Giunge una novità che, a dirla tutta, era nell’aria e sembrava la più logica conseguenza dell’inchiesta sulle scommesse che ha travolto Nicolò Fagioli. Il giocatore della Juventus infatti ha deciso di patteggiare, come si vociferava in questi giorni. Ora è ufficiale, e si attendono le mosse degli altri nomi finiti nel calderone di questo scandalo, ovvero l’altro Nicolò, Zaniolo, e Sandro Tonali.
- Fagioli collabora ed accede così ad uno sconto sulla squalifica
- A quanto ammonterà la squalifica di Fagioli e cosa dovrà fare una volta tornato a giocare
- La linea difensiva di Tonali
- Il caso di Zaniolo
Fagioli collabora ed accede così ad uno sconto sulla squalifica
Nell’attesa che stasera nel programma di Nunzia De Girolamo Avanti Popolo Fabrizio Corona faccia le sue presunte nuove rivelazioni, intanto chi è già caduto sotto la scure del caso scommesse corre ai ripari. Fagioli, dicevamo. Il centrocampista può già togliersi un peso con la richiesta di patteggiamento ed accedendo così ad uno sconto sulla squalifica. Il ragazzo ha infatti collaborato con la procura di Torino dopo essersi autodenunciato lo scorso 30 agosto dimostrando, da quanto si racconta, grande disponibilità nel fornire informazioni utili.
Tra le rivelazioni, anche l’ammissione di avere problemi con il vizio del gioco, dell’app scoperta grazie a un consiglio di Tonali e di aver sì scommesso sul calcio, ma escludendo di averlo fatto sulle partite della Juve (illecito molto grave, sappiamo).
A quanto ammonterà la squalifica di Fagioli e cosa dovrà fare una volta tornato a giocare
Gli avvocati di Fagioli hanno quindi raggiunto l’accordo con la Procura federale. Secondo l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva il giocatore non subirà una sospensione edittale dai 3 anni in su, e l’accordo tra i legali e la procura ha prodotto come risultato una squalifica di sette mesi, più cinque per pene accessorie (“commutati in prescrizioni alternative”). In totale 12 mesi per mettersi questa storiaccia definitivamente alle spalle, più una ammenda da dover corrispondere pari a 12.500 euro.
Inoltre Fagioli si impegna nel ricoprire il ruolo di testimonial per la FIGC, una volta tornato in campo, contro la ludopatia per sensibilizzare i più giovani. Il centrocampista pare inoltre abbia accettato di intraprendere un percorso di cura con uno psicoterapeuta e acconsentito all’accesso dei suoi conti bancari per dei controlli: tutte decisioni che, ai sensi dell’articolo 126 del C.G.S. hanno contribuito ad abbattere i tempi della pena da scontare.
Ecco a tal proposito cosa riporta un estratto del comunicato ufficiale diramato dalla FIGC sull’accordo trovato:
“Riguardo le prescrizioni alternative, Fagioli dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di 5 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla FIGC.
La Procura Federale vigilerà sul rispetto di quanto indicato e, in caso di violazioni, adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del CGS, con risoluzione dell’accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare dinanzi agli Organi giudicanti di giustizia sportiva”.
La linea difensiva di Tonali
Se per Fagioli siamo ormai arrivati alla conclusione di un percorso sofferto, bisogna ora capire che faranno gli altri nomi coinvolti nello scandalo, ovvero Tonali e Zaniolo. Il primo potrebbe seguire la strada intrapresa dal collega bianconero, ovvero chiedere il patteggiamento ammettendo i vizi di gioco e dando la propria disponibilità a raccontare tutto alla procura di Torino.
Sul calciatore del Newcastle pende però la spada di Damocle sulle presunte scommesse sulle squadre dove ha militato: se così fosse accertato, l’ex Milan rischierebbe una squalifica decisamente più pesante di quella di Fagioli. Tutto dipenderà dall’analisi del cellulare di Tonali, sequestrato nel blitz di Coverciano.
Il caso di Zaniolo
Per quanto riguarda Zaniolo, la situazione è un po’ differente. L’ex Roma nega ogni coinvolgimento sulle scommesse calcistiche, affermando di essersi limitato ai giochi come il blackjack e il poker su siti che, apertis verbis, non pensava fossero illegali. Una strategia difensiva (curata dagli avvocati Antonio Conte e Gianluca Tognozzi) diversa rispetto a quella di Fagioli e Tonali, che invece hanno vuotato il sacco collaborando con gli inquirenti.
L’attaccante dell’Aston Villa ostenta sicurezza, da quanto si racconta, sul versante sportivo, confidando di dover corrispondere una sanzione dal punto di vista penale, come una multa, uscendo invece pulito in termini di squalifiche. Ma anche in questo caso tutto dipenderà dall’analisi dello smartphone di Zaniolo, con dati e le chat che potrebbero dipanare la matassa.
Riporta poi la Gazzetta nell’edizione online: “La sincerità del ragazzo pare acclarata, ma tutti coloro che gli sono vicino sanno come per carattere sia un po’ superficiale, a volte confusionario (gli è capitato di perdere anche uno dei suoi cellulari) e tenda a dare fiducia anche a quel sottobosco di persone che frequentano i calciatori fingendo amicizie per puro scopo di lucro”.