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Serie C: Catania-Padova sarà la finale di coppa Italia, cosa è successo ieri e quando si gioca

Orrente batte Gorgone, festeggia anche Lucarelli. "Giallo" nel finale al "Massimino", proteste furiose del Rimini per il gol annullato a Gorelli

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

La Coppa Italia di Lega Pro ha finalmente le due finaliste dell’edizione 2023-24. Saranno Padova e Catania a giocarsi il trofeo che può valere l’accesso alla fase nazionale dei playoff di categoria. Eliminate, al termine delle semifinali di ritorno, la Lucchese e il Rimini, che non sono riuscite a difendere il vantaggio ottenuto nelle rispettive gare d’andata. Doppio confronto anche in finale, che si consumerà allo “Stadio Euganeo” e nel catino del “Massimino”: sale l’attesa per date, orari e prevendita delle due partite.

Il Padova batte una Lucchese in crisi e vola in finale

Il Padova di Vincenzo Torrente ribalta l’1-0 dell’andata e stacca il pass per l’atto finale della Coppa Italia di Serie C, battendo la Lucchese di mister Gorgone con un secco 2-0, targato Faedo e Varas. La rete del vantaggio arriva al minuto 31, dopo un inizio sprint dei padroni di casa, che raccolgono i frutti dei loro sforzi su palla inattiva: corner dalla destra che cade sulla testa di Delli Carri, che prende in pieno la traversa, ma sulla respinta il più lesto di tutti è proprio Carlo Faedo, difensore classe ‘99 con un passato nella Virtus Verona. Prima dell’intervallo, c’è spazio anche per la reazione degli ospiti, con Quirini che si divora il gol dell’1-1 a tu per tu con l’estremo difensore biancoscudato.

Nella ripresa, spinge la formazione veneta, con Dezi e Cretella fermati sul più bello da un ottimo Coletta, che tiene a galla i toscani anche sulla conclusione volante di Capelli, che già pregustava il raddoppio. Raddoppio che arriva al 75’, ad un quarto d’ora dalla fine dei tempi regolamenti, con il neo entrato Varas che stoppa la sfera arrivata dalla bandierina del calcio d’angolo e spacca la porta con un destro potentissimo, che non lascia scampo al portiere rossonero. Padova in finale con merito, in attesa di un “Euganeo” che possa contare su una maggiore capienza. Lucchese in crisi di identità anche in campionato, con il ko di Pescara che ha fatto ripiombare i ragazzi di Gorgone nello sconforto.

Il Catania di Lucarelli vince, ma è “giallo” nel finale

Il Catania di Cristiano Lucarelli è la seconda finalista della Coppa Italia di categoria. Eliminato un Rimini mai domo, protagonista anche negli ultimi minuti della contesa. Consapevole dell’importanza della posta in palio, il tecnico toscano schiera tutti i titolarissimi in un “Massimino” esaurito in ogni ordine di posto da più di una settimana. La partita si sblocca subito, con la prima rete nella competizione di Emanuele Pio Cicerelli, che approfitta di un cross basso di Stefano Sturaro e deposita in fondo al sacco il pallone dell’1-0, dopo il liscio sotto porta di Samuel Di Carmine. Il Rimini non si lascia intimorire e reagisce, creando almeno due occasioni nitide per centrare il pareggio: Albertoni e un pizzico di imprecisione negano ai romagnoli l’1-1.

Nel secondo tempo, continui capovolgimenti di fronte, con le due squadre che si affrontano a viso aperto: Rimini pericoloso su palla inattiva, mentre il Catania va vicino al raddoppio proprio con Sturaro, neutralizzato dall’intervento di Colombi. All’84’ la svolta: tutti i giocatori etnei protestano per un presunto fallo in area di rigore ai danni di Di Carmine, ma da fuori arriva come un treno il solito Castellini, che scaglia un sinistro chirurgico alle spalle dell’estremo difensore ospite, incolpevole nella circostanza. Terzo gol nelle ultime tre partite per l’esterno difensivo di Lucarelli, che vola sotto la per festeggiare la rete qualificazione con il popolo rossoazzurro.

Volano i cartellini nel finale, con oltre 7 minuti di recupero concessi dal direttore di gara: al 98’, ultima palla recapitata nell’area del Catania, dove stacca più in alto di tutti Gorelli, che di testa realizza il gol del possibile 2-1. L’arbitro, però, vede un fallo dello stesso difensore del Rimini e nega i tempi supplementari alla formazione ospite, furiosa per la decisione del sig. Galipò di Firenze.

Quando si gioca la finale della Coppa Italia di Serie C: Date e Orari di Padova-Catania

Sarà Padova-Catania la finale della Coppa Italia di Lega Pro, edizione 2023-24. Ultimo atto della competizione tricolore che prevede un nuovo doppio confronto, con gare di andata e ritorno. Il primo round della finalissima si disputerà allo “Stadio Euganeo” martedì 19 marzo, mentre il match decisivo andrà in scena allo “Stadio Angelo Massimino” martedì 2 aprile, due giorni dopo la domenica di Pasqua. Orari ancora da stabilire, in via ufficiale, ma la Lega Pro ha già manifestato l’intenzione di giocare i due incontri alle ore 20.30.

In caso di parità di punteggio, al termine dei 180 minuti, si procederà con i tempi supplementari ed eventuali calci di rigore. Non vale, così come accaduto in semifinale, la regola del gol in trasferta. Chi si aggiudica la Coppa Italia di Serie C, ha il diritto di accedere direttamente alla fase nazionale dei playoff di categoria, saltando i primi due turni eliminatori e partendo dagli ottavi degli spareggi promozione. Ghiotta occasione per il Catania di Cristiano Lucarelli, attualmente fuori dalla zona playoff in campionato e pronto a giocarsi tutte le sue carte in coppa. Gli etnei dovranno fare solo attenzione ad evitare i playout, che non consentirebbero di partecipare agli spareggi promozione anche in caso di vittoria del trofeo tricolore.

Il Padova di Torrente, ad oggi, rappresenta la seconda forza del girone A, a 6 lunghezze di distanza dalla capolista Mantova. Se i biancoscudati dovessero vincere il torneo e classificarsi nei primi tre posti in campionato, il Catania staccherebbe ugualmente il pass per i playoff di Serie C, approdando alla fase nazionale. Chi vincerà, incasserà un premio pari a 60.000€, mentre l’altra finalista beneficerebbe di un “bonus” pari a 30.000€.

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