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Roma, De Rossi: i retroscena dell'incontro con Friedkin, ecco cosa ha fatto infuriare il club

Zero vittorie nelle prime 4 gare: la proprietà comprende il momento delicato della Roma e ha fatto scalo nella Capitale per incontrare il tecnico

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Zero vittorie nelle prime quattro partite e solo due gol realizzati nonostante un potenziale offensivo da urlo. L’avvio di campionato della Roma si è rivelato molto al di sotto delle aspettative ed è per questo motivo che, ieri, sono sbarcati in città i Friedkin, che hanno incontrato De Rossi.

Roma, arrivano i Friedkin: l’incontro con De Rossi

Il momento è delicato. Ma c’è tempo per raddrizzare la barca e veleggiare verso acque meno agitate. Questo il motivo che ha spinto Dan e Ryan Friedkin a fare scalo nella capitale. La proprietà americana ha voluto incontrare Daniele De Rossi, che la società ha premiato con un contratto triennale dopo aver rianimato una Roma allo sbaraglio durante l’era Mourinho. Il Corriere dello Sport svela i dettagli del faccia a faccia andato in scena a Trigoria, che non dovrebbe comunque portare a un ribaltone. Almeno, non a breve termine. C’è la voglia di continuare insieme, pur consci del fatto che il tecnico giallorosso vanta solo 22 panchine nella massima serie e, dunque, difetta ancora in quanto a esperienza.

In arrivo una nuova figura d’esperienza in società?

Le statistiche fotografano il quadro della Roma, che solo in altre tre circostanze era partita con zero vittorie nelle prime quattro giornate di campionato. Ecco, allora, che torna di moda una vecchia idea già emersa nel corso della gestione Mourinho. Secondo il Corriere dello Sport, i Friedkin potrebbero valutare la possibilità di arricchire l’organigramma con un altro uomo di calcio ben scafato che sia in grado di sostenere De Rossi.

Flop Roma: gli errori di De Rossi che non sono piaciuti

Inutile girarci intorno: non è piaciuto il modo in cui la Roma si è lasciata acciuffare all’ultimo secondo dal Genoa. Le sostituzioni di De Rossi, poi anche espulso, non hanno convinto così come l’atteggiamento della squadra, arretrata nel tentativo di difendere il gol del vantaggio. Anche la formazione schierata contro l’Empoli in occasione del ko interno ha sollevato più d’una perplessità e, più in generale, allargando il discorso anche al precedente torneo e all’Europa League i giallorossi hanno vinto solo una delle ultime 12 partite. Ancora, la sterilità offensiva di un club che può contare su Dybala, Soulé e il capocannoniere dell’ultima Liga Dovbyk.

E gli alibi dell’allenatore che paga situazioni scomode

I Friedkin vogliono capire che cosa sta succedendo prima che sia troppo tardi e gestire il momento senza ricorrere a decisioni affrettate. La parola d’ordine è lucidità, ben consci anche delle situazioni scomode che si sono venute a creare a causa del mercato. A partire dalla permanenza di Dybala, che ha costretto De Rossi a rivedere il suo 4-3-3. Quindi il caso Zalewski. L’affare Danso saltato dopo che il centrale non ha superato le visite mediche. E lo shopping last minute tra gli svincolati per rimediare, con Hermoso e Hummels che hanno bisogno di tempo per ritrovare smalto. Anche se da Trigoria fanno sapere che il viaggio dei Friedkin era già programmato e che non è legato al futuro del tecnico, è logico pensare che l’attuale situazione richiedeva la vicinanza della proprietà, che – riferisce il CorSport – potrebbe sfruttare la sua presenza in Italia anche per affrontare la questione stadio col Comune.

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