Nessuno scenario più bello del Colosseo per presentare una competizione sportiva. E non è un caso se il board del Sei Nazioni di rugby abbia deciso di ripartire proprio da quei per l’edizione che segna il “giubileo” della nuova formula: dal 2000, cioè da 25 anni a questa parte, anche l’Italia fa parte del torneo tra le nazionali europee di riferimento, e per questo si è scelto di spostare armi e bagagli dalla classica sede di Londra per presentare l’edizione 2025 proprio a Roma. Una sorta di omaggio anche a quanto fatto dal XV di Gonzalo Quesada lo scorso anno, in quello che a tutti gli effetti è stato il miglior torneo mai disputato dalla nazionale italiana.
- Quesada carico ma realista: "Confermarsi sarà dura"
- Lamaro teme la sete di rivincita della Scozia
- Polemica Netflix: una meta irregolare contro l'Italia
- Il calendario: tre gare all'Olimpico, la prima col Galles
Quesada carico ma realista: “Confermarsi sarà dura”
Ma ripetersi sarà difficile, e Quesada questo concetto l’ha ripetuto a più riprese. “Certo che sarà più dura. Perché all’inizio puoi anche sfruttare un po’ l’effetto sorpresa, ma poi gli altri capiscono le tue intenzioni. Lo scorso anno ero preoccupato perché temevo di aver portato troppe informazioni tutte assieme, e che di conseguenza avrei rischiato di mandare fuori giri i ragazzi. Avevo chiesto loro uno spirito più “latino”, di metterci il cuore, la grinta e la generosità, prima ancora che la tecnica. Direi che la squadra ha recepito questo concetto e adesso abbiamo un percorso lungo il quale poter maturare, ma quando si vanno a definire i dettagli le difficoltà aumentano sempre”.
C’è un altro aspetto di cui tener conto: l’anno dopo una Coppa del Mondo, solitamente è sempre un anno di esperimenti. E magari le grandi nazionali europee quest’anno saranno già più rodate e pronte all’uso, quindi meno sperimentali rispetto alla scorsa edizione. Anche se molte di loro (vedi la Scozia, che ha perso per infortunio il capitano Tuipulotu) hanno tante gatte da pelare e non si presentano certo al massimo della forma.
Lamaro teme la sete di rivincita della Scozia
Proprio la Scozia sarà la prima avversaria degli azzurri sabato 1° febbraio (ore 15,15) a Murrayfield. Una gara nella quale l’Italia vuole presentarsi tirata a lucido, come il cerimoniale impone. “Gli scozzesi meditano la rivincita dopo il ko. all’Olimpico dell’anno passato”, spiega il capitano Michele Lamaro, “noi dovremo andare a Edimburgo a provare a fare la nostra partita.
Abbiamo conosciuto tante sconfitte in passato, nella scorsa edizione qualcosa è cambiato e sinceramente sentiamo di avere dentro di noi uno spirito differente. Dovremo essere bravi ad abbassare un po’ la tensione e a presentarci alla partita con la giusta cattiveria agonistica, ma senza sentire troppo il peso della posta in palio. Chiaro che quest’anno nessuno ci prenderà sottogamba: avremo gli occhi di tutti addosso, ma questo testimonia anche il nostro percorso di crescita. Le aspettative a volte possono far bene, altre volte meno bene: a noi il compito di isolarci e pensare unicamente a lavorare bene”.
Polemica Netflix: una meta irregolare contro l’Italia
A pochi giorni dal via del torneo 2025, la presentazione della nuova serie Netflix dedicata al Sei Nazioni (“Six Nations: Full Contact”) ha contribuito ad alimentare una polemica legata alla partita d’esordio dell’Italia nella passata edizione, persa per 24-27 contro l’Inghilterra. In quella gara una delle mete inglesi, quella segnata da Mitchell al 44’, fu chiaramente viziata da un passaggio “in avanti”, che sfuggì però agli occhi dell’arbitro e del TMO (ma non di Quesada, che protestò dalla postazione in tribuna).
Le immagini Netflix lo confermano in modo inequivocabile, e Quesada durante la presentazione a Palazzo Brancaccio è tornato sull’argomento: “Avevo visto bene, mi spiace solo di aver detto una parolaccia… però l’errore a quanto pare è stato smascherato”. Visto il punteggio finale, una svista non banale ai fini dell’esito del match.
Il calendario: tre gare all’Olimpico, la prima col Galles
Il calendario 2025 dell’Italia prevede tre gare casalinghe e due in trasferta. La prima, come detto, è in programma sabato 1° febbraio a Murrayfield alle 15,15 contro la Scozia. A seguire, sabato 8 febbraio, prima gara casalinga all’Olimpico contro il Galles (ore 15,15). Poi domenica 23 febbraio sempre a Roma contro la Francia (ore 16) ci si gioca il Trofeo Garibaldi, cioè la coppa che va alla vincitrice del derby latino del torneo.
Domenica 9 marzo alle 16 (le 15 locali) a Twickenham la sfida contro l’Inghilterra, mentre la chiusura è in programma sabato 15 marzo alle 15,15 contro l’Irlanda, che ha cambiato allenatore (al posto di Andy Farrell, “prestato” per un anno ai British&Irish Lions, debutta Simon Easterby) ma che resta comunque la squadra favorita per la vittoria finale dopo i successi ottenuti nelle ultime due edizioni (si va per la storia: non è mai accaduto nella storia irlandese di conquistare tre volte consecutive il torneo).
Le gare dell’Italia verranno trasmesse in diretta in chiaro dalle reti Rai, oltre che da Sky in pay tv: nell’accordo con la TV di stato rientrano anche le gare del Sei Nazioni Under 20 e del Sei Nazioni femminile.