Il Decreto Crescita è uscito dalla porta ma potrebbe rientrare dalla finestra. Nonostante una parte della maggioranza continui ad opporsi a questo tipo di misura, si continua a lavorare per ripristinare la fiscalità di vantaggio di cui le società di serie A hanno usufruito negli ultimi anni.
- Decreto Crescita, il lavoro di Lotito
- Le parole di Lotito e la frecciata alla Roma
- Salvini si oppone al Decreto Crescita
Decreto Crescita, il lavoro di Lotito
Non c’è il suo nome in primo piano ma c’è la sua figura nell’ombra: parliamo di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio continua a lavorare da senatore per riportare all’interno del Decreto Milleproroghe una norma che vada a prendere il posto del Decreto Crescita, che è stato appena abolito. A parlare di un possibile reinserimento della norme è La Stampa che rivela che in un emendamento presentato alla Camera, Forza Italia ha chiesto il ripristino fino al 2028 della possibilità per i giocatori che arrivano in Italia di usufruire di una fiscalità di vantaggio.
Le parole di Lotito e la frecciata alla Roma
Il presidente della Lazio era tornato sull’argomento proprio nella giornata di ieri: “C’è una legge dello Stato che riguarda tutte le categoria e solo nel 7% lo sport complessivamente e non solo il calcio, che prevede la possibilità di agevolazione fiscale, ma è un vantaggio per lo Stato perché porta incrementi di ricavi. Ad esempio Lukaku e Mourinho non sarebbero mai venuti in Italia senza e non avrebbero pagato le tasse in Italia”.
Ma arriva anche la seconda frecciata alla Roma quando parla dei Friedkin e di un possibile cambio di proprietà: “Dovevano essere già falliti. Mica non mettono i soldi ma non trasformano i soldi in capitale”.
Salvini si oppone al Decreto Crescita
Tra i più fieri oppositori del Decreto Crescita c’è Matteo Salvini che non ha mai nascosto di non amare questa misura: “Siccome qualcuno sta passando queste settimane rimpiangendo il Decreto Crescita per pagare meno tasse su calciatori stranieri non sempre di eccelsa qualità, io penso che bisogna applicarsi a far crescere i giovani dei vivai italiani. Se devo pensare ad un’agevolazione preferisco farlo sui ragazzi che crescono nei nostri settori giovanili piuttosto che per andare a comprare terzini o attaccanti dall’altra parte del mondo”.