Soltanto una strepitosa Lara Gut-Behrami manda in frantumi i piani di una perfetta di Federica Brignone. Che deve inchinarsi alla fuoriclasse ticinese per due soli e maledetti centesimi, costretta ad accontentarsi di un secondo posto che fa masticare un po’ amaro, pensando ai 73 centesimi di vantaggio accumulati nella prima manche e soprattutto al coraggio e alla determinazione mostrati dalla valdostana. La Gut però ha trovato davvero la manche perfetta, obbligando le rivali ad andare oltre i propri limiti: a Federica sono mancati due centesimi, Petra Vlhova s’è fermata a 14, Sara Hector (seconda nella prima manche) addirittura ha chiuso a oltre un secondo.
- Beffa per Brignone, seconda a due centesimi
- Gigante Soelden, Bassino chiude in top 5
- Delusione Shiffrin, lontana dalla vetta
- Coppa del Mondo, bentornata Goggia!
Beffa per Brignone, seconda a due centesimi
Alla fine però per Brignone è una beffa, pensando anche alle premesse che s’erano venute a creare dopo la prima prova, nella quale aveva mostrato di avere un passo al quale nessuna aveva saputo resistere. E in un sol colpo è sfumata sia la possibilità di aprire la stagione con un successo (come già le era capitato di fare nel 2015), sia quella di diventare la più anziana vincitrice in gigante, col primato di Anita Wachner (32 anni e 319 giorni) prossimo ad essere abbattuto. Ma nella migliore delle ipotesi se ne riparla tra un mese a Killington, negli Stati Uniti.
Gigante Soelden, Bassino chiude in top 5
L’Italia dello sci, che dopo la prima manche sembrava essere retta soltanto da Brignone, alla fine s’è portata a casa anche il quinto posto di Marta Bassino, che di primo mattino ha un po’ pasticciato, finendo piuttosto lontana dalle migliori, ma che nella seconda prova ha cambiato marcia, soprattutto sul muro, dove ha fatto registrare il miglior parziale (superiore anche alla Gut), seppur al traguardo il tempo di manche è stato soltanto l’ottavo complessivo.
Delusione Shiffrin, lontana dalla vetta
La delusione di giornata ha invece il volto di Mikaela Shriffin: la fuoriclasse statunitense è apparsa già un po’ imballata nella prima prova, quando ha chiuso al quinto posto, mentre nella seconda ha faticato tantissimo a trovare il giusto feeling con il ghiacciaio del Rettenbach, tanto da perdere una posizione e soprattutto da arrivare al traguardo con il 25esimo tempo (Gut le ha rifilato 1”38 di distacco, una rarità assoluta).
Buona la prova dell’austriaca Valerie Grenier, decisamente sorprendente quella della norvegese Mina Fuerst Holtmann, che ha chiuso ottava e per la prima volta in top 10. Dietro di lei la neozelandese Alice Robinson e l’altra austriaca Franziska Gritsch.
Coppa del Mondo, bentornata Goggia!
“È un cinema, ragazzi”. Nulla che Sofia Goggia non abbia visto in vita sua: la prima manche della stagione le ha riservato subito una sorpresa, tanto da costringerla a tornare nuovamente al cancelletto di partenza per via di un addetto alla pista, che non s’è avveduto del suo passaggio. Sofia non s’è persa d’animo: è tornata in partenza, è scesa dopo diverse atlete (dunque con pista più rovinata), ha chiuso a 2”80 dalla Brignone e s’è qualificata come 20esima per la seconda prova, interrompendo un digiuno che in gigante durava da quasi due anni (era il 28 dicembre 2021, a Lienz).
Nella seconda scende col piglio giusto e recupera altre tre posizioni, chiudendo appena fuori le prime 15. Alla fine ha pagato 2”94, portandosi a casa qualche punto e buone sensazioni. Primi punti stagionali anche per Asja Zenere, che ha perso una posizione nella seconda manche chiudendo al 28esimo posto a 3”53 dalla Gut-Behrami. Niente da fare per le altre azzurre in gara, rimaste fuori dalle prime 30: qualche rimpianto per Roberta Melesi, al rientro dopo una stagione passata ai box, che ha mancato la qualificazione per due decimi. Più lontane Elisa Platino ed Elena Curtoni.
Rientro senza troppi rischi anche per Lara Colturi, figlia di Daniela Ceccarelli, che ha scelto di gareggiare con la federazione albanese per continuare a lavorare con lo staff tecnico composto dalla mamma e da papà: la prima gara post infortunio (s’era rotta il crociato a gennaio) l’ha vista chiudere a 7 decima dalla 30esima posizione, ma senza prendersi troppi rischi. Domani tocca agli uomini, sempre sul Rettenbach: favorito d’obbligo Marco Odermatt, speranze azzurre affidate a Luca De Aliprandini, in gara assieme a Giovanni Borsotti, Filippo Della Vite, Giovanni Franzoni, Simon Maurberger, Tobias Kastlunger, Alex Vinatzer e Hannes Zingerle. Sarà una grande stagione.