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Sinner, anche Nastase attacca sul doping: "Fosse nato in Romania, sarebbe stato sospeso 2 o 3 anni"

La leggenda del tennis punge Jannik e Swiatek e si accoda alle accuse della connazionale Halep: torna il tormentone sulla clemenza per i big e il pugno di ferro sugli altri.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Pensare che meno di due settimane fa, quando era ospite d’onore alle ATP Finals di Torino, dove gli hanno dedicato pure uno dei due gironi della fase eliminatoria, Ilie Nastase aveva avuto parole e pensieri di tutt’altro tenore nei confronti di Jannik Sinner. Tornato in Romania, il primo numero 1 del tennis mondiale – proprio così, è stato il primo a essere “premiato” dal computer nel 1973 – ha cambiato idea sul rosso di San Candido. E si è spostato dalla schiera dei dispensatori di elogi e complimenti, a quella dei propagatori di veleno.

Ilie Nastase, le aspre parole sul doping di Swiatek e Sinner

Intervistato in esclusiva dal portale Golazo subito dopo l’annuncio della squalifica di un mese di Iga Swiatek, risultata positiva a un controllo antidoping, Nastase ne ha approfittato per dare un inatteso e imprevedibile saggio di vittimismo in salsa romena: “Le hanno dato solo un mese perché viene dalla Polonia. Non si staccano dalla testa, non sono cretini come noi. Questa è la differenza”.

L’ex numero 1: “La Polonia è nel mondo buono, noi nel terzo”

E ancora, sulla presunta disparità di trattamento con Simona Halep, tema caldissimo di questi tempi in Romania (e non solo): “Noi siamo il terzo mondo, la Polonia invece è nel mondo buono, ecco perché ha avuto solo un mese. È brutto. Halep ha impiegato due anni in prima istanza, Swiatek soltanto un mese”. Insomma, un Nastase in versione nazional-popolare. Paladino dei diritti degli sportivi romeni e dell’intero “terzo mondo”.

Nastase su Sinner: “Salvato perché italiano e in vetta al ranking”

C’è spazio poi anche per le dichiarazioni al vetriolo nei confronti di Jannik Sinner, che pure Nastase aveva spassionatamente riempito di complimenti a Torino: “Penso che la punizione nei suoi confronti sia piuttosto simbolica, certo. Ma voi credete che se l’italiano non fosse stato il numero 1 della classifica ATP e fosse nato in Romania, per quanto tempo sarebbe stato sospeso? Ve lo dico io, anche per due o tre anni“.

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