Reduce da due sconfitte nelle prime tre gare della fase a gironi di Europa League, la Roma è chiamata a rialzare la testa. A Siviglia, contro il Betis, i giallorossi non possono sbagliare e, nonostante il ko interno di una settimana fa proprio per mano degli spagnoli, dovranno fare di tutto per prendersi i tre punti. A complicare ulteriormente le cose, l’infortunio pesante e serio subito da Paulo Dybala nella gara contro il Lecce e l’assenza forzata di Nicolò Zaniolo, espulso proprio nel recupero della gara dell’Olimpico vinta 2-1 in rimonta dagli spagnoli.
- Betis-Roma, il realismo di Mourinho
- Betis-Roma, Mourinho spiega il momento no di Abraham
- Betis-Roma, Mourinho torna sullo sfogo di Lecce
- Betis-Roma, Ibanez e la speranza Mondiale
Betis-Roma, il realismo di Mourinho
Nella consueta conferenza stampa della vigilia, José Mourinho ammette le difficoltà di vincere il girone anche con una vittoria a domicilio del Betis e, partendo proprio dalla questione infortuni, dimostra di non voler sentire scuse sugli stop, specie quelli muscolari, appellandosi alla storia e ai trascorsi di giocatori come Paulo Dybala:
Preparazione diversa? Parliamo di questo Mondiale da anni, ma oggi lo stiamo vivendo. Però, ho imparato a piangere meno di prima e a convivere con la realtà delle cose. Rispetto a prima i giocatori hanno una vita e una carriera diversa. Possiamo dire che i club ricchi possono avere maggiori risorse per una rosa. La verità è che nel calcio ci sono i club ricchi, i poveri e i meno ricchi. I poveri giocano una volta a settimana e hanno più tempo, i ricchi possono giocare ogni giorno e cambiare dieci giocatori ogni partita, i club meno ricchi sono quelli più in difficoltà perché hanno l’ambizione di fare bene e devono giocare le stesse gare dei ricchi. Belotti o El Shaarawy? No Belotti, no El Shaarawy.
Betis-Roma, Mourinho spiega il momento no di Abraham
Poi, sul momento non felicissimo di Abraham, lo Special One allarga la questione a tutta la rosa:
Non mi piace fare questo tipo di analisi. Quello di Tammy è un problema di squadra. Ci sono altri grandi giocatori che vivono momenti simili. Per i giornalisti tutto è statistica e numero, ma a noi interessano i gol. La verità è che sono dei momenti. Qualche squadra pagherà per questa frustrazione, perché faremo quattro occasioni e quattro gol in una sola partita. Ma rispetto a voi giornalisti, noi vediamo le cose da un punto di vista diverso. La vediamo da squadra, non ci interessa chi segna. Dobbiamo essere più concreti come squadra.
Betis-Roma, Mourinho torna sullo sfogo di Lecce
Infine, Mourinho torna sullo sfogo con i suoi giocatori al termine della gara di Lecce:
Parlare dieci minuti dopo la fine della gara non è facile per un allenatore. A volte si dicono delle cose che poi occorre spiegare. Nel suo piano di gioco, ogni allenatore vince sempre. Ma una cosa è il piano di gioco, e un’altra è quello che fanno in campo i giocatori. Ho rivisto la gara con il Lecce dalla panchina e poi alla tv e la prospettiva cambia. Però, ribadisco, dobbiamo avere più disciplina di gioco. Quando la perdiamo, in attacco o in difesa, questo ha un’implicazione su tutta la squadra, dobbiamo migliorare. Le grandi partite che abbiamo fatto da quando sono qui, sono sempre state gare di grande concentrazione e organizzazione. Sono pochissime le partite che abbiamo vinto con una giocata individuale o con un giocatore che è uscito da quanto preparato in allenamento.
Betis-Roma, Ibanez e la speranza Mondiale
Il microfono passa, poi, a Roger Ibanez:
La squadra sta bene, sta lavorando il massimo per lavorare al meglio. Quelli che entreranno per sostituire gli infortunati faranno bene e daranno tutto. Sono certo che siamo perfettamente preparati per le prossime partite. Mondiale può destabilizzare? Io sto tranquillo, lavoro per la squadra che gioco. Devo lavorare bene qua per andare al Mondiale. Devo continuare a dare il meglio qua. Il resto viene come ringraziamento per quello che faccio alla Roma. Devo restare concentrato e quando arriverà il Mondiale vedremo. Betis? Domani dobbiamo fare quello che ha chiesto il mister, restando sempre in partita e sfruttando le occasioni.