Anche dopo il pareggio tra Juventus e Napoli continuano le polemiche sulla partita dell’Allianz Arena. Nel mirino Aurelio De Laurentiis e la scelta del club azzurro di far giocare i tre giocatori – Rrhamani, Lobotka e Zielinski – per i quali l’Asl Napoli 2 aveva disposto la quarantena per aver avuto contatti con positivi.
Provvedimento, però, che era arrivato dopo il via libera dell’Asl Napoli 1 e l’approdo dei giocatori a Torino. Sono soprattutto i tifosi della Juventus a lamentarsi, accusando i media di non aver sottolineato la violazione delle indicazioni sanitarie da parte del Napoli.
L’accusa dei tifosi juventini al Napoli
“Comunque trovo vergognoso che non si faccia ricorso per i tre del Napoli in quarantena regolarmente in campo… l’avessimo fatto noi stamattina mettevano i sigilli alla Continassa…”, scrive su Twitter Gaetano, tifoso dei bianconeri.
“È uno scandalo pazzesco che i tre giocatori del Napoli che dovevano essere in quarantena abbiano giocato. Una multa non è sufficiente, si tratta di un grave episodio”, aggiunge Matteo. “Scusate ma chi viola la quarantena è meno pericoloso di chi è sano come Djokovic?”, polemizza Sasha.
“Asl e forze dell’ordine dovevano intervenire non per la Juve ma per rispetto di tutti gli italiani che stanno in quarantena. Invece, chi ha potere la fa sempre franca”, il parere di Pierluigi.
La replica dei partenopei
Ma sul web i tifosi del Napoli replicano alle accuse. Aslan prova a spiegare la scelta del suo club: “Il Napoli ha seguito la quarantena soft stabilita dalla Federcalcio nel 2020 per la quale i contatti negativi possono fare spostamenti casa-lavoro e lavorare. Se avessero dovuto seguire l’indicazione dell’ultimo decreto tutte le partite di ieri dovevano farsi con le FFP2”.
Gigi, invece, ironizza. “2021: l’ASL blocca la partenza del Napoli per Torino e la società rispetta. Reazione juventini: ’eh ma voi avete chiamato l’ASL’. 2022: l’ASL mette in quarantena 3 giocatori, ma il Napoli li fa giocare dopo tampone. Reazione juventini: ‘eh ma voi non rispettate le decisioni dell’ASL’. Oh ma che dobbiamo fare? Fate pace col cervello”.