Non si placano le polemiche relative a Juventus-Inter, big match di sabato 15 maggio finito 3-2 per i bianconeri. Grande protagonista della partita è stato Juan Cuadrado, autentico uomo in più della Vecchia Signora in questa stagione, protagonista di una grande doppietta che tiene aperte le speranze della Juve di qualificarsi alla prossima Champions League, anche se la squadra di Andrea Pirlo non è padrone del proprio destino trovandosi in quinta posizione.
Il gol del 3-2, tuttavia, è arrivato grazie ad un calcio di rigore guadagnato dallo stesso Cuadrado in maniera, a detta di molti, furba e abbastanza discutibile. In questi due giorni post-match moltissime sono state le reazioni di opinionisti, ex giocatori e tifosi che si sono scagliati contro l’arbitraggio di Calvarese, reo di non essere stato all’altezza della situazione.
Molte critiche sono state indirizzate anche al VAR Irrati e al sistema VAR in generale, che secondo molti dipende ancora troppo dalla discrezionalità del direttore di gara.
Uno dei personaggi di spicco ad attaccare Madama è stato l’ex allenatore del Milan e CT della nazionale italiana Arrigo Sacchi, che dall’edizione online della Gazzetta dello Sport non le manda di certo a dire alla Juventus, come nello stile del personaggio, e lancia un vero e proprio rimprovero a tutti i giocatori della Vecchia Signora:
“I giocatori della Juventus devono smetterla di accerchiare l’arbitro. È un comportamento poco professionale e molto maleducato. Poi succede che andiamo a giocare all’estero e, quando facciamo così, ci becchiamo il cartellino rosso. Cerchiamo di essere educati nei gesti e nelle reazioni. L’educazione è alla base dello sport”.
Dietro alla consueta cortesia e pacatezza dei modi di Sacchi si cela un vero e proprio attacco al Mondo Juve e a tutti i giocatori presenti in campo. In verità non è la prima volta che Chiellini e compagni vengono attaccati sotto questo punto di vista, ed è vero è capitato anche contro l’Inter, ma questo è ormai un atteggiamento comune a molte squadre, spesso Big del nostro campionato, che facendo valere la maggiore “autorità” in campo provano a chiedere un’ammonizione in più o un fuorigioco negato.
Su una cosa tuttavia Sacchi ha ragione da vendere: in Europa il calcio si vive in modo differente, più rispettoso in campo tra avversari e direttori di gara e meno asfissiante fuori, durante la settimana.