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Serie A top e flop 38ª giornata, voti da ultimo giorno di scuola: bentornato Fagioli, Cannavaro come a Berlino, sprofondo Napoli

Ultime pagelline di fine stagione del campionato di serie A 2023/24 con i nostri immancabili top e flop con il solito pizzico di cattiveria per celebrare vincitori e vinti

Pubblicato:

Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Suona la campanella dell’ultima giornata e allora prima di andare in vacanza per un po’ ci concediamo gli ultimi voti, le ultime pagelle, le ultime bastonate ma anche qualche carotina qua e là per celebrare gli eroi o i bidoni dell’ultima giornata e un po’ quelli di un campionato che va in archivio con lo scudetto strameritato dell’Inter, l’orda di qualificate alla Champions tra cui Milan, Bologna, Juventus e Atalanta a cui queste ultime vanno i complimenti per le due coppe portate a casa nella speranza che “non c’è due senza tre” si unica anche la Fiorentina.

Dietro la lavagna ci finisce inevitabilmente il Napoli controfigura disgraziata di quella spallettiana che vinceva il tricolore appena un anno fa, e le tre retrocesse, con il Frosinone che va a fare compagnia a Sassuolo e Salernitana. Festeggiano invece Udinese ed Empoli salve al fotofinish. Insomma ce n’è di cose da “votare” e “pagellare”, per l’ultima volta.

Come sempre, come al solito tra qualche bocciatura e qualche promozione il nostro viaggio tra i top e flop della 38sima e ultima giornata di serie A. Con un po’ di cattiveria e un pizzico di ironia. Che non guasta mai, in fondo è solo un giuoco… del calcio. Ci vediamo a fine agosto.

Top e Flop dell’ultima giornata di serie A

  • Alex Sandro TOP 8: chiude in bellezza nel giorno del congedo alla famiglia Juve. Un gol, gli applausi, le lacrime, per lavare una parentesi finale appesantita da qualche errore e controprestazione di troppo. Insomma riabilitato.
  • Caldara TOP 7 di incoraggiamento: rivede il campo con la maglia del Milan dopo 5 anni passati in giro per l’Italia, tra infortuni tanti, panchine poche, tribune tantissime. Esordisce in rossonero ma va via per fine contratto. In bocca al lupo!
  • Simeone FLOP 4: ha sprecato l’ultima chance per sbloccarsi, gioca titolare al posto di Osimhen, gli era capitato a sprazzi durante la Coppa d’Africa, ma nulla, il vuoto totale per uno degli artefici di alcuni gol scudetto lo scorso anno. Sprofondo azzurro.
  • Mutandwa TOP 7: tutto lo Zambia si è alzato in piedi, ma anche noi e non solo, al gran gol a giro che ha fatto. Complimenti!
  • Zaccagni TOP 7,5: una pennellata che vale l’Europa per la Lazio all’ultima giornata, una moglie a casa che l’aspetta in dolce attesa. Cosa volere di più dalla vita?
  • Pinsoglio, Perilli, Rossi TOP 7: secondi, a volte anche terzi portieri che hanno avuto il loro quarto d’ora di notorietà, anche di più, un tempo per lo juventino, o tutta la partita per il veronese e atalantino. Se la sono goduta tutta con un paio di parate mica da ridere. Quando il ruolo del “12” diventa un’arte.
  • Davis TOP 8: ha passato una stagione in naftalina, Cannavaro lo ha scovato negli spogliatoi del Friuli ancora impacchettato e lo ha buttato nella mischia. Come lo ha ripagato? Col gol salvezza!
  • Niang TOP 9: e chi se lo ricordava più. Era quello che prese il palo a Barcellona con la maglia del Milan in una vecchia sfida di Champions. Insomma non proprio ricordi positivi di un talento che si era perso nonostante grandi possibilità. Ecco, è tornato in Italia, ha cominciato a segnare, spesso su rigore, ma ha trovato il drop ideale, a rimorchio, sull’imbeccata di Cancellieri TOP 8, gol più assist salvezza.
  • Arnautovic TOP 7: 5 gol negli ultimi 3 mesi; 3 gol nelle ultime due partite. Non male sicuramente ma lui sulla carta doveva essere il partner di Lautaro ma ha finito per essere un “triste” rincalzo di Thuram. Finisce in crescendo, basterà per restare?

Fonte: GETTY

Top e Flop allenatori: Di Francesco lacrime amare, Nicola firma l’impresa

Nicola TOP 10: avete presente Re Mida, beh lui qualsiasi cosa tocca la “salva”. Una sorta di pranoterapeuta contro la retrocessione. Anche a Empoli non sbaglia anche se stavolta si salva per il rotto della cuffia in zona Cesarini. Magico!

Di Francesco FLOP 5: le sue lacrime inteneriscono anche perchè aveva un Frosinone che all’anagrafe era buono ancora per la scuola dell’infanzia vista la giovane età. Ma ha girato a metà campionato in acque sicure, è crollato nel finale come Dorando Petri. La bocciatura è inevitabile, la stima anche. Oltre il risultato.

Montero TOP 7,5: dieci giorni per lasciare un segno, traghettatore tra Allegri e Thiago Motta. Ha normalizzato, e calmato l’ambiente, proprio lui che non era il massimo degli irreprensibili come condotta. Arrivato in silenzio dalle quinte dove è pronto a tornare. Breve ma intenso.

Cannavaro TOP 8: aveva una missione, l’ha portata al termine, da campione del mondo, espressione abusata ma a cui ricorriamo anche noi con la fantasia un po’ agli sgoccioli dopo 38 giornate di top e flop. Non aveva cominciato benissimo beffato allo scadere più di una volta. Ha però raddrizzato la baracca e portato in salvo la nave friulana.

Calzona FLOP 4: si becca un votaccio pur non avendo grandi colpe nel tracollo cominciato a Napoli praticamente il giorno dopo la vittoria dello scudetto. Ma tant’è, pagano sempre gli allenatori, si dice così no?

Supertop 38sima giornata: Fagioli, bentornato, “non ti curar di loro”

In una settimana si è ripreso tutto, per dirla un po’ alla Gomorra. Centrocampista universale che come pochi è mancato alla Juve e ad Allegri quest’anno. Che per le note vicende ha perso tanto e sembra avere una gran voglia di dimostrare di essere altro, di essere oltre. Pazienza per quelli che han storto il naso alla sua preconvocazione in Nazionale. Saranno evidentemente tutti fautori del reinserimento sociale… Nicolò non ti curar di loro ma guarda e passa.

Superflop 38sima giornata: Napoli, quel tricolore diventato incubo

Fuori dalla lotta scudetto già a Natale se non prima, fuori dalla Champions e dall’Europa. Fuori da tutto, fuori di testa, quasi. Difficile scegliere da dove iniziare. Così come era stato tutto perfetto lo scorso anno così ha fatto pena tutto quest’anno. Non si salva nessuno, nemmeno Spalletti andato via forse perchè tra una festa e un fuoco d’artificio per lo scudetto aveva sentito puzza di bruciato. Un miracolo di San Gennaro difficilmente replicabile.

Dalla scelta di Garcia al ritorno di Mazzarri all’investitura di Calzona. De Laurentiis ha sbagliato tutto. Ma i giocatori restano responsabili di aver vissuto sugli allori di quanto prodotto lo scorso anno, quasi cancellando con un colpo di spugna quanto di magico era stato lo scudetto di 12 mesi or sono. Fanno male i fischi di un Maradona che ha vissuto una stagione di contrappasso.

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