocatore analizzato da Andy è stato poi Matteo Berrettini, che dopo due anni tormentati dagli infortuni è tornato a dire lasca nel circuito aggiudicandosi anche il premio Best Comeback Player of the year dall’ATP: “Berrettini ha dimostrato di poter rientrare tra i grandi. Ora rimane da capire se è da top-15 o da top-10, se può tornare in semifinale in uno slam. Ultimamente è stato molto sfortunato a Wimbledon, ma lui è un ottimo giocatore su erba, non rimarrei sorpreso se rimanesse tra gli ultimi quattro in gara l’anno prossimo ai Championships”.

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