Nicolò Fagioli ha tenuto ieri a Torino il primo incontro con gli psicologi, un appuntamento che fa parte del percorso di riabilitazione dalla ludopatia accettato dal centrocampista della Juventus nel patteggiamento con la Procura Figc per il caso scommesse. “Qui per aiutare gli altri, ma mi mancano le partite con la Juventus”, ha dichiarato Fagioli, squalificato fino a maggio dalla giustizia sportiva.
- Scommesse, Fagioli incontra gli psicologi
- Scommesse, Fagioli: “Mi manca la Juventus”
- Scommesse, Fagioli esempio contro la ludopatia
Scommesse, Fagioli incontra gli psicologi
Nicolò Fagioli ha iniziato ieri sera a Torino con due ore di conversazione con i professionisti dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte il suo percorso di riabilitazione dalla ludopatia: il centrocampista della Juventus, squalificato fino a maggio per il caso scommesse, ha accettato di sottoporsi ad un trattamento che preveda almeno 10 incontri siglando l’accordo per il patteggiamento con la Procura della Figc ed evitando così una sanzione disciplinare più lunga. Ad accompagnarlo c’erano esponenti del suoi entourage e della Juventus, tra cui anche lo psicologo del club Giuseppe Vercelli.
Scommesse, Fagioli: “Mi manca la Juventus”
“Sto molto bene e il primo incontro è stato molto positivo – ha detto Fagioli dopo l’incontro con gli psicologi – È logico che mi manchi giocare con i miei compagni della Juventus, ma sono molto contento per come stanno giocando”. Il centrocampista, infatti, potrà rientrare soltanto a fine stagione: la prima gara in calendario dopo la squalifica è quella col Monza del 26 maggio.
Scommesse, Fagioli esempio contro la ludopatia
Fagioli ha annunciato che parlerà degli incontri con gli psicologi per far sì che la sua storia diventi d’esempio a chi rischia di cadere nella ludopatia. “Devo ancora parlare con la Figc ma penso che molti di questi incontri si svolgeranno in Piemonte – ha aggiunto il centrocampista – e racconto la mia esperienza affinché gli altri non ci passino”. “Riteniamo sia stata un’ora e mezza molto proficua”, il commento alla Gazzetta dello Sport di Giancarlo Marengo, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte.