Il clima alla Roma resta sempre plumbeo, una cappa che opprime l’ambiente e si riflette anche sullo spogliatoio.
Questa l’impressione dagli ultimi risvolti in vista del match all’Olimpico contro il Bologna, dove ad assistere non ci saranno i Friedkin: i proprietari del club hanno a sorpresa annullato il viaggio nella Capitale per presenziare al match, in una situazione che resta incandescente sia a livello societario (va ancora nominato un nuovo amministratore delegato) che per quanto riguarda il campo. Dove Ivan Juric è sempre più considerato un corpo estraneo da espellere per i tifosi. E lo stesso tecnico ha gettato benzina sul fuoco con le esclusioni eccellenti di Paulo Dybala e quella inizialmente aleggiata di Lorenzo Pellegrini (che alla fine è rientrato tra i convocati).
- Il caso Dybala, escluso a sorpresa dal match Roma-Bologna
- Il retroscena: Dybala escluso per allontanare il rinnovo automatico?
- Il momento difficile di Pellegrini. Ma è convocato col Bologna
Il caso Dybala, escluso a sorpresa dal match Roma-Bologna
Partiamo dall’argentino, assente dalla rifinitura in vista di Roma-Bologna di domani alle 15, così come Pellegrini. Se quest’ultimo è alle prese con un risentimento alla coscia, l’ex Juventus ha anch’egli accusato qualche problema fisico, ma nel suo caso la situazione ha preso una piega più complessa (e tra l’altro non rientra tra i convocati).
Nella conferenza stampa alla vigilia del match contro i felsinei Juric aveva parlato di un problema accusato in Belgio (riferendosi al match pareggiato contro l’Union SG): un “piccolo fastidio” al flessore (oggetto di una risonanza magnetica effettuata ieri, con esito negativo) che ha spinto il tecnico ad estrometterlo dalla convocazione. Peccato però che i retroscena delle ultime ore svelino un Dybala stupito della decisione, giacché era previsto un provino questo pomeriggio per fare il punto della situazione e capire se potesse giocare o meno.
Provino che però non c’è stato, con Juric che nella conferenza odierna ha praticamente emesso la sentenza definitiva sulla presenza in rosa dell’attaccante. Ora, come riporta l’edizione online della Gazzetta, la Joya pretende una spiegazione da parte della società.
Il retroscena: Dybala escluso per allontanare il rinnovo automatico?
A pensar male si fa peccato eccetera, ma ad essere maliziosi si potrebbe ricordare il fatto che Dybala fosse un punto di riferimento essenziale per il predecessore di Juric, ovvero il poi esonerato Daniele De Rossi. Il tecnico legato ai colori giallorossi vedeva l’argentino come “un leader, anche dal punto di vista emozionale”. Ma le emozioni non fanno il mercato e la società aveva deciso di mettere in vendita Dybala e ingaggiando già i sostituti, tra cui Soulé. Cosa che ha messo in croce De Rossi, in difficoltà nell’adattare il modulo per far convivere l’argentino con i nuovi arrivati nel reparto.
E qui arriviamo al nocciolo della questione, ovvero il contratto di Dybala (in scadenza nel giugno 2025) che presenta una particolarità: scatterebbe infatti il rinnovo automatico per una ulteriore stagione con il 50% delle gare da almeno 45 minuti disputate nei tre anni. Vale a dire che con 15 presenze in queste stagione il giocatore avrà assicurato un anno extra alla Roma, a 7 milioni di euro.
Sempre per essere maliziosi, si vocifera che la società intendesse limitare l’impiego di Dybala per evitare lo scatto di questa particolare clausola. Cosa che a De Rossi non era, a quanto si dice, andata giù. Ora il “fastidietto” che a sorpresa taglia fuori l’argentino dai convocati di Juric dal match col Bologna. Solo un caso?
Il momento difficile di Pellegrini. Ma è convocato col Bologna
Discorso più sfumato per Pellegrini. Come abbiamo visto quest’ultimo rientra nelle convocazioni, ma è indubbio che il centrocampista stia vivendo un momento difficile sia alla Roma che in Nazionale. Anche se lo stesso Juric qualche settimana fa aveva sottolineato il fatto che il capitano stesse bene, e che “corre tanto, ha uno spirito fantastico e si muove da dio”. Peccato però che nella trasferta in Belgio per l’Europa League Pellegrini non si sia stagliato esattamente per prestazioni sontuose, tutt’altro.
Anche qui, se volessimo essere maliziosi, il capitano della Roma all’epoca dell’esonero di De Rossi si era speso con la proprietà per farla desistere dalla decisione. Per poi dichiarare a bocce ferme: “Non ce lo aspettavamo e non sentivamo il bisogno di cambiare. Non eravamo certo contenti dei risultati, ma c’era la serenità di chi lavorava comunque bene. […] Non è stato un cambio voluto da noi, è chiaro”.